La signora delle rose

Film 2020 | Commedia, +13 105 min.

Titolo originaleLa fine fleur
Anno2020
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia
Durata105 minuti
Regia diPierre Pinaud
AttoriCatherine Frot, Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Côte, Marie Petiot Vincent Dedienne, Olivier Breitman, Pasquale D'Inca, Matthieu Loos, Charline Paul, Cédrick Spinassou, Stéphane Margot.
Uscitagiovedì 2 dicembre 2021
TagDa vedere 2020
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,73 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Pierre Pinaud. Un film Da vedere 2020 con Catherine Frot, Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Côte, Marie Petiot. Cast completo Titolo originale: La fine fleur. Genere Commedia, - Francia, 2020, durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 2 dicembre 2021 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,73 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 25 novembre 2021

La nota azienda di Eve è in crisi. A risollevarne le sorti arrivano, con un piano folle, tre personaggi a dir poco bizzarri. In Italia al Box Office La signora delle rose ha incassato 142 mila euro .

Consigliato sì!
2,73/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,61
PUBBLICO 2,58
CONSIGLIATO SÌ
Un'ode alle cose da farsi in modo antico e alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza.
Recensione di Tommaso Tocci
domenica 4 luglio 2021
Recensione di Tommaso Tocci
domenica 4 luglio 2021

Creatrice di stupende rose da competizione, Eve ha ereditato l'attività dall'amato padre ed è diventata un punto di riferimento nell'industria floreale francese. Ma la sua è una società piccola, che può contare sull'unico aiuto della fedele segretaria Vera; con le poche serre che gestiscono, le due non sono in grado di reggere il confronto con l'approccio industriale del concorrente Lamarzelle. Sull'orlo della bancarotta, Eve recluta tre nuovi stagisti attraverso un programma di reinserimento sociale per mettere in atto un piano rocambolesco che la aiuti a creare la rosa perfetta.

La signora delle rose è un'ode alle cose da farsi in modo antico, alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza, per i fiori come per l'arte e per la vita di tutti i giorni.

Non stupisce quindi che anche il film stesso del regista Pierre Pinaud sia orgogliosamente vintage: affettato ma in fondo sincero, è un classico matrimonio di toni da commedia e sentimentalismo ricercato, che cattura l'essenza del cinema francese più tradizionale.

Senza un filo di malizia né di pretesa, Pinaud cuce le fila di una storia alla Davide contro Golia nel mondo del business contemporaneo, per poi aggiungerci lo sbocciare di un'improbabile amicizia tra la dama un po' cocciuta della bravissima Catherine Frot (che di questo genere di commedie è divenuta un simbolo nell'arco della sua lunga carriera) e la gioventù turbolenta ben abitata da Melan Omerta, criminale scapestrato al quale i genitori hanno infranto il cuore e al contempo donato un naso che promette bene.

Si impara molto sulle rose - impollinate, ibridate, annusate, ma pure rubate - guardando un'opera che sembra teletrasportata ai giorni nostri da un'era più innocente. Ancor di più si riflette sulla semplicità con cui si può far cinema e sulla leggerezza del sentimento umano, tratteggiato con cura sui volti di un cast ristretto ma delizioso. Alla distanza, Pinaud fa crollare ogni resistenza nello spettatore, consegnandogli infine un piccolo glossario delle emozioni. Nulla che non si sapesse già, ma un bel momento per fare ordine nell'anima e scaldare il cuore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 10 settembre 2022
Paola

Di fronte a tanti film a base di sesso e violenza una commedia gentile e delicata politicamente corretta e di buoni sentimenti. Basta per essere un buon film? No quando la storia è  scontata quando i personaggi sono mal delineati e piatti quando la assenza di pathos è totale e quasi sconvolgente. E quando serpeggia uno stereotipo femminile che si credeva per sempre archiviato: la [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 dicembre 2021
anna rosa

Il cinema francese fa scuola nell'arte di raccontare storie semplici ma originali e commoventi senza essere stucchevoli. Ritrovo, declinati certo in modo nuovo, gli ingredienti di tanti altri film di registi d'oltralpe: l'attenzione al disagio sociale, l'amore per la campagna, la sensibilità nel delineare i personaggi, la consapevolezza dell'importanza dei saperi artigianali, [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 dicembre 2021
anna rosa

Il cinema francese fa scuola nell'arte di raccontare storie semplici ma originali e commoventi senza essere stucchevoli. Ritrovo, declinati certo in modo nuovo, gli ingredienti di tanti altri film di registi d'oltralpe: l'attenzione al disagio sociale, l'amore per la campagna, la sensibilità nel delineare i personaggi, la consapevolezza dell'importanza dei saperi artigianali, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 dicembre 2021
ralphscott

Il cinema francese che racconta piccole storie, anche ruffianamente, ma che conforta e coccola la nostra immaginazione. Se hai il pollice verde, o vorresti averlo, se insomma il giardinaggio ti affascina, ma anche solo la vita di campagna, ed i suoi ritmi sono un sogno agognato e mai realizzato, la casa di Eve e la sua precaria combriccola probabilmente ti faranno tifare per loro.

