mauridal
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mercoledì 6 gennaio 2021
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ladri esilaranti e uccelli canterini
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Un film fuori da ogni schema, convenzionale , sia produttivo che narrativo pur mantenendo un linguaggio filmico coerente e aderente ad un cinema di satira e ironico su alcuni aspetti di cultura popolare napoletana , come il cardellino che canta nella gabbietta di casa , o come la figlia pure canterina di un vecchio padre licenziato e disoccupato, che pensa alla silhouette, stramangiando dolci e ogni cosa, o come le serate canore di matrimoni con volo di colombe tipici di famiglie in zone popolari .
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Un film fuori da ogni schema, convenzionale , sia produttivo che narrativo pur mantenendo un linguaggio filmico coerente e aderente ad un cinema di satira e ironico su alcuni aspetti di cultura popolare napoletana , come il cardellino che canta nella gabbietta di casa , o come la figlia pure canterina di un vecchio padre licenziato e disoccupato, che pensa alla silhouette, stramangiando dolci e ogni cosa, o come le serate canore di matrimoni con volo di colombe tipici di famiglie in zone popolari . Intanto c’è la trovata geniale della storia di Pasquale ,vecchia guardia forestale, che di contro fa il bracconiere ,associato ad una banda di vecchietti terribili , anch’essi dediti alla caccia di uccellini, per passione e per lucrare su qualche specie rara da vendere ad altri appassionati per dire, ornitologi. Dunque una esilarante storia scombicchierata , ma ben curata dal regista Carlo Luglio e da Diego Olivares , in più con personaggi come Pasquale dalle battute irresistibili, anche se in napoletano sottotitolato , e dalle situazioni tra il tragico -comico che ricordano , nel tratto di viso del bravo interprete Nando Paone addirittura il grande Eduardo . Un film quindi tanto comico, ma direi paradossale sia per i personaggi che per la storia narrata . Un finale tutto in musica da, Sto crescenno nu bello Cardillo, classico di Pino Mauro a Cumpà vola e se ne và di Canio lo Guercio. Buon film da vedere (mauridal)
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mercoledì 11 novembre 2020
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cardellini
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Cara Paola, solo ora leggo con piacere la tua recensione e ne condivido anche la parte critica. Purtroppo il girato messo in fila con tutte le scene girate era di circa due ore e passa e per togliere nella versione in streaming 35min e in quella che spero abbia visto tu sul link, 25, c'è comunque uno sbilanciamento. Come dici tu cadenzare meglio non è questione di velocizzare come hanno un po' imposto i produttori per lo streaming ma far meglio coesione. Devo dire che forse è più colpa mia e del montatore che di Diego. Infatti la sua sceneggiatura era tutta digressioni e tempi morti voluti per i quali sapevo che avremmo dovuto bilanciare la storia individuale con quella corale. Ragion per cui tra canzoni che ho voluto lasciare, sequenze di montaggio e momenti dilatati, è naturale uno sbilanciamento che, ti assicuro in sala e arene, si è notato molto meno perché il pubblico attecchisce ai personaggi e non si sofferma sulle sbavature.
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Cara Paola, solo ora leggo con piacere la tua recensione e ne condivido anche la parte critica. Purtroppo il girato messo in fila con tutte le scene girate era di circa due ore e passa e per togliere nella versione in streaming 35min e in quella che spero abbia visto tu sul link, 25, c'è comunque uno sbilanciamento. Come dici tu cadenzare meglio non è questione di velocizzare come hanno un po' imposto i produttori per lo streaming ma far meglio coesione. Devo dire che forse è più colpa mia e del montatore che di Diego. Infatti la sua sceneggiatura era tutta digressioni e tempi morti voluti per i quali sapevo che avremmo dovuto bilanciare la storia individuale con quella corale. Ragion per cui tra canzoni che ho voluto lasciare, sequenze di montaggio e momenti dilatati, è naturale uno sbilanciamento che, ti assicuro in sala e arene, si è notato molto meno perché il pubblico attecchisce ai personaggi e non si sofferma sulle sbavature. Nella versione in streaming di quasi dieci minuti più corta (che non amo),la storia è meglio cadenzata ma mancano momenti di calore e di colore per me irrinunciabili pur consapevole dello sbilanciamento. In ogni caso vado così fiero della originalità del milieu e della messa in scena avulsa da tutto il cinema nostrano, nonché del cast che mi pregio di aver scelto; che con tutte le mie forze chiedo a tutti voi giurati di riuscire a far entrare Nando Paone e Remo Anzovino nelle cinquine dei David e dei Nastri. E semmai pure Viviana Cangiano e Lino come non protagonisti. Sarebbe un gesto rivoluzionario per un film pure imperfetto ma fuori da ogni schema produttivo e narrativo spazio temporale. Che ne pensi? Infine, se io volessi stampare il pdf della tua recensione mi è stata tolta la mezza stella oltre le 2... e dunque se puoi far per favore correggere il refuso. Grazie di cuore per la tua analisi e spero a presto. Inoltre ci conoscemmo circa venti anni or sono quando preparai un doc sul cinema Italo americano chepoi non realizzai più, traendo molte info proprio da un tuo libro. Un caro saluto Carlo
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