Louis Wain (1860-1939) fu un pittore britannico che nell'Inghilterra vittoriana ed edoardiana divenne famoso per i suoi ritratti bizzarri di gatti antropomorfizzati dai grandi occhi. Artista caratterizzato da uno stile coloratissimo e kitsch, Wain ebbe una vita tormentata sia per l'incapacità di proteggere la propria opera, e dunque guadagnare dal proprio talento, sia per una probabile schizofrenia che lo portò a morire povero e dimenticato. Il film racconta la sua opera e ricostruisce la sua biografia, compresa la relazione con la moglie Emily, ex governante della famiglia della sorella di Wain, Felicie.
Diretto dallo scrittore Will Sharpe e scritto dallo stesso autore con Simon Stephenson, un affascinante biopic che porta nel mondo immaginario di un artista secondario, capace di trasporre la propria inquietudine in opere all'apparenza graziose e innocue.
Il film ricostruisce la Londra di fine 800 con toni da fiaba schizoide, con spettri di colore verde, blu, rosso e giallo, ambienti naturali palesemente artificiali e interni domestici o pubblici (una piscina, ad esempio) debitori di un gusto rétro da illustrazione.