I predatori

Film 2020 | Drammatico, 109 min.

Regia di Pietro Castellitto. Un film con Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini. Cast completo Titolo internazionale: The Predators. Genere Drammatico, - Italia, 2020, durata 109 minuti. Uscita cinema giovedì 22 ottobre 2020 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,70 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 settembre 2020

Due famiglie di estrazione sociale diversa si incontrano nella giungla metropolitana romana. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Nastri d'Argento, 4 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office I predatori ha incassato 191 mila euro .

Consigliato nì!
2,70/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,89
PUBBLICO 2,71
CONSIGLIATO NÌ
Un debutto interessante che interseca molteplici linee narrative e si misura a testa alta con i registri tipici della commedia all'italiana.
Recensione di Paola Casella
venerdì 11 settembre 2020
Recensione di Paola Casella
venerdì 11 settembre 2020

Pierpaolo è un medico sposato con Ludovica, affermata regista. Il loro figlio Federico è un laureando in filosofia tiranneggiato da un barone universitario che gli preferisce qualunque altro studente. Le loro vicende si incrociano con quelle di Bruno, primario amico di Pierpaolo, e di sua moglie Gaia, nonché con quelle di Claudio e Carlo, due fratelli che gestiscono un'armeria e fanno parte di un gruppo neofascista. Completano il quadro le moglie i figli di Carlo e Claudio, e un sulfureo personaggio che resterà (di fatto) innominato e che compare solo all'inizio e alla fine.

Alla sua prima prova dietro la cinepresa Pietro Castellitto, figlio di Sergio e di Margaret Mazzantini, butta decisamente il cuore oltre l'ostacolo e si cimenta in una storia corale assai complessa, commettendo uno degli errori classici del neoregista: mettere troppa carne al fuoco.

La storia, scritta dallo stesso Pietro, segue innumerevoli linee narrative che si intersecano in modo rocambolesco (e abbastanza improbabile), regalando ai suoi personaggi una mole imponente di dialoghi, a volte anche divertenti, che però generano un accumulo poco funzionale alla storia.

Il registro è quello comico-grottesco che ha reso grande molta commedia all'italiana, e a Castellitto va riconosciuto il coraggio di misurarcisi a testa alta, circondandosi di un cast di caratteristi competenti, spinti però a recitare sopra le righe secondo le direttive del regista-sceneggiatore. Le interpretazioni migliori, per contro, sono quelle di Marzia Ubaldi, Liliana Fiorelli e soprattutto Giulia Petrini, proprio perché privilegiano il sottotono e rinunciano agli istrionismi per lasciar trapelare un dolore autentico e una maggiore riconoscibilità umana.

La cinepresa invece "stroppia" cercando inquadrature sì interessanti, ma non necessariamente funzionali alla trama: primissimi piani, tagli dall'alto e dal basso, un piano sequenza iniziale, schermi negli schermi, e via elencando. Tutte scelte che mostrano l'abilità tecnica del regista, ma interferiscono con la narrazione invece di assisterla. Meno "vezzi autoriali" avrebbero giovato maggiormente al risultato finale, che mostra una vena lunare interessante consona al Castellitto attore, che pare uscito direttamente dal cinema muto (ed è un pregio, sia chiaro).

Anche il contrasto sociale fra i due gruppi di personaggi - gli altoborghesi e i coatti - tracima per esagerazione, soprattutto quando si tratta di dipingere le due famiglie bottegaie e destrorse. Spesso ci si domanda chi siano quei personaggi, e quanto il regista davvero li conosca: il risultato è che appaiono più maschere che persone, il che in ambito di commedia non sarebbe un difetto, se il registro fosse uniforme. Invece a fianco delle "caricature" ci sono esseri umani meno stereotipati. Il più funzionale alla trama è il bravissimo Dario Cassini nel ruolo di Bruno, proprio perché la sua maschera tragicomica è dichiaratamente fasulla e ostentata.

