Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Julie Anne Robinson |
Attori | Phoebe Dynevor, Regé-Jean Page, Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton Claudia Jessie, Adjoa Andoh, Julie Andrews, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth Gemmell, Rupert Evans. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 maggio 2021
Una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l'eternità di amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca di un amore che conquisti tutto. La serie ha ottenuto 2 candidature a Satellite Awards, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 2 candidature a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, La serie è stato premiato a AFI Awards,
CONSIGLIATO N.D.
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Bridgerton segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton mentre fa il suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale di Regency London. Sperando di seguire le orme dei suoi genitori e trovare il vero amore, le prospettive di Daphne inizialmente sembrano non essere messe in discussione. Mentre suo fratello maggiore inizia a escludere i suoi potenziali corteggiatori, il foglio dello scandalo dell'alta società scritto dalla misteriosa Lady Whistledown pone Daphne sotto una cattiva luce. Entra in gioco il desiderabile e ribelle Duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo impegnato e considerato match ideale dalle mamme delle debuttanti. Nonostante i due affermino di non volere nulla di ciò che l'altro ha da offrire, la loro attrazione è innegabile e le scintille volano mentre si trovano impegnati in una crescente battaglia di ingegni e mentre affrontano le aspettative della società per il loro futuro.
La quarta stagione della serie.
Recensione di a cura della redazione
La quarta stagione della serie.
La terza stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l'unica persona che lo ha sempre apprezzato così com'era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po' troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell'alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.
La seconda stagione conferma gli ingredienti vincenti della prima, romanticismo e sogno sfrenati
Recensione
di Claudia Catalli
Daphne è ormai una duchessa, moglie e madre felice, che torna di tanto in tanto a far visita ai fratelli. Uno di questi, il Visconte Anthony Bridgerton, è pronto per realizzare un buon matrimonio, quando un giorno incontra una dama a cavallo, più abile di lui, che sovvertirà ogni sua granitica certezza. Nel frattempo, Lady Whistledown continua a scrivere gli scandali dell'alta società.
Essere fedeli a se stessi e ai propri desideri. È questo, oltre alla retorica sentimentalista del "vero amore", il senso della seconda stagione di Bridgerton, tratta dal secondo romanzo di Julia Quinn.
Una serie che sin dal primo episodio ha reso più pop il tentativo - autoriale e riuscito - di Sofia Coppola in Marie Antoinette di raccontare una società lontana nel tempo in chiave rock e contemporanea. In Bridgerton tutto questo diventa brand, dalle musiche, speciali, che "classicizzano" con tanto di violini hits mondiali come "Material World" e "Breaking Ball", fino ai testi, che ammiccano continuamente alle istanze della contemporaneità, cavalcando con evidente gusto l'anacronismo.
La parità dei sessi, il diritto di una donna di scegliere per se stessa il suo destino e di dire la sua rispetto al proprio corpo - specie nel momento cruciale del parto -, il rispetto della persona al di là della sua provenienza, l'avversità verso l'istituzione matrimoniale che sia esclusivamente basata sugli affari e decisa dall'alto. Persino la regina, sempre più carismatica, annoiata e viziosa - ma negli episodi finali si mostrerà più umana del previsto - si piegherà al principio del libero arbitrio e del "vero amore" che vince su tutto.
I tiranti narrativi della seconda stagione sono essenzialmente tre. I primi due sono eredità diretta della prima stagione (i cui ingredienti vincenti erano, come in questa, romanticismo e sogno portati all'estremo). Da una parte l'innamoramento/ sfida tra due protagonisti, dall'altra il mistero sull'attività clandestina di Lady Whistledown e sulla sua identità.
A questi due si aggiunge un terzo tirante narrativo, nuovo e più interessante: la complicata elaborazione del lutto di un genitore per un figlio. È così che la sceneggiatura di Bridgerton dal terzo episodio in poi rompe la ceralacca della fiaba per raccontare un processo emotivo universale e senza tempo, con i suoi annessi di dolore, senso di colpa e responsabilità. Lo sanno bene i due protagonisti, il Visconte Anthony e la dama Kate, sorella di Edwina. Entrambi cresciuti con la missione interiore di fare le veci del proprio padre, venuto a mancare, così attenti a soddisfare le esigenze dei familiari e proteggerli da trascurare i propri desideri, finendo per negarli fino all'ultimo episodio.
Il lieto fine è più che mai sospirato, ma non scontato: dal quinto episodio in poi c'è un climax di colpi di scena, tra cui una clamorosa caduta da cavallo forse fatale e la caccia a Lady Whistledown forse giunta a destinazione.
I costumi sono, al solito, uno dei punti di forza assoluti della serie, insieme al buon assortimento di un ottimo cast, su cui spiccano l'ex protagonista Daphne (Phoebe Dynevor) e i due nuovi protagonisti Kate (Simone Ashley), nei panni di una donna moderna, libera, colta e inaddomesticabile venuta dall'India, e Anthony (Jonathan Bailey) in quelli del primogenito orgoglioso e impegnato, che non crede all'amore e sbeffeggia le donne.
Si nota, naturalmente, ancora una volta che si tratta di una serie targata Shondaland, il cui tocco è inconfondibile, specie sull'utopia a-razziale di Bridgerton e sull'insistenza sul women empowerment, specie se le sue eroine sono di colore (dalla nuova protagonista, con sua sorella, alla regina, la consigliera della regina e così via). Sarà forse motivata da questo senso l'assenza assoluta del Duca di Hastings, che tanto successo ha suscitato nel mondo e che sarebbe stato gradevole rivedere, anche solo fugacemente, in questa nuova stagione.
La prima stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
La serie segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton mentre fa il suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale dell'alta società londinese al tempo dell'età della Reggenza.#Bridgerton ? Ho visto la magia senza la magia, soprattutto nella pioggia #ShondaRhimes e #shondaland? non si smentiscono mai! Sembra incredibile come un dramma in costume riesca ad essere così attuale con la sua firma. Dramma si, moderno anche!ci troviamo davanti all'eufemismo di questa società, la nostra, dove, forse, i formalismi sono trascorsi ma non come gli stereotipi.
La seconda stagione di Bridgerton segue Lord Anthony Bridgerton, il maggiore dei fratelli e sorelle Bridgerton nonché visconte, nella sua ricerca di una moglie adeguata. Guidato dal suo senso del dovere nel salvaguardare il nome della sua famiglia, la ricerca di Anthony per una debuttante che incontri i suoi standard impossibili sembra destinata a fallire, finché Kate Sharma e la sua sorella più giovane [...] Vai alla recensione »