Rumore Bianco

Film 2022 | Drammatico 136 min.

Regia di Noah Baumbach. Un film Da vedere 2022 con Adam Driver, Greta Gerwig, Raffey Cassidy, Alessandro Nivola, Don Cheadle. Cast completo Titolo originale: White Noise. Genere Drammatico - USA, 2022, durata 136 minuti. Uscita cinema mercoledì 7 dicembre 2022 - MYmonetro 3,07 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 dicembre 2022

I tentativi di una famiglia americana contemporanea nell'affrontare i conflitti mondani della vita quotidiana, alle prese con i misteri universali dell'amore e della morte.Tratto dal capolavoro di Don DeLillo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award,

Consigliato sì!
3,07/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,76
PUBBLICO 2,96
CONSIGLIATO SÌ
Baumbach rilegge DeLillo indagando la permeabilità delle coscienze e la natura del proprio lavoro.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 31 agosto 2022
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 31 agosto 2022

A Blacksmith, piccolo centro nel Midwest, scorre imperturbabile la vita quotidiana della famiglia Gladney: Jack, Babette e i loro quattro figli, nati da matrimoni precedenti. Una routine scandita da sedute televisive, confronti padre-figlio, discorsi ragionati o irragionevoli su questa o quell'altra notizia, tirate su questo o quell'altro prodotto e visite rituali al supermercato, dove tutti si abbandonano al consumo frenetico di oggetti, messaggi, rumore. Un rumore di fondo che ossessiona Jack, professore al College on the Hill, dove ha fondato un dipartimento di studi hitleriani. Da qualche tempo l'uomo vive in una sorda e costante paura della morte. Un enorme nube chimica, causata dal deragliamento di un treno, materializza improvvisamente la sua angoscia, minacciando direttamente l'esistenza dei Gladney.

Dopo la cronaca sensibile di un divorzio all'occidentale (Storia di un matrimonio), ispirata alla sua esperienza personale, Noah Baumbach cerca nelle pagine di Don DeLillo quello che fa la specificità del suo universo: la descrizione di una classe media (ebraica), l'accesso di alcuni dei suoi membri all'intellighenzia, le tribolazioni familiari, le nevrosi alleniane, le malinconie cechoviane.

Ma questa volta va più lontano, esce dal focolare domestico avventurandosi nel 'mondo dopo' di DeLillo. Il mondo dopo la catastrofe, quell'accidente che in pochi secondi può scuotere il conforto del nostro mondo moderno, asettico e perfettamente organizzato.

Questo genere di cose, quando le vediamo in televisione, provocano una scarica di adrenalina per procura e una certa fascinazione molle. Ma quando si producono "dal vero"? Qual è la nostra reazione davanti alla minaccia del disordine? Quando tutti i ripari e l'illusione di essere intoccabili vanno in frantumi, a risvegliarsi, per perseguitarci, è la coscienza acuta, addirittura intollerabile, della nostra fragilità, della nostra fine ineluttabile.

La morte, tanto temuta, è il vero 'cuore di tenebra' di Rumore bianco, evocata attraverso la figura di Hitler, quella di Elvis, delle catastrofi televisive e di quella metaforica di ogni conoscenza, sancita dai dialoghi, frammenti di discorsi e repliche che completano la decostruzione del fragile edificio narrativo, privo intenzionalmente di un intrigo forte e totalizzante. Del resto più una cultura produce oggetti inutili, più genera il superfluo e più i discorsi che la esprimono girano a vuoto, si svuotano di senso, si nutrono avidamente di cliché fino a produrre rifiuti sonori.

Il Jack di Adam Driver è lo strumento per catturare e registrare il tono d'ambiente, i rumori diffusi e dissonanti della cultura popolare, le scorie dell'informazione, le parole strappate al loro contesto e gli annunci vomitati dagli altoparlanti dei centri commerciali. Radio, televisori, predicatori e altri incontinenti fornitori di ridondanza sono aperti come i rubinetti dimenticati nella casa dei Gladney. Tra gli eccessi dell'industria e quelli del linguaggio, Baumbach ficca come una bandiera di soccorso il cinema e la sua magia divorante.

