Stefano Coccia
Cineclandestino
La memoria del conflitto che negli anni '90 ha insanguinato la Bosnia, con tutti gli antecedenti storici, antropologici e politico-religiosi atti a spiegarne in qualche modo l'origine, è un mosaico in perpetuo divenire. Ogni tessera che si aggiunge amplia le prospettive, modifica la percezione di fondo, rende mestamente omaggio alle vittime, senza però mai dissipare per intero quella foschia che sembra avvolgere tutto e tutti (memorabili, in tal senso, le sequenze finali de Lo sguardo di Ulisse, il capolavoro di Theo Angelopoulos), nel segno di orrori così profondi da renderne difficile l'archiviazione e finanche la rappresentazione. [...]
di Stefano Coccia, articolo completo (4178 caratteri spazi inclusi) su Cineclandestino 26 gennaio 2022