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uppercut
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lunedì 7 febbraio 2022
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nanni, di'' una cosa di nanni...!
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Chissà se anche Nanni alla fine se ne sarà accorto? Lo spero tanto. Basta con questi cavolo di drammoni, già in partenza così sterili e inutili da farti rimpiangere Un posto al sole! Mi manca tanto Nanni Moretti. Era sempre bello, persino terapeutico, ritrovarlo per ritrovarsi... nelle sue nevrosi, nelle sue speranze, nelle sue fulminee, potentissime intuizioni. Tanto i film di Nanni Moretti sapevano essere in qualche modo fondamentali, tanto un film come Tre piani (ma di chi è?) riesce ad essere insignificante ad ogni livello, in ogni piano: pessima fotografia (ma cavoli! manco un film porno...), nessun sostegno dalla musica (che fu la vera ancora di salvezza de La stanza di figlio), dialoghi con battute del tipo "Stare con voi mi avvelena!" (ma dov'è finito quel tale che urlava che le parole sono importanti.
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Chissà se anche Nanni alla fine se ne sarà accorto? Lo spero tanto. Basta con questi cavolo di drammoni, già in partenza così sterili e inutili da farti rimpiangere Un posto al sole! Mi manca tanto Nanni Moretti. Era sempre bello, persino terapeutico, ritrovarlo per ritrovarsi... nelle sue nevrosi, nelle sue speranze, nelle sue fulminee, potentissime intuizioni. Tanto i film di Nanni Moretti sapevano essere in qualche modo fondamentali, tanto un film come Tre piani (ma di chi è?) riesce ad essere insignificante ad ogni livello, in ogni piano: pessima fotografia (ma cavoli! manco un film porno...), nessun sostegno dalla musica (che fu la vera ancora di salvezza de La stanza di figlio), dialoghi con battute del tipo "Stare con voi mi avvelena!" (ma dov'è finito quel tale che urlava che le parole sono importanti...?). Dai, Nanni, regalaci un altro dei tuoi film, di' una cosa di Nanni! Riapri quel benedetto diario e rimetti nello scaffale quel romanzaccio che di certo ti stai rileggendo. Sarebbe straordinario ritrovarti così come sei adesso, nel mondo di adesso, coi mezzi di adesso. Guarda, ti do anche il titolo: "Adesso". O mai più?
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ritaglio
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domenica 6 febbraio 2022
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l''incendio di via keplero
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Una lettura del racconto di Carlo Emilio Gadda ,"L'incendio di via Keplero“ avrebbe potuto dare uno spunto per alleggerire l'enumerazione delle disgrazie presenti nei tre piani del condominio e dare un ritmo più veloce e meno lacrimoso,,,
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xerox
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venerdì 14 gennaio 2022
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bello, ma...
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Film tratto da un libro, ma siccome libro e film non si azzeccano mai, parliamo del film.
Una sobria carrellata che ci parla delle solide, sane, positive famiglie italiane che tanto scaldano il cuore alle Meloni, ai Salvini, e a tutti i timorati di Dio del nostro Paese, che di solito vengono accoppiate anche a Dio e Patria (tanto 3 è il numero del film, no?)
Film quasi tutto bello da vedere, perchè lo scivolone narrativo dell'accoppiamento Lucio-Charlotte rischia di mandare tutto a carte quarantotto: inverosimile, incongruo, malissimo sviluppato. Anche la scena del tango in strada, che dovrebbe essere la frantumazione delle rigidità comportamentali dei personaggi del film, mi è sembrata troppo forzata e deboluccia.
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Film tratto da un libro, ma siccome libro e film non si azzeccano mai, parliamo del film.
Una sobria carrellata che ci parla delle solide, sane, positive famiglie italiane che tanto scaldano il cuore alle Meloni, ai Salvini, e a tutti i timorati di Dio del nostro Paese, che di solito vengono accoppiate anche a Dio e Patria (tanto 3 è il numero del film, no?)
Film quasi tutto bello da vedere, perchè lo scivolone narrativo dell'accoppiamento Lucio-Charlotte rischia di mandare tutto a carte quarantotto: inverosimile, incongruo, malissimo sviluppato. Anche la scena del tango in strada, che dovrebbe essere la frantumazione delle rigidità comportamentali dei personaggi del film, mi è sembrata troppo forzata e deboluccia...
Piccolo suggerimento a Moretti. Invece di fare un film su personaggi sconosciuti, perchè non fare un film sull'eredità Agnelli?