Guardiano del tempio, come Assayas (guardare Irma Vep, la serie, per credere), Anderson (Licorice Pizza) o Tarantino (C'era una volta a...Hollywood), apre con una lezione magistrale di "incidenti" al cinema, interrogandosi sulla natura del suo lavoro. Con un approccio intimo e teorico, l'autore crea un oggetto appassionante, un magma al di là dei generi (cronaca dei costumi e disaster movie), sollevandolo al di sopra della saturazione mediatica ma radicandolo nella nostra realtà pandemica.

Come noi, i Gladney ritrovano infine il loro foyer, la loro routine e naturalmente le corsie dei loro supermercati. Perché di fatto, nuvole chimiche, disastri nucleari, guerre o Covid non ci hanno cambiato, non hanno cambiato fondamentalmente nulla, nemmeno per Babette e Jack che sperimentano un nuovo (psico)farmaco, sperando di sopprimere tutti i sentimenti di mortalità. Immortale resta invece quell'Elvis narrato superbamente da due professori nel complesso alveolo dell'università, astraendolo finalmente dal 'rumore' e obbligando studenti e spettatori a una operazione più critica. La loro 'verità' erudita apre uno spazio teorico e dialogico di discussione per interrogare gli effetti provati di un'icona, di un'immagine, di un simbolo sulle "folle".

Scritto l'anno prima di Chernobyl e pubblicato nel 1985 "Rumore bianco" diventa l'occasione per Baumbach di tendere uno specchio ai discorsi anonimi e atomizzati dei media, di indagare la permeabilità delle coscienze e la forza di penetrazione degli stereotipi nello spirito.

In un rimpallo accademico, che magnifica il profilo rapace di Adam Driver e conferma la sua plasticità rara, Baumbach riscatta The King, 'cantando' (con attinenza) "Rubberneckin' " nel momento più spettacolare del film e inchiodando sul trono di maiolica i pusher di anfetamine che guastarono la sua bellezza. Rumore bianco ci conduce al limite di ciò che è possibile ascoltare e comprendere, concedendosi un soffio di ordine poetico che ha la voce di Elvis. Il resto è rumore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 15 agosto 2023
Felicity

Suddiviso in tre atti, Rumore Bianco si dipana tra sequenze di pura azione, ricche di folla e perfettamente orchestrate da Baumbach in quello che è un inedito della sua regia per poi regalarci momenti di pura intimità e confidenze a cui la sua filmografia ci ha abituati. Visivamente ambizioso per poter contenere tutti i generi che attraversano il romanzo di DeLillo, il film, tra flaconcini [...] Vai alla recensione »

sabato 31 dicembre 2022
johnny1988

 “Rumore bianco” è quell'effetto sonoro confuso e continuo di uno strumento artificiale che si sostituisce, per affinità, a uno naturale. Massimo esempio è il brusio prodotto dalle voci umane, in cui le parole non si distinguono. La fugacità delle parole, la globalizzazione del “verbo” e l'insignificanza del pensiero sono la matrice filosofica [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 gennaio 2023
Giuseppe Marino - slowfilm

Rumore Bianco non parla dell’America, non degli anni ’80, e non è neanche una contorta o enigmatica speculazione, Rumore Bianco è pura paranoia e depressione. Il libro di DeLillo e il film di Baumbach sono un’immersione in nevrosi e paure universali e senza tempo, resa possibile dalla costruzione e il linguaggio di uno dei romanzi più significativi della letteratura [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 dicembre 2022
Eugenio

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giovedì 1 settembre 2022
Peer Gynt

Appoggiandosi ad uno dei classici della letteratura postmoderna (il romanzo omonimo di Don De Lillo, uscito nel 1985), il regista Baumbach crea una commedia distopica, che vede i suoi personaggi nuotare affannosamente in una vita quotidiana apparentemente normale, in realtà dominata da catastrofi incombenti, da una disinformazione paranoica e da una tremebonda paura della morte (alla quale allude [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 11 gennaio 2023
Luca Canini
Brescia oggi

È stato il film che ha aperto l'ultima Mostra del Cinema di Venezia, applaudito ma non troppo da una critica e da un pubblico che da sempre in Laguna tendono a fare i difficili quando c'è di mezzo Hollywood (basti ricordare gli ottusi mugugni per il Leone d'Oro alla carriera del 2000 assegnato profeticamente a Clint Eastwood). «White Noise» di Noah Baumbach, liberissimo adattamento di «Rumore bianco» [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 dicembre 2022
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

