Falling - Storia di un padre

Film 2020 | Drammatico, +13 112 min.

Regia di Viggo Mortensen. Un film con Lance Henriksen, Viggo Mortensen, Terry Chen, Sverrir Gudnason, Hannah Gross. Cast completo Titolo originale: Falling. Genere Drammatico, - USA, 2020, durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 26 agosto 2021 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,89 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 26 agosto 2021

Un dramma familiare sui rapporti padri-figli. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, 1 candidatura a Goya, In Italia al Box Office Falling - Storia di un padre ha incassato 129 mila euro .

Consigliato sì!
2,89/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,80
PUBBLICO 3,38
CONSIGLIATO SÌ
Un film onesto e sincero che trasla nel rapporto padre-figlio la frattura tra le due anime dell'America.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 25 agosto 2021
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 25 agosto 2021

Willis Peterson, un vecchio uomo collerico e un po' amnesico, vive solo in una fattoria isolata. Affetto da degenerazione senile, Willis è soccorso dal figlio John, cresciuto con lui nella campagna rurale e 'volato' in California, dove vive col suo compagno, Eric, e la figlia adottiva, Mönica. Ma le buone intenzioni di John, pilota d'aereo a suo agio nel focolare domestico, si scontrano presto col carattere reazionario e ostinato di Willis, che non ha nessuna voglia di rinunciare alle sue abitudini e non perde occasione per umiliare il figlio. A parlare non è solo la malattia ma John resiste. Maturo e indifferente al biasimo del genitore, lo affronta un'ultima volta prima del congedo finale.

Attore segreto refrattario ai blockbuster, almeno fino a Il Signore degli anelli che lo rivela al grande pubblico nel ruolo di Aragorn, Viggo Mortensen debutta alla regia allargando l'orizzonte delle sue inclinazioni.

Pittura, fotografia, poesia, musica, l'attore pratica tutte le discipline col medesimo rigore delle sue performance. La sua firma è una sorta di distanza cool che gli permette di uscire dalla sua zona di confort e prendersi dei rischi come in Falling, 'film d'attore' che avanza per analogie intime senza essere direttamente autobiografico.

Concepito la sera della morte di sua madre e ispirato ai suoi ricordi d'infanzia, Falling racconta la tragedia di uomo che rifiuta di vivere con la stessa tenacia con cui rifiuta di morire. Abbandonato anni prima dalla consorte, per cui era incapace di mostrare una sincera attenzione, Willis ha interrotto la sua vita e si è reso detestabile al mondo, in cui dimora come fiume impetuoso. Nell'America di Trump, incarna una delle parti di un perpetuo conflitto ideologico, quella conservatrice e intrinsecamente xenofoba. L'altra, quella relazionale e umana, progressista e liberale, ha il volto quieto di suo figlio che cerca una riconciliazione impossibile. La frattura tra loro e tra le due Americhe si allarga fino a lasciare in mezzo una vertigine di incomprensioni.

Coi suoi numerosi flashback, il film fa eco a una vita di sofferenza, mettendo a confronto due mascolinità incompatibili, due spettri che si cercano e si incontrano senza vedersi. Il padre è perduto negli abissi del tempo e irriducibile al mondo, il figlio considera i lati migliori della realtà e tenta disperatamente di approcciare il genitore e di ricomporne il senso. Dentro un universo di segreti e non detti, l'uno non può impedirsi di aggredire costantemente l'altro che resiste stoicamente.

Viggo Mortensen tiene per sé il ruolo del figlio a cui conferisce una statura impressionante, un mélange di dolcezza e potenza (in)quieta, appresa nel cinema di David Cronenberg, dove il passato tormentato e violento del suo personaggio risorge progressivamente fino a inghiottire il cittadino modello e responsabile (A History of Violence). Ed è esattamente la crudeltà cronenberghiana a mancare al suo film, classico e molto scolastico. Mortensen non ha la violenza interiore del regista canadese e non scappa ai cliché.