Pietro Castellitto ha avuto il buon senso di circondarsi di ottimi tecnici e, come già detto, ottimi attori. Quel che gli è mancato, forse, è un accompagnamento produttivo più disposto ad arginare la sua effervescenza, fatale se si vuole creare un primo film solido e coerente. Lo aspettiamo alla seconda prova, in cui potrà scremare il suo entusiasmo e scegliere una maggiore sobrietà estetica e narrativa.

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I PREDATORI disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 15 giugno 2021
Ugo Fantocci

facile essere il figlio.di un grande attore.Puoi fare anche un film del genere e magari ti premiano pure. Solo in Italia

lunedì 26 luglio 2021
Enrico Lanari

Un film con un buon plot, ma guardandolo ho avuto la sensazione di una regia che non si è saputa mettere in discussione, non ha ascoltato consigli ed ha tirato a dritto per una strada che non paga. inquadrature inutilmente forzate in prospettive disfuzionali alla narrazione, sceneggiatura rotta in frammenti mal sviluppati, qualche lungaggine davvero soporifera.

sabato 3 luglio 2021
Lizzy

Esatto: FAVOLACCE... ma in salsa (se vogliamo) ancor più coatta. Un Favolacce, ma da ridere, insomma, stile "non prendiamoci troppo sul serio". Certo, le riprese sono quelle che sono: odio le inquadrature caracollanti e a metà che si stanno usando ultimamente. A me non danno un senso di dinamismo o di novità, ma tanto, tanto pressappochismo.

domenica 6 giugno 2021
Rodrigo Estevez

Film probabilmente realizzato grazie a babbo Sergio che ha messo una buona parola. La trama non si capisce, i personaggi sono noiosi tranne, forse, quello di Popolizio. Si può guardare. Ma anche no.

lunedì 8 marzo 2021
cinematorino

Film finto, pretestuoso e pretenzioso. Si vede proprio che c'è tantissima ambizione e zero contenuto. Una storia furba che prova a raccontare, male una realtà alternativa. Una sceneggiatura che sembra scritta appositamente per condizionare lo spettatore. pare ci siano contaminazioni e scopiazzature di narratori di terzo ordine. Una regia a dir poco allucinante.

lunedì 26 ottobre 2020
GabriMonza

Non avevo intenzione di andare a vedere questo film.. ci sono andato perché era l'unico in programmazione la sera del 25/10.. Sinceramente, non l'ho capito. Non ho nemmeno capito se ci fosse qualcosa da capire. Leggendo qui, pare di no.. Ad ogni modo, film godibile, vivace.. non mi sono annoiato.. Sicuramente indispensabile la scritta "fine" per capire che era terminato (o [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 dicembre 2021
Franco

Castellitto avrebbe dovuto essere più modesto e semplice nella sua sgangherata troppo imbottita prima opera, e affidarsi di più al cuore e non soltanto alla sua testa e al suo Nietzsche amato-odiato (non capito)

venerdì 10 dicembre 2021
Franco

Film demenziale polpettone intricato non se ne capisce il senso, forse vuol esprimere la ricerca di senso da parte del giovane regista, che però rimane ricerca...

lunedì 28 dicembre 2020
Cevappo

Una commedia senza scoregge o ingrtighi amorosi da quattro soldi, può esistere ? ma fa pure riflettere ? Ho goduto come un pazzo, soprattuto a pensare a quei poveri spettatori ormai farciti di prodotti spiccioli ad altro contrasto che si sono ritrovati smarriti e frustrati alla ricerca di un senso, state calmi non sforzatevi troppo, relax, non agitatevi, dite semplicemente: "questo film [...] Vai alla recensione »

martedì 15 dicembre 2020
Xerox

capito NIENTE!!!

domenica 25 ottobre 2020
Valeguitar

Folgorante esordio per il giovane Castellitto, che sembra ispirarsi alle Favolacce dei fratelli D’Innocenzo (stesse anime perse che faticano a dare un senso alla loro vita, con la differenza che in questo caso si ride), in un racconto corale che può addirittura ricordare Robert Altman (per la logica dei “destini incrociati” dei personaggi).