DeLillo secondo Baumbach. Incubo ecologico, consumismo, commedia di famiglia e angoscia esistenziale, è un tentativo di trasporre uno dei romanzi più complessi ed emblematici di fine secolo scorso, con Underworld. Una nube tossica e una pillola contro la paura della morte diventano l'ossessione di un prof universitario che guarda al futuro delle generazioni.

giovedì 15 dicembre 2022
Alberto Crespi
La Repubblica

Siete ancora in tempo a cercare Rumore bianco al cinema (in originale, White noise, è anche meglio). Dal 30 dicembre potrete vederlo su Netflix, che ha speso l'enormità di 80 milioni di dollari (budget ufficioso) per portare al cinema il romanzo di Don DeLillo. Scrive e dirige Noah Baumbach, rimanendo fedele al libro ma restituendone solo a tratti la visionarietà.

martedì 13 dicembre 2022
Giulio Sangiorgio
Film TV

Erano solo due, fino a oggi, i libri di Don DeLillo tradotti in film: Cosmopolis (pp. 184) da David Cronenberg (2012) e Body art (pp. 126), in À jamais di Benoît Jacquot (2016). A questi si aggiungono due sceneggiature dell'autore (il corto The Rapture of the Athlete Assumed Into Heaven, 2007, e il lungo di Michael Hoffman Game 6, 2005, tutto da ristudiare) e un corto tratto da un racconto, Regarder [...] Vai alla recensione »

giovedì 8 dicembre 2022
Marina Pavido
Asbury Movies

Gli ultimi anni, si sa, hanno stravolto le vite di ognuno di noi. Chi siamo? Da dove veniamo? Cosa siamo stati? Cosa ci fa realmente paura? E, soprattutto, come ci rapportiamo al fatto che, prima o poi, siamo tutti destinati a morire? Sono domande, queste, a cui difficilmente si riesce a dare una risposta. Domande che non smettiamo mai di porci. Domande che tornano in continuazione, per esempio, anche [...] Vai alla recensione »

martedì 1 novembre 2022
Giona A. Nazzaro
Rumore

Tratto dal libro omonimo di Don De Lillo, White Noíse è il film più ambizioso e volutamente eccessivo di Noah Baumbach. Le tensioni politiche e formali del testo servono al regista soprattutto per ricreare il suo universo coniugale, nel quale Greta Gerwig ricopre un ruolo cruciale. Interessante come Netflix, indicata da molti come la presunta fine del cinema, sia oggi la produttrice più indulgente [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 settembre 2022
Bilge Ebiri
Vulture

Il film di Noah Baumbach che ha aperto la mostra del cinema di Venezia lascia un po' perplessi. Troppo bizzarro per essere apprezzato da chi si aspettava un filmone pieno di star, non abbastanza autoriale per essere una bella scoperta, ma anche troppo divertente per essere considerato una delusione. Non ci si può stupire, visto che è tratto dal romanzo di Don DeLillo su una cittadina universitaria [...] Vai alla recensione »

martedì 6 settembre 2022
Carlo Valeri
Film TV

Eccolo il film impossibile del "minimalista" Noah Baumbach, che adatta il capolavoro di Don DeLillo con budget sforato, riprese turbolente, post-produzione elaborata. Gli anni 80 raccontati e concettualizzati nel libro mettono a dura prova la plasmabilità del dispositivo filmico. E quindi Baumbach flirta con le ambizioni, l'iperrealismo e il senso dello spettacolo persino dei kolossal neo-hollywoodiani [...] Vai alla recensione »

domenica 4 settembre 2022
Federico Pedroni
Duels.it

Nell'aula di un'università americana un professore sta tenendo una lezione sulla rappresentazione degli incidenti automobilistici nel cinema hollywoodiano. La sua teoria insiste sulla forza liberatoria, ottimistica, celebrativa di quelle sequenze che raccontano la morte come un gioioso inno alla vita. White Noise si apre quindi con un prologo che racconta un ossimoro, un cortocircuito semantico che [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 settembre 2022
Fabiana Sargentini
Close-up