Lì hai voglia che ci sarebbe da raccontare sulle famiglie italiane. Sulle liti tra madri e figlie, tra fratelli e fratelli...... Ma lì si toccherebbe duro, vero?
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antonio bruno
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mercoledì 12 gennaio 2022
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adeguati alle circostanze
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Adeguati alle circostanze
di Antonio Bruno
Ho visto l’ultimo film di Nanni Moretti “Tre Piani “tratto dal romanzo di Eshkol Nevo. Non ho letto il libro e quindi non vi frantumerò gli occhi con parole tipo “molto meglio il libro del film”. A me il film è piaciuto. Mi è piaciuto anche Moretti nell’interpretazione del padre Magistrato rigido che ha manipolato il figlio, attraverso una sottile ma devastante violenza psicologica. E poi la paura del padre, interpretato da Scamarcio, che un vecchietto gli abbia violentato la figlia mentre nel frattempo quello stesso padre si approfitta della nipote di quel vecchio. Per non parlare della donna che vive sola e cresce i figli, vera e propria vedova bianca.
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Adeguati alle circostanze
di Antonio Bruno
Ho visto l’ultimo film di Nanni Moretti “Tre Piani “tratto dal romanzo di Eshkol Nevo. Non ho letto il libro e quindi non vi frantumerò gli occhi con parole tipo “molto meglio il libro del film”. A me il film è piaciuto. Mi è piaciuto anche Moretti nell’interpretazione del padre Magistrato rigido che ha manipolato il figlio, attraverso una sottile ma devastante violenza psicologica. E poi la paura del padre, interpretato da Scamarcio, che un vecchietto gli abbia violentato la figlia mentre nel frattempo quello stesso padre si approfitta della nipote di quel vecchio. Per non parlare della donna che vive sola e cresce i figli, vera e propria vedova bianca.
Bene, nonostante queste circostanze che mettono a dura prova ognuno dei protagonisti, tutti, nessuno escluso trova sempre una strada per sopravvivere, nonostante tutto.
Moretti ha capito la deriva. Ha capito che non possiamo fare nulla, ha capito che ci trasformiamo istante per istante e che possiamo farlo dolcemente comportandoci adeguatamente, oppure rischiando di farci male se pretendiamo di comportarci in maniera inadeguata. Moretti ha smesso di partecipare ai girotondi per cambiare il Mondo, perché ha capito che può cambiare solo il suo Mondo, perché il suo è uno dei sette miliardi di Mondi, uno per ogni umana od umano che sono sulla faccia della terra, che cambiano anche loro secondo il desiderio di ognuna od ognuno.
Moretti ha smesso di credere che ottenendo il POTERE potrà darsi e dare la felicità.
Antonio Bruno
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ralphscott
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domenica 5 dicembre 2021
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ci penso e ci ripenso
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Per me il cinema deve far sognare o riflettere. "Tre piani", visto ieri sera, mi ha dato da pensare appena svegliatomi questa mattina. Tanti spunti, personaggi in cui immedesimarsi (per me tutti, tranne Lucio), una scrittura sublime. Di Nevo avevo letto "La simmetria dei desideri". Ora son tentato di passare al romanzo del film omonimo. Chissa! Cast indovinato, con prove gustosissime. Monica non poteva che essere la Rohrwacher; Margherita Buy - a dispetto del ruolo di Dora - appare ringiovanita. Commovente Renato di Paolo Graziosi : verrebbe da strozzare Scamarcio (il suo Lucio), e non viceversa. Nanni Moretti si ritaglia un ruolo che sembra nato per lui. E' un piacere rivedere Stefano Dionisi: il suo Roberto esiste, reo ma al contempo innocente, poiché presenza lieve come un immaginario, bellissimo corvo nero.
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Per me il cinema deve far sognare o riflettere. "Tre piani", visto ieri sera, mi ha dato da pensare appena svegliatomi questa mattina. Tanti spunti, personaggi in cui immedesimarsi (per me tutti, tranne Lucio), una scrittura sublime. Di Nevo avevo letto "La simmetria dei desideri". Ora son tentato di passare al romanzo del film omonimo. Chissa! Cast indovinato, con prove gustosissime. Monica non poteva che essere la Rohrwacher; Margherita Buy - a dispetto del ruolo di Dora - appare ringiovanita. Commovente Renato di Paolo Graziosi : verrebbe da strozzare Scamarcio (il suo Lucio), e non viceversa. Nanni Moretti si ritaglia un ruolo che sembra nato per lui. E' un piacere rivedere Stefano Dionisi: il suo Roberto esiste, reo ma al contempo innocente, poiché presenza lieve come un immaginario, bellissimo corvo nero. Finale da applausi : un vestito floreale indossato per simboleggiare una nuova vita.