sabato 19 dicembre 2020
Luigi Antonio

A Roma si dice: "m'annate a pijarvela 'nculo"

domenica 7 aprile 2024
esco_nonesco

Sono partita piuttosto prevenuta. Perché, si sa, nessun esordiente alla regia e alla sceneggiatura può permettersi una produzione del genere se non ha un cognome arcinoto. Paradossalmente, grazie al mio scetticismo, sono rimasta ancor più sorpresa. Un film degno di nota, con un cast eccezionale e una regia non scontata, alla ricerca del dettaglio e della novità.

giovedì 18 gennaio 2024
Piero

Concordo con la valutazione precedente, che mette in rilievo la confusione del regista nella esposizione del suo progetto. Io ho avuto anche difficoltà a seguire i dialoghi dei quali ho perso molte battute, non se ne può più di questo romanesco bofonchiato, che purtroppo viene usato anche da altri registi. il mio voto è 2 su 5

martedì 19 settembre 2023
ROSMERSHOLM

Micidiale autorappresentazione di familismo romanocentrico. Dilettantesca la recitazione di Castellitto jr.  Mondo, Italia, Roma, cinemino romano, famiglia Castellitto, David di Donatello, a.d. 2020... tutto si tiene e gli altri si arrangino. 

venerdì 23 ottobre 2020
Maramaldo

Diverte negli assolo degli interpreti. Dovete, però, fare i conti con un Pietro Castellitto, con il suo pensiero, una variante di quello "debole": Nietzsche, morto "vergine" ossia non potè fecondare altro che gente tra cui anche chiacchieroni esaltati. Tra di loro si colloca a buon diritto il protagonista (Federico).

FOCUS
FOCUS
venerdì 26 novembre 2021
Giuseppe Avico

Un esordio rappresenta spesso un’occasione e un banco di prova. C’è chi fallisce e chi riesce, chi si rialza e chi abbandona, chi trova la sua voce e chi invece non trova niente; c’è chi viaggia sui binari della sicurezza e chi, forse incautamente, vuole dimostrare tutto subito. I predatori - disponibile in streaming su CHILI - esordio alla regia di Pietro Castellitto, è tutto meno che misurato e sobrio. Nel film, ad emergere, sono uno sguardo personale forse ancora acerbo, l’impazienza incosciente di voler dire tante cose e alcuni temi, come quelli dell’alienazione e dell’incomunicabilità, che si impongono per immagini con più chiarezza.

I predatori è la storia di due famiglie di diversa estrazione sociale, completamente agli antipodi. Una è quella alto-borghese di Pierpaolo, sua moglie Ludovica e suo figlio Federico, uno studente di filosofia appassionato di Nietzsche. Le loro vicende si incrociano con quelle di Bruno, amico di Pierpaolo, e sua moglie Gaia. L’altra è la famiglia proletaria e neofascista di Claudio e suo fratello Carlo, che gestiscono un’armeria. Fanno parte di questa famiglia anche le loro mogli, i figli e la nonna Ines. Un incidente mette di fronte le due realtà, tanto le loro differenze quanto alcuni aspetti comuni.

Attraverso una chiave comica grottesca, Castellitto mette in scena le contraddizioni, i vizi e le virtù dei suoi personaggi, tessendo la tela delle loro relazioni. Ad emergere, sia nella famiglia alto-borghese che in quella proletaria, è l’assoluto senso di insoddisfazione che pesa sulle loro spalle.