Essere una famiglia è cosa complicata: un rebus senza soluzione, un gioco da tavola destinato a essere rovesciato dall'arrivo di una burrasca che butta all'aria gli alberghi di Parco della Vittoria del Monopoli, un unisci i puntini che dà forma, una volta terminato, alla materializzazione delle inquietudine di ogni figlio sommate a quelle di ambedue i genitori.

giovedì 1 settembre 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

C'è in qualcosa nel nuovo film di Noah Baumbach che risuona del precedente (e magnifico) Marriage Story di cui ritrova anche il protagonista, Adam Driver; quel sentimento impalpabile di una fragilità del nostro essere nell'amore, nella vita, nello status professionale, nelle relazioni famigliari o amicali o con se stessi, e la sorpresa di potersi affidare a legami che scoprono sempre una nuova e diversa [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 settembre 2022
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

All'inizio fu Don DeLillo. Nell'era dell'istantaneità digitale anche i romanzi invecchiano rapidamente ma "Rumore bianco", scritto quarant'anni fa, sembra parlarci di oggi. Ad accorgersene è stato Noah Baumbach, regista newyorkese a metà strada tra Allen e Wes Anderson, che dal giacimento offerto dal libro estrae un compendio delle nevrosi della famiglia americana, pressata da iperconsumismo, tecnologia, [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 settembre 2022
Francesco Alò
Il Messaggero

Ma non era il nuovo Woody Allen? E invece Noah Baumbach gioca a fare Spielberg in Rumore bianco, apertura del Concorso. Cieli apocalittici tinti di viola alla Guerra dei mondi, inseguimenti stile Duel, accenti tedeschi antipatici come in Indiana Jones. I Gladney (lui prof universitario, lei casalinga disperata, due femmine, maschio adolescente e neonato) vivranno un anno avventuroso tra nuvole tossiche [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 settembre 2022
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Anni 80. L'eccentrico Jack Gladney (Adam Driver, imbolsito per la parte) insegna in un'università del Midwest, ed è tra i massimi esperti mondiali di studi hitleriani. Al quarto matrimonio, condivide una stravagante famiglia allargata con la moglie Babette (Greta Gerwig), confusa e vagamente infelice, che manifesta strani vuoti di memoria. Annunciata da segnali premonitori, sulla comunità che li ospita [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 settembre 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Per capire l'aria che tira a volte è sufficiente cogliere i segnali iniziali. Il primo film in Concorso ("White noise" di Noah Baumbach) ci informa quindi che la lotta per il Leone d'oro sarà affrontata probabilmente da film cupi con personaggi tormentati, dove toni leggeri, sorrisi, passi da commedia saranno difficilmente rintracciabili. D'altronde non è facile oggi, nella vita reale quotidiana, trovare [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 settembre 2022
Raffaele Meale
Quinlan

"Aprii il frigorifero e scrutai nel freezer. Dagli involti in plastica degli alimenti, dalle pellicole avvolte intorno alle cose mezze mangiate, dai sacchetti ermetici di fegato e cotolette, tutti luccicanti di cristalli nevosi, veniva uno strano rumore crocchiante. Uno sfrigolio secco e freddo. Un rumore come di qualcosa che andasse in frantumi, trasformandosi in vapori di freon.

mercoledì 31 agosto 2022
Serena Nannelli
Il Giornale

White Noise di Noah Baumbach inaugura la 79° Mostra del cinema di Venezia. Il regista torna a dirigere la compagna, Greta Gerwin, e Adam Driver, già protagonista del suo "Storia di un matrimonio", film nominato agli Oscar e presentato al Lido nel 2019. Prima di varie opere sbarcate in laguna a firma Netflix (che ha in concorso anche "Blonde" di Andrew Dominik e "Bardo, False Chronicle of A Handful [...] Vai alla recensione »

mercoledì 31 agosto 2022
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Chi ha letto - e amato - Rumore bianco lo considerava sostanzialmente non filmabile, come tanti altri testi della letteratura postmoderna. Tant'è vero che nel corso degli anni tutti i tentativi di adattare il romanzo di Don DeLillo si sono arenati di fronte alla fatica di dialogare con un oggetto così imponente. Allora, diciamolo subito, onore a Noah Baumbach che con White Noise (film d'apertura di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 31 agosto 2022
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Era evidente già da Storia di un matrimonio, come Baumbach volesse alzare il tiro delle sue ambizioni autoriali. Per smarcarsi, in qualche modo, dall'etichetta indie che lui stesso ha contribuito a definire e a diffondere negli ultimi anni. Grazie anche allo zelo evangelico di Greta Gerwig. Ma i tempi cambiano, si matura, i limiti stanno stretti. E quindi occorre assumersi qualche rischio.

