Romain Gavras fa di questo film una sorta di laboratorio di "sperimentazione". In Concorso a Venezia 79 e dal 23 settembre su Netflix.
di Emanuele Sacchi
Dopo la morte del giovane di origine algerina Idir e la diffusione di un video che sembra indicare alcuni agenti della polizia come responsabili dell'omicidio, nel quartiere parigino di Athena si scatena l'inferno: a guidare la rivolta è Karim, fratello maggiore di Idir e terzo di quattro. Il primogenito Moktar è invece uno spacciatore, che conduce affari proprio ad Athena, mentre Abdel, militare, fa ritorno dal fronte per provare a fare chiarezza su quanto avvenuto e sedare una sommossa che pare destinata a sfociare in tragedia.
Accentuando alcuni tratti della sua produzione precedente, Romain Gavras fa di Athena una sorta di laboratorio di "sperimentazione".
Gavras «non ha paura dell'eccesso, dello spettacolo, della forza delle immagini». Carrelli all'indietro che si trasformano in panoramiche dello scenario di guerra, accompagnate da un sottofondo musicale di rara pomposità; soggettive soffocanti per il continuo scuotersi della macchina da presa; e così via, enumerando ogni espediente che possa saturare il desiderio di forti emozioni.