Poggiandosi sui grandi cineasti del passato, Castellitto evidenzia attraverso i suoi personaggi uno stato di alienazione perpetuo. Ecco che una cena in famiglia e il riunirsi tutti allo stesso tavolo rivelano i sintomi di una tristezza collettiva, perfino tragicomica, nella quale ognuno sembra destinato a vivere. L’alienazione che questo film mette in luce trascende dall’età e dalle diverse generazioni, laddove sono proprio le differenze ad alimentarne la profondità. Tra i personaggi che Castellitto tratteggia affiora la percezione di un’incomunicabilità altrettanto destabilizzante. Questa ha una natura tanto generazionale, dettata da un futuro incerto e pieno di paure, quanto sociale, suggerita dall’incapacità di rapportarsi con chi è diverso.

Se il film presenta due famiglie molto lontane tra loro, è anche per sottolineare quanto le diversità si accompagnino, in realtà, ad alcuni aspetti condivisi. Oltre l’alienazione c’è l’insofferenza che alimenta entrambe. I protagonisti, quei predatori che danno il titolo al film, si nutrono degli altri spinti da una disillusione insaziabile e dalla loro stessa natura. Non sono buoni e non sono cattivi, ma possono essere tanto prede quanto cacciatori.

In questo senso il film di Castellitto esalta i suoi personaggi non senza qualche superficialità. Alcuni di loro appaiono fin troppo caricaturali, portati al margine dell’esagerazione. Altri, invece, sono più legati alla realtà che il film descrive, in uno spettacolo generale che non si fa mai farsa.

Frasi
Io ho la profonda necessità di una bomba...
Una frase di Federico Pavone (Pietro Castellitto)
dal film I predatori - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 22 ottobre 2020
Emiliano Morreale
La Repubblica

Fin dalla prima scena, un movimento di macchina virtuosistico che tiene insieme tanti personaggi per strada, come in una staffetta, l' esordio alla regia di Pietro Castellitto dichiara il proprio progetto. Il film è una commedia, che punta su gag e battute ma anche sulla messa in scena, giocando coi tempi e gli spazi. Uno stile vistoso, proprio dell' esordiente che vuol farsi notare all' esordio, ma [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 ottobre 2020
Fulvia Caprara
La Stampa

Quando si nasce in una famiglia d'arte tutto diventa, allo stesso tempo, più facile e più difficile. La presenza di genitori celebri comporta conoscenze utili e semplifica la trafila degli esordi. Poi, però, davanti a chi deve giudicare, bisogna essere non bravi, ma bravissimi, come se il cognome noto regalasse un punteggio di partenza da far crescere, per forza, in modo esponenziale.

giovedì 22 ottobre 2020
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Intreccio di famiglie altoborghesi e coatte. Da una parte il medico Bruno e la moglie regista Ludovica, con figlio Federico che sembra una maschera del muto. Dall' altra i fratelli neofascisti borgatari Claudio e Carlo, che gestiscono un' armeria e che sono sposati e con figli. Pietro Castellitto, figlio di Sergio, debutta alla regia ed è smanioso di mostrare le proprie qualità.

giovedì 22 ottobre 2020
Antonello Catacchio
Il Manifesto

Pietro Castellitto. Un nome già scritto nel cinema italiano. Per diversi motivi, in primis la famiglia. Mamma è Margaret Mazzantini, scrittrice, sceneggiatrice, attrice, babbo è Sergio Castellitto, attore e regista. Per questo all' annuncio del suo esordio come sceneggiatore, regista e protagonista sembrava giusto mostrarsi diffidenti, prendere le distanze verso l' ennesimo raccomandato con tanto di [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Roberto Manassero
Film TV

Secondo Pietro Castellitto I predatori è un film antiborghese, non un film antifascista. Ci sono i proletari fasci di Ostia che dietro l'aria da cafoni nascondono un po' di umanità (e poco importa il gioco metanarrativo che dovrebbe stabilire una distanza ironica nella morale del film) e ci sono i ricchi intellettuali di Roma che nonostante facciano cose buone e giuste - curano malattie, girano film, [...] Vai alla recensione »

sabato 12 settembre 2020
Francesco Alò
Il Messaggero

Per i Pavone e Vismara niente viaggi. Al massimo qualche weekendino nel film I predatori di Pietro Castellitto, figlio di Sergio. I primi sono sinistri, più che di sinistra, causa genitori velenosi (lei regista, lui chirurgo) separati in casa con figlio accademico e bombarolo. Più a destra i Vismara, venditori di armi con zio fascista che li domina.

