Michel Franco immagina uno scontro tra ceti sociali in un Messico (neanche troppo) distopico. In Concorso a Venezia 77 e prossimamente al cinema.
di Marianna Cappi
In una città del Messico dilaniata da sommosse e rivolte, la ricca Marianne Novelo sta per sposare il fidanzato Alan, quando un gruppo di popolani armati fa irruzione nella grande villa dei suoi genitori, portando caos, terrore e mattanza, con la complicità di parte dei domestici. La ragazza si salva fortuitamente dal massacro, ma finirà comunque nelle terribili prigioni dell’esercito rivoluzionario, dove verrà torturata e diventerà esca per la richiesta del riscatto.
Nel Messico distopico di Michel Franco, la disuguaglianza sociale ha raggiunto dimensioni spaventose e si è radicata al punto da divenire mostruosa normalità e da assetare di giustizia la maggioranza della popolazione, che vede nello spirito di questo tempo, populista e violento, il richiamo perverso di una rivoluzione possibile, fatta di odio, vendetta e imposizione di un nuovo, terroristico ordine.