Film onesto e sincero, Falling consegna a Lance Henriksen tutto il fiele di un patriarca autoritario che erutta, insulta, delira. È sul suo volto minerale e lungo le rughe verticali che lo graffiano che scorre la tossicità di una relazione filiale. Fuori da quel volto, Falling scivola fino a cadere in una parodia di se stesso. È soprattutto la seconda metà del film a non funzionare, indecisa sulla 'pista' da prendere e su cui atterrare.

Attorno alla composizione di due attori straordinari che apportano ai loro rispettivi personaggi un'inconsolabilità senza consolazione, Falling soffre un'articolazione schematica e una ripetitività di intenzioni, collezionando lunghe scene conflittuali. Una guerra di nervi che avanza passiva, svolgendo un dramma familiare decisamente programmatico e prevedibile. Prevedibilità che non risparmia nemmeno il trattamento dell'omosessualità, per cui Mortensen ha il più grande rispetto ma non altrettanta immaginazione, dimorando nel luogo comune e prescindendo dalle sfumature.

Se Falling non dice nulla di nuovo sulla mascolinità e la sua evoluzione, grande soggetto inespresso dietro la storia di filiazione, a restare è ancora una volta il 'gioco alieno' di Viggo Mortensen, enigmatico e misterioso mentre cerca al fondo del suo eroe un resto d'amore per rispondere all'aggressività permanente del padre.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 31 agosto 2021
angelo umana

 Un padre preda di demenza senile portato dal figlio che se ne prende cura per un tempo nella sua casa. Questo papà è soprattutto preda delle convinzioni e modi di fare che ha sempre esercitato in famiglia, perciò rimase solo, lasciato dalla moglie e i due figli, John e Sarah. Già le prime parole al figlioletto quando nacque furono inquietanti, all'incirca gli disse [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 gennaio 2023
Dandy

Notevole debutto alla regia per il 62enne Mortensen(anche sceneggiatore,co-produttore e co-autore delle musiche).Sorprende per misura e tatto la descrizione di un rapporto padre-figlio che più conflittuale non potrebbe essere,dove all'esasperante sgradevolezza del primo si contrappone l'ostinata pazienza e pacatezza del secondo.I continui salti temporali sono molto ben gestiti,con soluzioni [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 settembre 2021
Eugenio

Viggo Mortensen e Lance Heriksen due attori, due doppiaggi italiani precisi e puntuali nelle voci di Pino Insegno e Claudio Valli. Una storia intima di un legame affettivo tra padre e figlio, retaggio non di una smielata dichiarazione di retorica quanto di una delicata, analitica e soprattutto personale storia d’esordio. Il contrasto tra genitori e figli, tema caldo della grande letteratura [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 dicembre 2021
Mauro@Lanari

Un remake di "The Father" influenzato da un sequel di "Green Book": la struttura non lineare è dovut'al punto di vista della demenza paterna o alla confusione nei ricordi d'infanzia di Viggo al suo debutto alla regia? Ha forzato il carattere della coppia di protagonisti fin'a una parodia caricaturale delle polarizzate anime politiche, ideologiche e morali degli Stati Uniti contemporanei: una fase agonica [...] Vai alla recensione »

domenica 19 dicembre 2021
Simone Pasquali

Già diverse volte a mio avviso in qualità di attore Mortensen si sarebbe meritato l'Oscar, non è una novità...ma scoprirlo regista con un'opera prima di questa qualità credo che in questo caso dovrebbe raddoppiare il premio che gli andrebbe assegnato (anche se a onor del vero come attore se la gioca con l'interprete del padre).

domenica 12 dicembre 2021
astromelia

ci sono film e film,questo merita la visione anche se impegnativa da parte dello spettatore,grande interpretazione del padre, viggo mortensen ottimo come sempre qui anche regista e sceneggiatore,avanti coi premi ...!

domenica 26 settembre 2021
angelo umana

Era piu demenza senile o recrudescenza di idee di una vita?

