Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Regia di | Fabrizio Corallo |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 aprile 2020
Il documentario mette in luce il Sordi malinconico, quello che dal 1972 alla morte dell'amata sorella Savina prese il posto del Sordi istrionico, brillante del dopoguerra e degli anni '60.
CONSIGLIATO N.D.
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Il documentario mette in luce il Sordi malinconico, quello che dal 1972 alla morte dell'amata sorella Savina prese il posto del Sordi istrionico, brillante del dopoguerra e degli anni '60, raccontato per par condicio, quasi fosse la sua parabola di vita coincidente con quella dell'Italia dal boom e dalla rinascita al progressivo buio sociale. Tra le tante interviste realizzate in quelle stanze e tra i tanti materiali di repertorio sempre fantastici da rivedere anche se - dallo sfottò 'Lavoratori!' dei Vitelloni di Fellini al 'Io so' io e voi nun sete un cazzo' del Marchese del Grillo, passando per 'Maccherone m'hai provocato, io te distruggo, io me te magno' di Un americano a Roma - tutta l'Italia in coro saprebbe replicarle, alcune sono chicche inedite.
SIAMO TUTTI ALBERTO SORDI? disponibile in DVD o BluRay |
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Il documentario attraversa i sessantanni di carriera di Alberto Sordi, riuscendo a toccare molti aspetti della sua filmografia e sopratutto della sua vita privata, senza soffermarsi troppo sugli esordi e sul successo dell' "Americano a Roma" (già ampiamente narrati tramite fiction o speciali televisivi), riuscendo a fare emergere, grazie a preziose interviste e documenti d' [...] Vai alla recensione »
"Siamo tutti Alberto Sordi?"(2020, Fbarizio Corallo regista e coautore con Giovanni Piscaglia), è una paziente ricostruzione, in docufilm, della vita di "Albertone", dagli inzi, dalla "bocciatura"all'Accademia d'arte drammatica milanese al successo portentoso nei film, come attore, ma poi anche come sceneggiatore e regista.
Questo"Siamo tutti Alberto Sordi?"(2020, Fabrizio Corallo, che ha anche scritto il docufilm, realizzato per il secolo dalla nascita)ha l'indubbio merito di fotografre-testimoniare-documentare un Sordi segreto: generoso, nonostante gli sia stata attribuita una"virtù"contraria, la taccagneria, cattolico devoto(anche "devozionale", quasi, dicitur), addirittura [...] Vai alla recensione »
Comincia con Guglielmo Bertone, il "Dentone", preparatissimo e irresistibile lettore del telegiornale nell'episodio di I complessi firmato da Luigi Filippo D'Amico, e termina con Mina che, in una puntata del 1966 di Studio Uno, canta You Never Told Me (in italiano, Breve amore), scritta da Sordi e Piero Piccioni per Fumo di Londra, l'esordio nella regia del 1966, e diventata una sorta di "sigla" dell'attore [...] Vai alla recensione »