Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Davide Ferrario |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 novembre 2020
Un ritratto dell'Italia attraverso i suoi paesaggi, anche quelli più sconosciuti. In Italia al Box Office Nuovo Cinema Paralitico ha incassato 1,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Davide Ferrario e il poeta Franco Arminio raccontano insieme un'Italia diversa da quella universalmente nota attraverso numerosissimi e brevissimi cortometraggi. I luoghi osservati dalla telecamera di Ferrario e riletti dalle riflessioni, dalle poesie e dalle citazioni di Arminio vanno da Nord a Sud senza però la pretesa di seguire un itinerario che non sia quello del provocare sensazioni.
Davide Ferrario non si è mai sottratto all'originalità della sperimentazione sia nei film cosiddetti di finzione sia in quelli di carattere documentaristico. Questa volta decide di consentire, a chi accetta di seguirlo in questo viaggio, di osservare ciò che di solito passa come inosservato oppure viene ritenuto di scarso interesse. Lo fa grazie ad Arminio che, come un novello Virgilio, ci (e lo) accompagna nel viaggio con un'apertura che non va anticipata allo spettatore perché collocata nel giusto contesto ambientale e architettonico e destinata a fare da viatico all'intero film.
Arminio parla (anche se non sempre) e Ferrario guarda con quell'attenzione che spesso riserviamo ad altro. Progressivamente si viene a costruire un mosaico di un'Italia sconosciuta ai più. Una sintesi? Il tassello dedicato alla spiaggia della località che si trova sulla punta estrema della Sicilia rivolta verso la Calabria. Quasi nessuno ci si ferma perché le mete sono altre. Invece meriterebbe una sosta. Così come merita una riflessione complessiva tutto quanto viene mostrato, dalla processione al Luna Park. Si tratta di un'Italia pre-pandemia. Non ci si può esimere dal chiedersi quando e quanto di ciò a cui si assiste potrà tornare a manifestarsi nelle stesse forme e con le stesse modalità di condivisione. Forse tra non molto Ferrario e Arminio dovranno compiere un nuovo viaggio, sperando che la poesia possa ancora supportarli.
Nuovo cinema paralitico è un progetto espanso, nato dall'incontro tra il regista Davide Ferrario e lo scrittore e poeta, ma anche «paesologo» e «contadino della desolazione», Franco Arminio, che si collega ai tanti lavori che vedono coinvolto quest'ultimo (pensiamo, per esempio, al pamphlet scritto a quattro mani con Giovanni Lindo Ferretti dal titolo esemplare L'Italia profonda - Dialogo dagli Appennini). [...] Vai alla recensione »
Ripercorrendo il Leitmotiv visivo già messo in scena da Fabio Donatini in San Donato Beach, lo sguardo di Davide Ferrario vaga tramite un mosaico di centinaia di piccoli corti filmati fra le macerie di un'Italia provinciale e desolata (le città sono state escluse), soffermandosi provocatoriamente sulle rovine di un tempo senza tempo: tracciando le fila di un nuovo cinema dai contorni sfocati, lo scrittore [...] Vai alla recensione »
C'era una volta l'intervallo della Rai dove passavano in sequenza immagini da cartolina del Belpaese, paesaggi e monumenti noti e meno noti. Alla fine degli anni Ottanta la Raitre di Angelo Guglielmi lo sostituì con una versione dissacrante che alle visioni turistiche sostituiva quella di un Italia del degrado, di agglomerati urbani, discariche, con un senso di denuncia per quello che il paese era [...] Vai alla recensione »
Si tratta di una vera e propria vocazione all'indugio, quella dei due autori, in linea con quanto scrive e dice Arminio in un monologo di uno dei brevi film che compongono il progetto. Il paesologo - come ama definirsi - scrittore e poeta Franco Arminio e il regista e scrittore Davide Ferrario hanno elaborato il progetto cinematografico al quale hanno dato il titolo tra il provocatorio e il riflessivo [...] Vai alla recensione »