martedì 3 novembre 2020
Grazia Paganelli
Duels.it

Presentato in concorso alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti, I predatori ha ottenuto il Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura e una buona accoglienza critica, in virtù di un tono spiazzante e di un meccanismo di accumulazione che tiene con il fiato sospeso. Tuttavia, si ha l'impressione scomoda di sorvolare la superficie, con l'ambizione comune [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 ottobre 2020
Gianni Canova
We Love Cinema

Roma e Ostia, borghesi e borgatari, padri e figli. Si regge su coppie antitetiche fortemente connotate il sorprendente esordio alla regia di Pietro Castellitto. Che manda in rotta di collisione mondi distanti e apparentemente incompatibili per leggere in chiave grottesca il nostro presente. Al centro di tutto due famiglie romane dei giorni nostri: i Vismara e i Pavone.

sabato 24 ottobre 2020
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Spiace che esca in un periodo tanto rischioso, per il cinema in generale e ancor più per un' opera prima. Pietro Castellitto - già adocchiato come attore, bastava mezza scena per capire quanto era bravo nella parte del Secco in "La profezia dell' armadillo", dal fumetto di Zerocalcare - ha azzeccato ogni cosa. A cominciare dalla sceneggiatura, premiata alla Mostra di Venezia nel concorso Orizzonti. [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 ottobre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Ci sono due famiglie. Una borghese, una coatta. Una vive a Roma, una a Ostia. Una è composta da madre regista, padre chirurgo, figlio un po' squinternato, ed è ovviamente progressista, con falle affettive d'ordinanza: sono i Pavone; l'altra è il controcanto inevitabile: è burina, gestisce un'armeria ed è ovviamente orgogliosamente fascista, oltre a essere più unita e sono i Vismara.

giovedì 22 ottobre 2020
Simone Agnetti
Filmcronache

Nel novero dei figli d'arte, la carriera cinematografica di Pietro Castellitto parte bene, con il suo primo film I predatori premiato come migliore sceneggiatura in Orizzonti. Lo avevamo già visto in ruoli minori diretto dal padre e da altri registi italiani. Quello che è costante a molti figli di scrittori e registi è il dover-voler raccontare le pieghe di quello strano mondo in cui sono nati e cresciuti. [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 ottobre 2020
Marina Visentin
Cult Week

Due famiglie di estrazione totalmente diversa si incrociano sullo sfondo di una Roma livida e caotica in I predatori del giovane Pietro Castellitto, dando vita a una commedia umana feroce e a tratti amaramente esilarante, un'opera prima vincitrice del premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura all'ultima Mostra di Venezia. Da una parte i borghesi Pierpaolo (Massimo Popolizio) e Ludovica (Manuela [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 ottobre 2020
Anton Giulio Mancino
Cineforum

Un'opera prima è un'impresa complessa e rischiosa. Alle spalle non c'è niente e tutto quel che occorre sapere arriverà con il senno di poi, guardando le cose con effetto retroattivo. Di I predatori, l'esordio nel lungometraggio di Pietro Castellitto, si sa quel che in ogni recensione e articolo sembra non poter mancare, come gravosa informazione di partenza: Pietro è il figlio di Sergio Castellitto, [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Pedro Armocida
Film TV