FOCUS
FOCUS
sabato 4 dicembre 2021
Giovanni Bogani

Il nome della rosa. L’aveva chiamato così, Umberto Eco, il suo libro che in realtà grondava sangue e buio, misteri e preghiere, notti e omicidi, passi frettolosi di chierici vaganti nello sgomento, ossessionati da innominabili segreti. Fece bene: al fascino di quella parola così breve e semplice non puoi sfuggire. Il pubblico non sfuggì, in tutto il mondo, e il libro divenne uno dei bestseller del Novecento, con sessanta milioni di copie vendute in tutto il mondo. Non male, per l’esordio di uno che dopo tutto era un docente universitario, mica una rockstar.

Non sfugge al fascino di questa parola così luminosa e densa questo film, che in francese si chiama “La fine fleur”. E dentro questo titolo che cosa c’è? C’è del rassicurante cinema color pastello? Beh, non solo. All’inizio forse può sembrare. Vediamo una signora di mezz’età, persa nel mondo di un concorso floreale. Una cosa tanto, tanto fuori moda, fuori tempo, fuori tutto, pensi. Come i concorsi di bellezza canina, come le passeggiate con l’ombrellino da sole. E il film sembra assecondarti su questo pensiero: i colori sono così luminosi e artificiali, rosa-rosa, rosso-rosso, giallo-giallo, come se fosse stato girato con un avanzo di pellicola degli anni ’60.

E poi tutto cambia.

Perché scopri presto che la signora, innamorata delle rose che coltiva, dei suoi libri, delle sue penne stilografiche, della sua eleganza, è quasi in bancarotta. E perché un furgoncino le scarica nel cortile, e dentro la storia del film, tre personaggi assegnati a servizi socialmente utili. Un uomo di mezz’età di origini arabe, una ragazza quasi incapace di spiccicar parola, psicologicamente fragilissima, e un ragazzo che ha una storia di microcriminalità e di abbandono familiare alle spalle.

Con loro, con questa scombinata Armata Brancaleone, il film prende echi di commedia. Monicelli viene davvero in mente, nel momento in cui i quattro disperati si trovano a proiettare su una parete il maldestro filmato di una serra nella quale penetrare, come facevano Gassman, Mastroianni e soci in una scena dei Soliti ignoti. E in entrambi i casi, i filmati erano pessimi…

E se il film, all’inizio, poteva apparire lezioso, pian piano inizia a mettere su carne, sostanza. Inizi a vedere meglio nella storia di ciascuno. Scopri presto la ferita profonda, nella vita della signora che un tempo era floricoltrice di successo, e adesso difende la sua azienda come una Fort Alamo, sapendo che prima o poi dovrà capitolare. La interpreta, con misura, Catherine Frot, vista qualche anno fa in una prova di attrice pazzesca, quella di Marguerite di Xavier Giannoli, in cui interpretava una cantante d’opera stonata – negli Stati Uniti, Meryl Streep interpretava lo stesso personaggio in Florence. Non è facile intonare una stonatura. Lei ci è riuscita.

Scopri presto anche la ferita nella vicenda del giovane in libertà vigilata, figlio al quale i genitori hanno voltato le spalle, duro finché non vede una signora in una piazza e a insegue, gridandole “mamma!”, e ritornando per pochi minuti bambino. Lo interpreta, con credibilità, il rapper parigino – trapiantato a Tolosa – Melan, già al settimo album con il suo gruppo, Omerta. Il suo personaggio ha delle analogie con il protagonista di un film di Ken Loach, La parte degli angeli: tutti e due nei guai con la giustizia, tutti e due assegnati a servizi socialmente utili, tutti e due scoprono di avere un dono: una innata e profondissima sensibilità per i profumi. Entrambi tentano una grande impresa, sfruttando il loro talento naturale. Là si tratta dei profumi nascosti in un bicchiere di whisky, qui di quelli rivelati da un petalo di rosa.

La parte degli angeli, si diceva. Ma andando in Italia, viene in mente un film nel quale uno scombinato gruppo di emarginati riesce a compiere qualcosa di grande, di importante: è Si può fare di Giulio Manfredonia. Che sicuramente il regista, Pierre Pinaud, non avrà visto. Ma i film si parlano anche in silenzio, fra di loro.