mercoledì 31 agosto 2022
Roberto Manassero
Cineforum

L'opera di Don DeLillo ruota da sempre attorno al problema della percezione della realtà; ovvero come raccontare (descrivere, rappresentare) ciò che della realtà percepiamo da quando abbiamo capito che, come si legge in Rumore bianco, «non siamo qui per cogliere un'immagine, ma per perpetuarla». Da quando, ancora, «abbiamo acconsentito a partecipare di una percezione collettiva».

mercoledì 31 agosto 2022
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

"Rubare e non comprare, sparare e non parlare": diciamo che il protagonista di "White Noise", da un certo punto in poi della vicenda cessa di essere il tranquillo prof universitario noto per alcuni studi approfonditi sulla figura di Hitler, nonostante egli non parli il tedesco. Alla base c'è l'omonimo romanzo di Don DeLillo pubblicato in patria del 1985 e in Italia nel 2005 col titolo "Rumore bianco"; [...] Vai alla recensione »

mercoledì 31 agosto 2022
Giacomo S. Pistolato
NonSoloCinema

La vita di Jack (Adam Driver) e Babette (Greta Gerwig) scorre tranquilla e imperturbabile: quattro figli da matrimoni diversi, una villetta terra-cielo in un'anonima cittadina universitaria del Midwest e una complicità non incrinata dalla routine quotidiana. Il sogno americano a portata di mano, gli Anni '80 a modellarne i contorni - a tinte pop - il nazionalismo reaganiano garante del suo ineluttabile [...] Vai alla recensione »

mercoledì 31 agosto 2022
Marina Pavido
Asbury Movies

Gli ultimi anni, si sa, hanno stravolto le vite di ognuno di noi. Chi siamo? Da dove veniamo? Cosa siamo stati? Cosa ci fa realmente paura? E, soprattutto, come ci rapportiamo al fatto che, prima o poi, siamo tutti destinati a morire? Sono domande, queste, a cui difficilmente si riesce a dare una risposta. Domande che non smettiamo mai di porci. Domande che tornano in continuazione, per esempio, anche [...] Vai alla recensione »

mercoledì 31 agosto 2022
Teresa Marchesi
Huffington Post

I film più appetitosi erano ancora al montaggio, e la Mostra di Venezia si adatta ad aprire la sua edizione numero 79 con "White Noise"di Noah Baumbach, che se non altro profuma di letteratura, di autorialità americana intellettuale e di produzioni Netflix di serie A. È anche la sanzione di un'alleanza di ferro con la massima istituzione del cinema Usa, l'Academy, che significativamente ha scelto il [...] Vai alla recensione »

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
mercoledì 31 agosto 2022
Marzia Gandolfi

Film d'apertura e in Concorso a Venezia 79 e dal 30 dicembre su Netflix. Vai all'articolo »

NETFLIX
domenica 28 agosto 2022
 

Regia di Noah Baumbach. Un film con Adam Driver, Greta Gerwig, Jodie Turner-Smith, Don Cheadle, Raffey Cassidy. Film d’Apertura e in Concorso alla 79. 
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Prossimamente su Netflix.  Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
lunedì 25 luglio 2022
 

Il film Netflix tratto dal romanzo cult di Don DeLillo sarà proiettato al Lido in occasione dell’apertura del 31 agosto. Vai all’articolo »

NETFLIX
giovedì 4 febbraio 2021
 

Noah Baumbach adatterà per Netflix "Rumore bianco" di Don DeLillo, romanzo di culto dello scrittore americano uscito nel 1985. La produzione è di Netflix, Adam Driver dovrebbe interpretare la parte del protagonista, il professore universitario "esperto [...]

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