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mariolinux
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mercoledì 10 novembre 2021
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centovetrine
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Non sono veri attori, sono presi dalla strada. Allucinazioni...
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vincenzo ambriola
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domenica 24 ottobre 2021
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tre piani di vera umanità
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Poche parole per l'ultimo film di Nanni Moretti. Un mosaico di storie che si intrecciano, a volte in maniera imprevedibile, come quelle che tutti si raccontano: un figlio nei guai, un marito che si distrae, una donna che si perde in un mare di emozioni. Si partecipa a questi avvenimenti senza quasi accorgersi di essere in una sala cinematografica, vedendo e ascoltando un'umanità che sentiamo vicina. A volte, quando accendo la televisione e vedo una serie americana, piena di omicidi e di violenze lontanissime dalla nostra esperienza quotidiana, sento l'impulso irrefrenabile di spegnerla, di non essere partecipe di una società per me aliena. Nanni Moretti è riuscito a raccontare, con grande arte e professionalità, vere storie italiane.
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Poche parole per l'ultimo film di Nanni Moretti. Un mosaico di storie che si intrecciano, a volte in maniera imprevedibile, come quelle che tutti si raccontano: un figlio nei guai, un marito che si distrae, una donna che si perde in un mare di emozioni. Si partecipa a questi avvenimenti senza quasi accorgersi di essere in una sala cinematografica, vedendo e ascoltando un'umanità che sentiamo vicina. A volte, quando accendo la televisione e vedo una serie americana, piena di omicidi e di violenze lontanissime dalla nostra esperienza quotidiana, sento l'impulso irrefrenabile di spegnerla, di non essere partecipe di una società per me aliena. Nanni Moretti è riuscito a raccontare, con grande arte e professionalità, vere storie italiane.
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maramaldo
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lunedì 18 ottobre 2021
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tango con caschè
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Ingiusto, ingeneroso, in questo caso, sminuire o compatire con maligna indulgenza. Triste, stanco, è vero, ma sincero il Nannimoretti: lasciatemelo chiamare così, nella confidenza di una creatura trasteverina ciò che comprende amicizia, attaccamento e, talvolta, qualche sufficienza, ricordate Carmelobbene... Mi rammarico dell'eclissi, spero temporanea, di quella vena sentimental acidula che faceva accettare il sermone.
Il film. Scene povere, interpretazioni sbiadite, se provengono da un grande mestiere, sono un esercizio di stile. Dettato da un qualche malumore, certo da un distacco (disgusto?) dagli scampoli di umanità che trovereste in qualsiasi condominio senza uscire dal quartiere.
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Ingiusto, ingeneroso, in questo caso, sminuire o compatire con maligna indulgenza. Triste, stanco, è vero, ma sincero il Nannimoretti: lasciatemelo chiamare così, nella confidenza di una creatura trasteverina ciò che comprende amicizia, attaccamento e, talvolta, qualche sufficienza, ricordate Carmelobbene... Mi rammarico dell'eclissi, spero temporanea, di quella vena sentimental acidula che faceva accettare il sermone.
Il film. Scene povere, interpretazioni sbiadite, se provengono da un grande mestiere, sono un esercizio di stile. Dettato da un qualche malumore, certo da un distacco (disgusto?) dagli scampoli di umanità che trovereste in qualsiasi condominio senza uscire dal quartiere.
Alba Rohrwacher si fotocopia da altri lavori, mostra come si figlia, anche una sola volta avrebbe scoraggiato l'incremento demografico, esce infine di testa.
Lui, Vittorio il magistrato, calzante, in una intransigenza spesso si annidano intenti persecutori, tendenze sadiche, in questo caso una normale assenza di pietà. Banale, infatti, il dissidio col giovane. Il vero dramma, lo squarcio di tragedia sta nell'Oltraggio al Padre. Solo un istante, stop. Il Nostro scompare senza preamboli. Vi risparmia il commiato patetico.
Condivido con una coraggiosa stroncatrice le osservazioni circa la "deflorazione guidata" di Sara (Elena Lietti). Si liquida la faccenda con livori e petulanze. Uno sguardo, impietoso anch'esso, sullo strascico giudiziario. Chiunque altro avrebbe tratto un raccondo sfizioso dalla candida perdidia di un'adolescente che vuol farsi donna a capriccio suo.
