Simon Barrett prova a fondere gli elementi tipici del cinema “di fantasmi” e quelli dello slasher. Il connubio è interessante, ma non riesce sempre benissimo perché la trama fatica a mantenere una credibilità complessiva per entrambe le suggestioni. Da giovedì 24 febbraio al cinema.
di Rudy Salvagnini
Simon Barrett si è fatto le ossa come sceneggiatore specializzato nell'horror scrivendo diversi film, tra i quali si possono ricordare almeno Frankenfish e You're Next. Questo è il suo esordio alla regia in un lungometraggio, dopo essersi segnalato per la regia dell'episodio di raccordo del film collettivo V/H/S/2.
Qui il tentativo è quello di giocare sul connubio tra gli elementi tipici del cinema “di fantasmi” e quelli dello slasher, con le presenze spettrali misteriose e con il killer mascherato che colpisce a ripetizione e indisturbato, spesso con armi da taglio. Il connubio è interessante, ma non riesce sempre benissimo perché la trama, esile e con pochi colpi di scena, fatica a mantenere una credibilità complessiva per entrambe le suggestioni, sino a uno spiegone insistito nel quale la credibilità annaspa ancora di più, di forzatura in forzatura.