È andato tutto bene |
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Un film di François Ozon.
Con Sophie Marceau, André Dussollier, Géraldine Pailhas, Charlotte Rampling.
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Titolo originale Tout s'est bien passé.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Francia 2021.
- Academy Two
uscita giovedì 13 gennaio 2022.
MYMONETRO
È andato tutto bene ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Famiglia tra strazio e umorismo
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Tutto su mio padre. Il meglio e il peggio, lo humour e l' egoismo, il fascino e l' arroganza, il coraggio di andare fino in fondo e l' indifferenza per ciò che le proprie decisioni provocheranno negli altri. A partire dalla figlia prediletta, Emmanuèle (Sophie Marceau), che il vegliardo colpito da ictus (un istrionico André Dussollier) "elegge" a esecutrice delle sue ultime volontà. Andarsene per scelta, costi quel che costi (letteralmente: al morituro non mancano certo i mezzi). E se in Francia il suicidio assistito è illegale poco importa, c' è sempre la Svizzera. Con tanti saluti allo sconquasso, al dolore, al maelstrom di emozioni e ricordi che tutto questo scatenerà, per mesi, in Emmanuèle e in sua sorella Pascale (Géraldine Pailhas), paradossalmente gelosa della primogenita.
Anche se forse essere la prediletta di quel padre omosessuale, frivolo, spietato, gallerista e collezionista d' arte, perseguitato da un ex ingombrante che viene di nascosto in clinica (Grégory Gadebois), avido di bellezza e di piaceri ma detestabile con l' ex moglie, scultrice depressa e monocromatica (Charlotte Rampling), e spesso anche con le figlie, non è questo gran privilegio. Come già il romanzo-memoir di Emmanuèle Bernheim (Einaudi), adattato da Ozon con molta attenzione e qualche documentata libertà (la figura della madre), non smette di ricordarci, conciliando affondi autoanalitici e ritratto di famiglia in acrobatico equilibrio fra strazio e umorismo. Equilibrio che il film riproduce con puntiglio perfino eccessivo, al cinema si addicono anche l' allusione, la litote, il non detto. Lasciandoci sognare, qua e là, cosa avrebbe potuto fare un Ozon meno intimidito dalla materia.
Del resto, non era facile: già co-sceneggiatrice a più riprese proprio di Ozon ("Sotto la sabbia", "Swimming Pool", "CinquePerDue", "Ricky"), la scrittrice è morta a 62 anni nel 2017, pochi anni dopo l' uscita del libro. All' adattamento di "È andato tutto bene", inoltre, aveva già iniziato a lavorare Alain Cavalier, il grande regista di "Thérèse", anche se l' insorgere della malattia avrebbe trasformato il film in un documentario sulla stessa Bernheim, "Être vivant et le savoir", cioè Essere vivi e saperlo. Altre volte magari Ozon è stato più audace, ispirato, originale, spiazzante. Ma al suo film si continua a pensare a lungo dopo la visione. Capita di rado.
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