È l'esordio di un ex ventenne (all'epoca della scrittura del soggetto), classe 1991, post ideologico, post tutto. Anche post commedia all'italiana, da cui I predatori si tiene alla larga. Non c'entra nemmeno il Virzì di Ferie d'agosto, anche se la narrazione gira attorno a due famiglie, una, diciamo così, borghese e di sinistra, i Pavone, e l'altra, ridiciamo così, proletaria e di destra, i Vismara. [...] Vai alla recensione »

martedì 22 settembre 2020
Fiaba Di Martino
Film TV

Non sono mostri, i predatori di Pietro Castellitto, e neppure sono maschere nuove per la commedia all'italiana di cui il suo esordio, oggi, può solo metter in scena (e in forma deforme) la recrudescenza, come Gli infedeli. Le risate che titilla non sono amare, non sono crasse: sono gli sghignazzi nervosi che rompono il silenzio di un funerale, innescati da sketch catatonici e farseschi che coinvolgono [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 settembre 2020
Raffaele Meale
Quinlan

È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara.

domenica 13 settembre 2020
Francesca Pistocchi
Close-up

Non si può dire che Pietro Castellitto, reduce dalla sua prima esperienza dietro alla macchina da presa, non abbia iniziato col piede giusto: figlio d'arte (si vede) e giovanissimo filosofo (ancora una volta, si vede!), il neoregista racconta le Favolacce che si districano all'interno di una Roma periferica, artificiale e, tutto sommato, inedita. Le famiglie Pavone e Vismara incarnano, almeno in apparenza, [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

In attesa di vederlo nei panni di Francesco Totti nella serie Speravo de morì prima, Pietro Castellitto (classe 1991) porta in Orizzonti a Venezia 77 la sua opera prima. E a suo modo sorprende. È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo (Vinicio Marchioni) bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

Una nuvola di fumo. Fumo negli occhi e nella macchina da presa. Inizia con una allucinazione mefistofelica I predatori. Vinicio Marchionni, corpo attoriale legato alla periferia romana "simulata" (Romanzo criminale, Il contagio), cammina sul lungomare di Ostia per andare a truffare una vecchia pensionata dicendole di essere un amico del figlio. Quest'ultimo è un patito di Mussolini che ha un'armeria [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 ottobre 2020
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Si incrocia in modo casuale ma esplosivo la storia di due famiglie romane, i Pavone e i Vismara. I primi formano un nucleo di borghesi intellettuali (mamma regista, papà chirurgo, figlio dottorando in filosofia); i secondi (due fratelli con rispettive mogli e prole, più l'anziana madre) danno vita a un eterogeneo gruppo di nostalgici, gestori di un'armeria per conto dello zio malavitoso.

NEWS
PREMI
martedì 11 maggio 2021
 

Il regista si è aggiudicato il premio per il suo esordio I predatori. Vai all'articolo »

HOMEVIDEO
giovedì 18 marzo 2021
 

Un film corale sull'amore e sulla ferocia che servono per tentare di 'essere felici'. Vai all’articolo »

TRAILER
mercoledì 30 settembre 2020
 

Regia di Pietro Castellitto. Un film con Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Pietro Castellitto, Giorgio Montanini. Da giovedì 22 ottobre al cinema. Guarda la clip »

POSTER
venerdì 18 settembre 2020
 

Pierpaolo è un medico sposato con Ludovica, affermata regista. Il loro figlio Federico è un laureando in filosofia tiranneggiato da un barone universitario che gli preferisce qualunque altro studente. Le loro vicende si incrociano con quelle di Bruno, [...]

MOSTRA DI VENEZIA
sabato 12 settembre 2020
 

Pietro Castellitto si aggiudica il premio per la miglior sceneggiatura della sezione Orizzonti.
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MOSTRA DI VENEZIA
venerdì 11 settembre 2020
Paola Casella

Pietro Castellitto esordisce alla regia con una storia corale complessa. Presentato a Venezia 77 e dal 22 ottobre al cinema. Vai all'articolo »

NEWS
lunedì 7 settembre 2020
 

Due famiglie di estrazione sociale diversa si incontrano nella giungla metropolitana romana. Vai all'articolo »

VIDEO
lunedì 31 agosto 2020
 

È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione [...]

winner
miglior regista esordiente
David di Donatello
2021
winner
premio orizzonti miglior scenegg.ra
Festival di Venezia
2020
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