Lockdown all'italiana

Inverecondo zibaldone, è stato pure detto. Non ho l'ardire e ancor meno ragioni di dissentire. "Specchio del tempo", però, che in quanto tale, ed esemplare,  non  può essere ignorato o liquidato con sufficienza.
Avrei voluto trattarlo con un commento del tipo:  "Una eccezionale circostanza drammatica mette a nudo... e mi sarei fermato. Il pensiero  sarebbe volato non tanto alle sempre gradite procacità curvilinee quanto, ahimè, ai ginocchietti spigolosi del pur simpatico Ezio Greggio (Giovanni, l'avvocato). Le sue brachette, azzurro cielo. Grigiofumo di Londra, invece, l'intimo di quel giovialone malinconico di Rocky Memphis (qui, il tassinaro... periferico). Solo che per ammirarlo dovete passare alla sala accanto dove si proietta Divorzio a Las Vegas.
Anche il più distaccato storico di domani s'indignerà dinanzi a questa commistione di becero e di pretesa rappresentazione socio-antropologica la quale, nondimeno, documenta una realtà in cui siamo dentro fino al collo. Quanto possiamo storcere il naso? Fino a che punto possiamo rifiutare al buontempone fustigatore di profittarne?
Intanto, Enrico Vanzina ha fatto il colpaccio. Giocando d'anticipo ha bruciato nel tempo quanti, immancabilmente, avrebbero "lavorato" sullo spunto.Siamogliene grati perchè, per qualche tempo, a nessuno verrà in mente di emularlo. "Adda passà 'a nuttata" perchè ci si sbizzarrisca sull'argomento.
Tolleriamo, altresì, il tentativo di prenderci per i fondelli con un finto messaggio di edificazione, il "discorso del cazzaro". Più sinceri sono cattiveria e disprezzo, implicito ed esplicito. Ad esempio, le riprese dall'alto mostrano quanto Roma sia gradevole, svuotata, ripulita di una genia che al momento sta rintanata a casa a grattarsi le corna.
Valore del film? Scaramantico e beneaugurante. Non vi sembri poco.