Salvatores fa un lavoro magnifico riunendo un'umanità parcellizzata in una comunità ideale. Presentato alla Festa del Cinema di Roma.
di Paola Casella
24 marzo 2020 - 30 maggio 2020 Due mesi che l'Italia ricorderà per sempre, quelli del lockdown dovuto alla pandemia. Durante quei mesi Gabriele Salvatores ha chiesto a tutti coloro che ne erano coinvolti di documentare la loro esperienza di quarantena, e ha raccolto un'enorme quantità di filmati girati con il cellulare. Ha poi cucito insieme (con iil montaggio di Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti) i girati assemblandoli in modo diverso, qualcuno per pochi istanti, altri per svariati muniti, alcuni infine ad inframmezzare l'intera narrazione: un rider, una signora centenaria, una coppia in attesa.
Come per Italy in a Day, ma molto di più dato il tema drammatico e la permanenza di una situazione di incertezza, Fuori era primavera emoziona profondamente e commuove fino alle lacrime, esponendo le nostre paure e la nostra impotenza, ma anche la solidarietà e la creatività con cui molti hanno affrontato la situazione.