FOCUS
FOCUS
lunedì 13 dicembre 2021
Giuseppe Avico

Willis è un uomo irascibile, un anziano conservatore con una mente corrosa dalla complessità della demenza senile. Vive solo nella vecchia casa di famiglia. Suo figlio John, che vive in California con il compagno Eric e la figlia adottiva Monica, cerca di aiutarlo come può, provando a convincerlo a trasferirsi in una casa vicina alla sua e a quella della sorella Sarah. John dovrà però scontrarsi con il carattere del padre, irriducibile e reazionario, riluttante a ogni forma di cambiamento e lentamente consumato dalla malattia. Il tentativo di John di aiutare il padre fa riemergere i risentimenti e le crepe del loro rapporto, le contraddizioni familiari e i dissidi, in quello che sembra essere l’ultimo vero confronto.

Falling – Storia di un padre - disponibile in streaming su CHILI - è il racconto di un rapporto difficile, quello tra un padre e suo figlio. Sullo sfondo di un’America divisiva e contraddittoria, John prova a risanare le ferite di una relazione che non ha mai smesso di sanguinare. Lo fa con la devozione e la pazienza di un figlio, misurando costantemente le sue parole e le sue azioni. Willis, al contrario, non sembra voler accettare alcuna cura, non sembra volersi ricongiungere con suo figlio perché nella sua mente non c’è alcuna ferita che meriti di essere ricucita.

Nella testa dei due uomini rimbalzano i ricordi di una vita, quelli vividi di una mente sana e quelli sbiaditi di un’altra segnata dalla malattia. I diversi flashback vanno a comporre un mosaico narrativo che si arricchisce a poco a poco, giocando con uno dei temi alla base del film, quello della memoria. Proprio attraverso i suoi ricordi, alterati e confusi, Willis ha costruito la propria coscienza e il suo modo di vedere il mondo. Il suo carattere difficile, scostante e impetuoso, è il sintomo di una demenza senile che divora la sua ragione, ma è anche la più diretta conseguenza della sua indole, ancor prima della vecchiaia. Indole che non gli permette di accettare l’omosessualità di John. Il peso dei ricordi, rincorsi e mai afferrati nella loro realtà, acuiscono il suo comportamento ostile nei confronti di chiunque, conducendolo a un’autodistruzione che il figlio cerca in tutti i modi di scongiurare.

Quelli di John, al contrario, sono i ricordi di un bambino, poi di un ragazzo, che sembrano attingere da una realtà ben diversa da quella del padre. La sua mente, lucida e non soggetta ad alcun regresso, lo riporta indietro in quelli che sono gli eventi che più di altri ne hanno formato il carattere. Ricordi, i suoi, che vivono nella contrapposizione di quelli del padre e che nutrono l’affetto e la pietà che prova per lui.

Se il tema predominante alla base del film è quello della memoria, scavato lungo le linee di un rapporto tra padre e figlio, nell’opera di Mortensen vive anche un’anima conflittuale di carattere ideologico: l’America intollerante e conservatrice di Willis e quella liberale di suo figlio John. Tale conflitto, che ha radici anche generazionali, dilata la macchia del contrasto tra i due protagonisti, amplificandone il peso.

L’esordio alla regia di Viggo Mortensen, qui anche sceneggiatore e interprete, punta in alto. Se dal lato stilistico il film cerca di mantenersi il più possibile essenziale e misurato, è nei temi trattati che l’opera costruisce la propria complessità. Con le classiche insidie che si nascondono dietro un’opera prima, Mortensen riesce comunque a scavare nelle profondità dei contenuti scelti, senza mai deprezzarne il valore e l’intensità drammatica. Ottime le interpretazioni di un cast formato dallo stesso Viggo Mortensen, da un gigante Lance Henriksen e da Laura Linney.

