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La scuola cattolica, il massacro del Circeo, tra dramma e thriller

Uno degli eventi più tragici della storia della cronaca italiana. Tratto dal romanzo omonimo di Edoardo Albinati. Disponibile su CHILI. GUARDA SUBITO IL FILM »
di Simone Emiliani

Benedetta Porcaroli . Interpreta Donatella nel film di Stefano Mordini La scuola cattolica.
giovedì 31 marzo 2022 - Focus

Nella notte tra il 29 e 30 dicembre 1975, tre ragazzi della Roma bene e militanti di movimenti neofascisti - Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira - attirano due ragazze nella villa di proprietà di quest’ultimo a San Felice Circeo dove vengono drogate, stuprate e torturate. Una, Rosaria Lopez, è morta. L’altra, Donatella Colasanti, è riuscita a sopravvivere ed è stata trovata nel bagagliaio di una Fiat 127.

Uno degli eventi più tragici di tutta la cronaca italiana, che poteva già rappresentare la materia narrativa per un poliziottesco di Umberto Lenzi o Fernando Di Leo, è stato riportato a galla dal cinema solo 46 anni dopo da La scuola cattolica - disponibile in streaming su CHILI - , presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e tratto dall’omonimo romanzo fiume di Edoardo Albinati che ha vinto il Premio Strega del 2016. Lo scrittore all’epoca dei fatti aveva 19 anni e la sua figura, ricostruita nel film, è interpretata da Emanuele Maria Di Stefano (visto recentemente in Il filo invisibile di Puccioni) che rappresenta un altro sguardo, interno, sospeso tra oggettività e soggettività sul contesto sociale e politico e le sue contraddizioni.

Il film di Stefano Mordini resta sospeso tra dramma e thriller come era già avvenuto per Pericle il nero e Il testimone invisibile (guarda la video recensione). L’azione esplode soprattutto nella sequenza della villa del Circeo dove la violenza viene filmata in modo secco e diretto, nella sua istintiva e cieca brutalità. Prima invece c’è lo studio attento dei diversi caratteri degli studenti e dell’ambiente scolastico e familiare in cui crescono. La scuola cattolica mostra l’impassibilità di gran parte dei protagonisti attraverso i primi piani dove si cerca di oltrepassare cosa si nasconde dietro il loro sguardo gelido, indifferente. Una scena, sotto questo aspetto, è fondamentale. È quella della consegna del compito in classe da parte dell’insegnante, dietro ognuno di quei volti c’è già disegnata la loro storia personale e quello che potrebbe essere il futuro di ognuno dei ragazzi inquadrati. Uno di loro, sul tema ha scritto: “Il più grande uomo della storia è Adolf Hitler”. Mentre il professore sta leggendo questa frase ad alta voce, lo studente replica con un sorriso beffardo. Mordini, che ha scritto anche la sceneggiatura assieme a Massimo Gaudioso e Luca Infascelli, prepara per gran parte della sua durata il terreno per arrivare poi alla scena decisiva del massacro. C’è quindi la costruzione di una tensione lenta e costante, un’analisi dei personaggi attraverso i loro comportamenti e la descrizione delle famiglie dove sono cresciuti.

Si tratta di un altro ‘romanzo criminale’ nel cinema italiano diverso da quello di Michele Placido del 2005 mentre nella relazione tra i protagonisti e l’ambiente riporta dalle parti di I figli della notte di Andrea De Sica con in più tracce della serie Netflix Baby. La scuola cattolica punta all’affresco corale ben radicato nel clima politico degli anni Settanta e si affida, nei ruoli dei diversi genitori, ad alcuni degli attori più importanti del cinema italiano di oggi come Riccardo Scamarcio (diretto per la quarta volta da Mordini dopo Pericle il nero, Il testimone invisibile (guarda la video recensione) e Gli infedeli) nei panni del padre di Gianni Guido, Valeria Golino, Jasmine Trinca e Fabrizio Gifuni mentre tra gli interpreti più giovani emerge soprattutto Benedetta Porcaroli nel ruolo di Donatella Colasanti seguita da Giulio Pranno, che si era già messo in luce con l’ottima prova in Tutto il mio folle amore (guarda la video recensione) di Gabriele Salvatores, in quello di Andrea Ghira. Era stato inizialmente vietato ai minori di 18 anni dalla commissione censura poi è stato ripristinato quello iniziale dei 14.


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