Ancor più candida la balordaggine del maschio (Lucio), nei vari ruoli. Nato per questa parte, Scamarcio. Eppure vi riserva una sorpresa quando quegli occhi si velano di pianto.Trendy.
Avrei apprezzato spiegazioni più accurate per questa "mutazione" di Moretti. Intanto, noto, che nelle ampie disamine non si menziona la sua recente trasferta in quel cono australe.
Avanzo la teoria che non gli abbia fatto bene. E' con sgomento che si scopre, col senno di poi, che speranza e riscatto non attecchiscono ad alcuna latitudine, nemmeno a casa propria.
Non trascuro il finale che, a mio sommesso aviso, la dice più lunga di tutta la menata delle vicende "umane". Mi è parso un colpo di bravura di un visionario geniale. Pregno di significati. Farina del sacco di Nanni, immagino, dato che siamo solo in due a non aver letto il Nevo.
Improvvisa, una musichetta sgraziata, accordi e stridori inquietanti. Risonanze argentine, appunto. Nonostante il sincopato, passo di marcia, funebre. Un ballo che ha figura principale la "caìda", la caduta, il nostro ingenuo caschè. In accordo, gente come noi si dimena per strada dirigendosi verso una destinazione che, non credo, ci sia qualcuno voglia indicare. Sensazione straniante, danza macabra come tango.
P.S. Ultimo tango? Neanche per sogno. Siamo entrati nell'era di Ballando con le Stelle. Lenitivo e catartico, nel diletto programma incontriamo subito i "tanghèri" (occhio all'accento, non voglio complicazioni). Personaggi di grido vi si cimentano per diventar campioni di un frivolo leggiadro. Non hanno altro scopo che conseguir la gloria realizzandosi nell'arte. Ars Gratia Artis, la si dovrebbe ricondurre ad ogni performance. Applicatela a Nanni. Lo consolerà. Vi consolerà.
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alberto58
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lunedì 18 ottobre 2021
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uno sguardo oltre la morte.
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Nanni Moretti è abituato ad affrontare i temi fondamentali tra cui la morte. La morte della madre, la morte di un figlio, la morte della moglie. Stavolta affronta il tema della sua morte. E’ solo una delle tre storie trattate dal film ma è quella più sentita se non altro perché ci apre e chiude il film. Che cosa succederà dopo la nostra morte, non al mondo, che magari se ne infischia, ma alle persone care, a quelle che ci sono più vicine, alla moglie, al figlio ? Moretti inscena se stesso non solo perché è lui a recitare ma perché il suo atteggiamento è di assoluta intransigenza morale che è sostanzialmente la sua cifra stilistica, fin dai primi film (uno sganassone ad una donna che parlava a vanvera strillando “Ma come parla ? Le parole sono importanti !!!”) è il carattere del suo personaggio, applicato senza nessuna deflessione all’interno della famiglia, con la moglie e con il figlio.
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Nanni Moretti è abituato ad affrontare i temi fondamentali tra cui la morte. La morte della madre, la morte di un figlio, la morte della moglie. Stavolta affronta il tema della sua morte. E’ solo una delle tre storie trattate dal film ma è quella più sentita se non altro perché ci apre e chiude il film. Che cosa succederà dopo la nostra morte, non al mondo, che magari se ne infischia, ma alle persone care, a quelle che ci sono più vicine, alla moglie, al figlio ? Moretti inscena se stesso non solo perché è lui a recitare ma perché il suo atteggiamento è di assoluta intransigenza morale che è sostanzialmente la sua cifra stilistica, fin dai primi film (uno sganassone ad una donna che parlava a vanvera strillando “Ma come parla ? Le parole sono importanti !!!”) è il carattere del suo personaggio, applicato senza nessuna deflessione all’interno della famiglia, con la moglie e con il figlio. Le intenzioni sono buone, come fa dire a Margherita Buy, ma i risultati una catastrofe, come dice il figlio. Nell’ultima tranche temporale del film, dieci anni dopo l’inizio, il giudice-marito Nanni Moretti non c’è più, è morto, ha lasciato solo il messaggio della segreteria telefonica. La moglie un po' smarrita che sembrava non poterne fare a meno trova un’altra se stessa, colorata come un vestito che si compra, ed il figlio che era scappato da casa e con cui la coppia aveva tagliato i ponti sembra in grado di mettere su una nuova relazione con la madre. Possiamo essere anche integri ed integerrimi, genitori perfetti, ma la nostra famiglia quando non ci saremmo più potrebbe ritrovare un nuovo equilibrio perfino migliore. Il mondo può fare a meno di noi, può perfino diventare più leggero. Le altre storie riguardano altre due famiglie dello stesso condominio che quasi non si conoscono tra loro. Uno Scamarcio ossessionato dalla figlia e una Alba Rohrwacher che continua ad impersonare efficacemente il personaggio tenero e smarrito, ma intimamente forte, di Perfetti Sconosciuti. Un film cui do solo tre stelle, non è che Nanni Moretti mi abbia deluso, Nanni è sempre lui, ma stavolta è troppo triste, non è il Nanni che amo di più. Lo aspetto per una commedia divertente, speriamo prima di sei anni, sperando che prenda esempio da Woody Allen e Verdone e che invecchiando si dedichi a temi sempre più allegri e spensierati.