FOCUS
giovedì 26 agosto 2021
Simone Emiliani

Ha lavorato con Brian De Palma, Sean Penn, Jane Campion, Peter Weir, Peter Farrelly, Tony Scott, Gus Van Sant, Ed Harris, è stato Aragorn nella trilogia di Il signore degli anelli di Peter Jackson e protagonista per David Cronenberg in tre film: A History of Violence, La promessa dell’assassino e A Dangerous Method. E proprio il cineasta canadese compare in un piccolo ruolo in Falling nei panni di un medico. È una delle scene fondamentali del film. John porta il padre Willis per una visita. Il volto del dottore è imperturbabile poi dalle sue parole, più che dalla sua espressione, emerge tutta la sua preoccupazione: “Dobbiamo fare una colonscopia il più presto possibile”.

La gravità della malattia, il tempo che resta, emergono proprio da quel momento che è indicativo anche per il tono privato con cui Mortensen mostra i contrasti mai risolti tra un padre e un figlio. Willis è sempre stato un uomo autoritario e conservatore. Suo figlio John, durante l’infanzia ha sempre cercato di piacergli già dal momento che sono andati a caccia di anatre. Passano molti anni e molte cose sono cambiate. Il suo matrimonio è andato a pezzi e oltre a John, anche l’altra figlia Sarah ha sempre avuto molte difficoltà a relazionarsi con lui. L’uomo ormai è malato. Oltre ai problemi fisici, è affetto da demenza senile e pensa che alcune persone già morte sono ancora in vita. John decide di farlo trasferire dalla sua fattoria e portarlo con sé nella sua casa di Los Angeles dove vive assieme a suo marito Eric e la figlia adottiva Monica. Willis però non ha mai accettato che il figlio sia omosessuale e non perde occasione per rinfacciarglielo. Inoltre i molti anni di lontananza li hanno resi ancora più distanti.

L’esordio di Viggo Mortensen come regista, avvenuto a circa 62 anni, ricorda quello di alcuni attori molto famosi all’inizio degli anni ’90 come Sean Penn con Lupo solitario e Robert De Niro con Bronx. Sono ovviamente film diversissimi tra loro ma sono accomunati dall’esigenza di portare sullo schermo qualcosa a cui probabilmente avevano pensato da tempo. Possono esserci frammenti della propria infanzia, luoghi della memoria, film e canzoni amate come nel caso di Highway Patrolman di Bruce Springsteen nel debutto alla regia di Penn. Poi l’omaggio intimo. De Niro aveva dedicato Bronx al padre, Mortensen ai due fratelli Charles e Walter.

L’attore ha avuto la prima idea del film mentre era in aereo dopo il funerale della madre. Aveva così annotato su un foglio ricordi e frammenti di dialoghi della sua infanzia e si era accorto che più scriveva della madre, più pensava al padre. Si sono così mescolati momenti reali e sognati. E anche se Falling non è propriamente autobiografico ha ampliato la sua prospettiva sul passato della sua famiglia.

Nel film si fondono spesso passato e presente e mostra come sono indissolubilmente legati tra loro. Viggo Mortensen, che con Falling ha scritto anche la sua prima sceneggiatura, interpreta John mentre nei panni di Willis c’è Lance Henriksen, tra gli attori più utilizzati da James Cameron (è stato l’androide Bishop in Aliens - Scontro finale ripreso successivamente in Alien³ di David Fincher) ma di cui vanno ricordati anche i suoi personaggi di Il buio si avvicina di Kathryn Bigelow, Johnny il bello di Walter Hill, Dead Man di Jim Jarmusch e Pronti a morire di Sam Raimi oltre ad essere stato protagonista della serie televisiva Millennium.

Nel cast ci sono anche Laura Linney che interpreta Sarah, la sorella di John, Terry Chen nel ruolo del marito del protagonista e Sverrir Gudnason in quello di Willis da giovane. Tra i modelli cinematografici che hanno maggiormente ispirato Falling, che avrebbe fatto parte della selezione del Festival di Cannes del 2020, c’è il cinema di Yasujiro Ozu. Il grande cineasta giapponese, assieme a Bernardo Bertolucci e Robert Bresson, è tra i registi preferiti di Mortensen.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 2 settembre 2021
Marina Visentin
Cult Week