Frasi
impollinazione casuale, chi li cura per crescere
Fred (Melan Omerta)
dal film La signora delle rose - a cura di sara
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 9 dicembre 2021
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Farà ancora rose magnifiche Madame Eve, che sta andando in rovina, lei e la sua azienda floreale nei paesaggi campestri di una Francia coltivatrice e accanita? Prima deve passare dal copione Davide contro Golia pilotato da tre stagisti sgangherati, ma di risorse. Quando si dice cinema per signore... però intendendo lo sguardo del film (del regista).

sabato 4 dicembre 2021
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Andando al cinema si imparano un sacco di cose. Per esempio: in Francia i giardinieri che si occupano di ibridi per creare nuove rose chiamano le piante di partenza "padre" e "madre". Altro esempio: sempre in Francia, se hai un roseto e sei in difficoltà con il personale, puoi fare affidamento - per così dire - su persone in libertà vigilata o da rieducazione attraverso il lavoro.

sabato 4 dicembre 2021
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

Eve Vemet è una esperta creatrice di rose da collezione. Con la sua fedele assistente Véra, cerca di far sopravvivere la sua impresa, nonostante il crollo finanziario nella quale è precipitata e la costante rivalità con Lamarzelle che, da dodici anni, si aggiudica il primo premio al Concorso di Bagatelle, dedicato al giardinaggio. Quando una mattina le si presentano tre persone desiderose di lavorare, [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 dicembre 2021
Giulia Lucchini
La Rivista del Cinematografo

C'è chi le consiglia caldamente di coltivare marijuana perché sarebbe sicuramente più redditizio. Ma La Signora delle Rose ovvero Eve Vernet, interpretata dalla brava Catherine Frot, è determinata nel coltivare le rose e nel creare nuove specie. Ad aiutarla in questo suo sogno un gruppo di persone che ben poco sanno di orticoltura (interpretati da Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Cote e Marie [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 dicembre 2021
Alessandro De Simone
Ciak

La signora delle rose si chiama Eve Vernet ed è una delle più grandi produttrici del bellissimo e profumato fiore di tutta la Francia. Purtroppo, la sua piccola azienda di famiglia non può contrastare le ricche multinazionali della floricultura. Sull'orlo del fallimento, le vengono in aiuto tre lavoratori forniti dai servizi sociali, completamente digiuni del lavoro, ma con una qualità più grande: [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Alice Sforza
Il Giornale

Eve Vernet (Catherine Frot) è una famosa creatrice di rose. La sua società, però, sta per fallire e la donna è quasi sul punto di vendere l'attività alla concorrenza. Quando, però, arrivano tre dipendenti davvero particolari e senza conoscenza di giardinaggio, ecco che una luce si speranza si accende. Riusciranno, insieme, a salvare l'azienda? Come andrà a finire, gli spettatori lo capiranno fin da [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Giorgio Amadori
Sentieri Selvaggi

Il mercato delle rose si concentra principalmente sull'ibridazione delle migliori specie in circolazione. Ogni anno, durante concorsi dedicati, vengono assegnati premi prestigiosi e riconoscimenti internazionali sulla base del miglior ibrido floreale. La signora delle rose è un film che, inserendosi in questo contesto, insiste sul tema della sensibilità legandolo ad un processo che, paradossalmente, [...] Vai alla recensione »

martedì 30 novembre 2021
Adriano De Grandis
Film TV

Fa' la rosa giusta. Eve ne ha fatte molte: un tempo creava dei fiori leggendari, ma questo appartiene al passato. Proprietaria di una piccola azienda ereditata dal padre, da otto anni vede il prestigioso premio Rosa dell'anno finire nelle mani di Lamarzelle, che vanta una produzione industriale e probabilmente anche i giri giusti per imporsi. Eve è quasi sul lastrico.

domenica 28 novembre 2021
Francesco Bonfanti
Close-up

Vi è la perfezione delle rose, poi quella del resto, e le prime possono essere vocabolario per il secondo. Tra petali e profumi, La Signora delle Rose in originale Sous les Etoiles de Paris), per la regia di Pierre Pinaud, porta in un mondo nel quale la bellezza dell'apparenza è schermo per la trattazione di ricordi dalle forti radici e di relazioni genitoriali mai sbocciate.

NEWS
GUARDA L'INIZIO
giovedì 25 novembre 2021
 

Su MYmovies i primi minuti della commedia con Catherine Frot, coltivatrice in crisi che ama la bellezza più di ogni altra cosa. Dal 2 dicembre al cinema. Guarda l'inizio »

TRAILER
lunedì 8 novembre 2021
 

Per la regia di Pierre Pinaud, un'ode alla bellezza e al ricercarsi attraverso la lentezza. Da giovedì 2 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
martedì 2 novembre 2021
 

La nota azienda di Eve è in crisi. A risollevarne le sorti arrivano, con un piano folle, tre personaggi a dir poco bizzarri. Vai all'articolo »

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