Alessandro Rak si conferma una voce di primo piano nel panorama dell'animazione italiana. Presentato in Piazza Grande al Locarno Film Festival.
di Tommaso Tocci
Qualcosa è successo al nostro pianeta, che ora è coperto di giungle rigogliose ed è pieno di insidie, ma anche di libertà. Gli umani si arrangiano come possono, e tra loro ci sono Yaya e Lennie, inseparabili amici che si prendono cura l'uno dell'altra e cercano di arrivare alla mirabolante "terra della musica". Sul loro cammino, oltre ai pericoli naturali, c'è la minaccia dell'Istituzione, simbolo dell'ordine perduto i cui militari pattugliano la giungla in cerca di fuggiaschi da riportare alla base.
Al terzo lungometraggio dopo L'arte della felicità e Gatta cenerentola, il regista Alessandro Rak si conferma una voce di primo piano nel panorama dell'animazione italiana.
Con Yaya e Lennie firma un bel racconto d'avventura dal messaggio ambientalista, ribelle e scanzonato, ottimamente realizzato dal punto di vista tecnico (a cura della squadra di Mad Entertainment) e in grado di raggiungere le platee più ampie pur mantenendo un gusto recitativo piacevolmente italiano.