Non hanno molto da dirsi Willis e John, i protagonisti di Falling - Storia di un padre, esordio alla regia di Viggo Mortensen. Padre e figlio, Willis (Lance Henriksen) e John (lo stesso Mortensen) forse si sono voluti bene, a tratti, ma di certo non si sono mai capiti. Figlio dell'America rurale e reazionaria, chiusa nelle sue abitudini antiche e nei suoi invincibili pregiudizi, Willis ha passato l'intera [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 settembre 2021
Marco Marchetti
Cinequanon

Film destinato a fare incetta di Oscar. Può sembrare un azzardo audacissimo, eppure la strada ci è già stata indicata dalla recente storia del cinema, di cui l'Academy non è certo la più nobile espressione anche se resta un valvassore di alto lignaggio. La maggior responsabilità è da iscriversi all'industria hollywoodiana, ormai risucchiata nel suo matto horror vacui di effetti speciali, ghiribizzi [...] Vai alla recensione »

martedì 31 agosto 2021
Marì Alberione
Duels.it

Dedicato ai suoi due fratelli, Charles e Walter, entrambi geologhi, il debutto dietro la macchina da presa di Viggo Mortensen si configura fin da subito come un'operazione estremamente personale. Non a caso Mortensen - che oltre a dirigere e interpretare è autore delle musiche e della sceneggiatura, scritta subito dopo la morte della madre - in un'intervista ha rivelato che «benché si tratti di finzione, [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 agosto 2021
Matteo Galli
Close-Up

Al pari di molti film dell'ultimo biennio anche Falling, il debutto dietro la macchina da presa di Viggo Mortensen, ha risentito, in termini di distribuzione, del periodo sfortunato in cui è stato prodotto e girato, basti dire che la prima mondiale è avvenuta, a Sundance, nel gennaio del 2020. Peraltro Mortensen - ma per il suo ruolo di attore co-protagonista - era anche già stato candidato, fra gli [...] Vai alla recensione »

sabato 28 agosto 2021
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Storia di due maschi, piuttosto. Cominciata in armonia: padre cacciatore e biondo rampollo sulla riva del fiume osservano la selvaggina di passaggio. Il figlio uccide la sua prima anatra, la porta a casa e fa il bagno con lei. Se la porta anche tra le coperte. Finché gli dicono che sarà il pranzo della domenica: non si scompone, aiuta la mamma a spiumarla e controlla la cottura in forno.

venerdì 27 agosto 2021
Jeannette Catsoulis
The New York Times

Di recente i drammi sulla demenza stanno vivendo una curiosa popolarità. Anthony Hopkins, Bruce Dern e Javier Bardem si sono cimentati nel ritrarre una mente che va in pezzi accanto a molti altri attori. Ma l'interpretazione di Lance Henriksen in Falling. Storia di un padre è sicuramente una delle più impegnative da sostenere e delle più difficili da guardare.

venerdì 27 agosto 2021
Valerio Caprara
Il Mattino

C' è in giro voglia di film tradizionali, ben fatti, interpretati da attori solidi e dedicati a tematiche attuali. Tutto sta, però, a vedere se dopo il doping della Mostra di Venezia che s' annuncia ottimo e abbondante, la pandemia permetterà al pubblico di tornare a cercarli nelle sale In caso positivo farà la sua discreta figura Falling. Storia di un padre, l' esordio dietro la macchina da presa [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 agosto 2021
Marco Minniti
Asbury Movies

Datato 2020, presentato prima al Sundance Film Festival e poi a Toronto, rimasto in "naftalina" per oltre un anno, Falling - Storia di un padre arriva in Italia in sordina, quando si approssima ormai la fine della stagione estiva. Un destino curioso, per un film che rappresenta l'esordio dietro alla macchina da presa per un attore come Viggo Mortensen: un esordio che, a livello tematico e temporale, [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 agosto 2021
Alice Sforza
Il Giornale

Falling racconta la storia di un anziano conservatore (strepitoso Lance Henriksen) al quale viene diagnosticata la demenza e che per questo motivo deve trasferirsi, dalla sua fattoria, a Los Angeles, per vivere con la famiglia del figlio gay, che vota Obama. L' anziano non fa altro che etichettare con parolacce donne e omosessuali, giusto per ribadire quanto siano sgradevoli quelli che non votano liberal. [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 agosto 2021
Claudia Ferrero
La Stampa