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francesco izzo
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domenica 17 ottobre 2021
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ottimo film di nanni moretti,con un paio di clichè
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Ancora un bel film del regista romano. Bravissime le attrici protagoniste (anche quelle giovanissime), un pò meno gli attori (soprattutto Moretti stesso, sotto il profilo delle capacità recitativo-espressive, intendo).
Margherita Buy e Nanni Moretti, entrambi giudici, hanno un figlio scapestrato, che si ubriaca spesso e finisce addiritura in carcere dopo aver ucciso una donna investendola con l' auto (bravo anche il giovane attore). La madre, come spesso capita in questi casi, tende a difenderlo, mentre il padre è più severo.
Unica nota stonata, a mio avviso: il fatto questi non esprima mai segni della presumibile sofferenza personale causata da suo figlio, che non mostri ad esempio turbamento per il fatto che vada in galera e non voglia nemmeno provare ad aiutarlo.
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Ancora un bel film del regista romano. Bravissime le attrici protagoniste (anche quelle giovanissime), un pò meno gli attori (soprattutto Moretti stesso, sotto il profilo delle capacità recitativo-espressive, intendo).
Margherita Buy e Nanni Moretti, entrambi giudici, hanno un figlio scapestrato, che si ubriaca spesso e finisce addiritura in carcere dopo aver ucciso una donna investendola con l' auto (bravo anche il giovane attore). La madre, come spesso capita in questi casi, tende a difenderlo, mentre il padre è più severo.
Unica nota stonata, a mio avviso: il fatto questi non esprima mai segni della presumibile sofferenza personale causata da suo figlio, che non mostri ad esempio turbamento per il fatto che vada in galera e non voglia nemmeno provare ad aiutarlo. La sua figura risulta quindi un pò troppo una macchietta, un clichèe , difettando così di verosimiglianza. Ed esce fuori un certo moralismo esasperato, non so se di Moretti o dell'autore del libro Eshkol Nevo.
Alba Rohrwacher è forse la più brava delle protagoniste, ed esprime molto bene invece la sofferenza della moglie trascurata, che nella doppia maternità alla fine perde sè stessa, invece di realizzarsi.
Scamarcio è ossessionato da una temuta violenza a sua figlia mai avvenuta, ed è attratto dalla vicina minorenne Charlotte, che lo marca stretto; non resiste all'attrazione quando lei gli si offre nuda, ma in fondo è un bravo padre. Verrà infatti anche assolto in primo grado dall'accusa di stupro. La moglie invece deve essere un pò tonta, visto che viene a sapere dell'infedeltà coniugale ma pressochè nulla cambia, a quanto c'è dato di vedere, del suo atteggiamento verso il marito.
Un velo pietoso lo stenderei sul centro di raccolta beni per immigrati e sull'attacco di neofascisti razzisti, scena resa anche male dal punto di vista rappresentativo.
Francamente mi sembra parte del clichèe anche il figlio del giudice, anche lui con l'arnia in mano irrigidito nella parte di chi ha rotto i rapporti coi genitori, senza provare sentimenti in senso opposto, che è l'esatto contrario di Roberto- immobiliarista truffaldino- cognato della Rohrwacher, che invece soffre del taglio di ponti verso la coppia, anche se forse segretamente innamorato o attratto da lei. Lei che viene trattata costantemente come un oggetto, una moglie solo casa e figli dal marito sempre assente, che probabilmente sostanzialmente per insicurezza tiene il fratello lontano da loro.
Insomma una bella galleria di personaggi e di storie umane complesse e sofferte, che pone Nanni Moretti sicuramente tra i migliori registi italiani attuali.
Delicato e profondo, come sempre, lo stile del film così come la colonna sonora che ne accompagna lo svolgersi.
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