Tutto è chiaro fin dalla prima scena: un uomo anziano si sveglia di scatto durante un volo aereo, si lancia in corridoio, inizia a urlare parolacce inseguito dal figlio che cerca di calmarlo, afferra un drink e lo getta a terra, si chiude in bagno, inizia a fumare. L' equipaggio non capisce che cosa stia succedendo, ma altri passeggeri lo capiscono fin troppo bene.

giovedì 26 agosto 2021
Alberto Savi
Cineforum

Ci sono due urla in Falling: il pianto di un neonato alle parole del padre, «Scusa, ti ho portato in questo mondo, dove morirai», e le grida del padre anziano che, dopo essersi svegliato di notte su un aereo, chiama la moglie convinto di trovarsi in casa, rimproverando il figlio adulto che tenta di riportarlo al suo posto. John (Viggo Mortensen) sta portando il padre (Lance Henriksen), affetto da [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 agosto 2021
Alessandro Amato
Sentieri Selvaggi

Padri e figli hanno attraversato la storia del cinema in ogni sua forma e provenienza per un intero secolo. Che sia il rovesciamento dei ruoli in Ladri di biciclette (1948), lo scontro diretto ne L'impero colpisce ancora (1980) o la rivalità più infantile di Indiana Jones e l'ultima crociata (1989), è indubbio come nella rappresentazione del confronto generazionale vi sia sempre stata una dose di conflitto [...] Vai alla recensione »

martedì 24 agosto 2021
Simone Emiliani
Film TV

Si volge istintivamente verso Minnelli (A casa dopo l'uragano), ma lo filtra attraverso la teatralità della messa in scena di un dramma da camera. Il primo film scritto e diretto da Viggo Mortensen somiglia però anche a una terapia, fatta di frasi che non si riescono a pronunciare, di confronti da ritardare, di silenzi desiderati. John, un pilota che vive a Los Angeles con il compagno Eric e la figlia [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 agosto 2021
Daniele De Angelis
Cineclandestino

Dopo il coevo The Father, approda nelle sale italiane un altro lungometraggio ad affrontare il delicato tema della malattia in ambito terza età, osservata attraverso un complesso rapporto genitoriale. Ma se nel film appena menzionato il punto di vista privilegiato era quello, distorto dal male, dell'anziano - interpretato da un meraviglioso Anthony Hopkins da Oscar - nel caso di Falling - Storia di [...] Vai alla recensione »

domenica 15 agosto 2021
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

Spesso passare dietro la macchina da presa significa ragionare su sé stessi, mettere in scena la propria vita filtrandola con l'obiettivo. Il primo film da regista di Viggo Mortensen è forse anche la sua interpretazione più intimista, personale. Falling - Storia di un padre è un ritratto di famiglia in tempesta, un progetto che guarda alla forza delle emozioni, dei sentimenti.

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martedì 17 agosto 2021
 

John vive con il suo partner Eric e la loro figlia adottiva Monica nel sud della California. Suo padre Willis è un contadino che appartiene a un'era e a un modello familiare molto più tradizionali di quelli del figlio.

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domenica 1 agosto 2021
 

John vive con il suo partner Eric e la loro figlia adottiva Monica nel sud della California. Suo padre Willis è un contadino che appartiene a un'era e a un modello familiare molto più tradizionali di quelli del figlio.

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sabato 24 luglio 2021
 

L'esordio alla regia di Viggo Mortensen, con Lance Henriksen. Da giovedì 26 agosto al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
mercoledì 21 aprile 2021
 

Un dramma familiare sui rapporti padri-figli. Vai all'articolo »

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lunedì 24 agosto 2020
 

Regia di Viggo Mortensen. Un film con Viggo Mortensen, Lance Henriksen, Sverrir Gudnason, Laura Linney, Hannah Gross. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer »

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