|
|
vincenzo
|
domenica 30 agosto 2020
|
italia oggi
|
|
|
|
Questo film è una scossa elettrica ai benpensanti italioti. Echi di Bellocchio, soprattutto i Pugni in tasca, e Terrence Malick, La Rabbia giovane. Nonostante alcuni richiami cinefili il film è uno spaccato di un paese abbandonato da e a se stesso, senza valori, senza futuro, senza storia.
Ho letto che è in lizza per gli Oscar e mi stupirebbe che non arrivasse in fondo.
|
|
|
[+] lascia un commento a vincenzo »
[ - ] lascia un commento a vincenzo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
barbara genise
|
domenica 30 agosto 2020
|
|
storia di una società autistica
|
|
|
|
Reazione immediata, lo ammetto....rifiuto, orrore emotivo, bocciatura immediata.....immagini che cambiano inquadrature, momenti, paesaggi,situazioni, personaggi..... Diversi giorni sono trascorsi senza riuscire a scacciare dalla testa la sofferenza inconsapevole, quasi animale di quei bambini, pensando alle caprette che nascono e verranno poi macellate nei mattatoi. Bambini nati e vissuti nella confusione relazionale, nel degrado affettivo e culturale, dove la cultura non ha nulla a che vedere con la scuola (vedi i 10 in tutte le materie), e dove le sequenze del film ci raccontano di una frattura tra tutti i personaggi di questa favola nera... Non c'è comunicazione tra nessuno.
[+]
Reazione immediata, lo ammetto....rifiuto, orrore emotivo, bocciatura immediata.....immagini che cambiano inquadrature, momenti, paesaggi,situazioni, personaggi..... Diversi giorni sono trascorsi senza riuscire a scacciare dalla testa la sofferenza inconsapevole, quasi animale di quei bambini, pensando alle caprette che nascono e verranno poi macellate nei mattatoi. Bambini nati e vissuti nella confusione relazionale, nel degrado affettivo e culturale, dove la cultura non ha nulla a che vedere con la scuola (vedi i 10 in tutte le materie), e dove le sequenze del film ci raccontano di una frattura tra tutti i personaggi di questa favola nera... Non c'è comunicazione tra nessuno...... Ognuno infatti è rinchiuso nel suo mondo blindato da paranoie e credenze, finte relazioni e disagio, un disagio che spacca lo schermo e ti arriva, con la tristezza e la disperazione infinite e struggenti dei due fratellini....come non pensare al ragazzino che indugia e deve fare la pipì, dopo essere stato svegliato alle 4 dalla sorellina, come non pensare agli occhi della sorellina che esprimono, senza una sola parola, tutta la confusione e la disperazione esistenziale in un un mondo che non comprendono e dà loro solo sofferenza immensa....Un mondo autistico, dove l'incomunicabilità è la protagonista incontrastata di questa favola paradossale e reale allo stesso tempo. Magnifici tutti i personaggi, dagli adulti ai bambini, il messaggio brutale ma, in ultima analisi, costruttivo, teso verso una riflessione profonda sulla qualità e l'autorevolezza delle nostre istituzioni, dalla genitorialità alla scuola.
[-]
[+] sono d''accordo...
(di anna rosa)
[ - ] sono d''accordo...
|
|
|
[+] lascia un commento a barbara genise »
[ - ] lascia un commento a barbara genise »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
franco django
|
giovedì 27 agosto 2020
|
da oscar
|
|
|
|
Unica difetto del film è quello di essere completamente in romano, per me che sono del nord è stato complicato seguire tutti i dialoghi, poteva essere sottotitolato come Gomorra.
Parliamo di un film gigantesco di cui è un peccato perdere anche una sola sfumatura e dettaglio.
Fotografia, musica, attori, regia, tutto si sposa in un film che non fa dormire... non ci sono i mostri se non i mostri della mente. A mia memoria il film italiano più interessante degli ultimi anni (con Lazzaro felice) che è importante venga portato agli Oscar dall'Italia: il nostro cinema è anche questo, non solo il ripetitivo Garrone di Pinocchio, il banale film di Muccino e le serie tv (cinematografiche) di Sorrentino.
[+]
Unica difetto del film è quello di essere completamente in romano, per me che sono del nord è stato complicato seguire tutti i dialoghi, poteva essere sottotitolato come Gomorra.
Parliamo di un film gigantesco di cui è un peccato perdere anche una sola sfumatura e dettaglio.
Fotografia, musica, attori, regia, tutto si sposa in un film che non fa dormire... non ci sono i mostri se non i mostri della mente. A mia memoria il film italiano più interessante degli ultimi anni (con Lazzaro felice) che è importante venga portato agli Oscar dall'Italia: il nostro cinema è anche questo, non solo il ripetitivo Garrone di Pinocchio, il banale film di Muccino e le serie tv (cinematografiche) di Sorrentino.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a franco django »
[ - ] lascia un commento a franco django »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
danielemanche
|
mercoledì 19 agosto 2020
|
bad tales
|
|
|
|
Orso d'oro al Berlino film festival, 5 nastri D'Argento tra cui miglior film, candidato agli Oscar europei , finalmente un film di cui andare fieri anche all'estero. A testa alta!
|
|
|
[+] lascia un commento a danielemanche »
[ - ] lascia un commento a danielemanche »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
luca barker
|
mercoledì 19 agosto 2020
|
la pianti
|
|
|
|
Maramaldo. Innanzitutto non ci conosciamo, quindi ironie da lei non le accetto. Secondo: ha scritto sei (6) volte in questo spazio, moltiplicando per sei volte, quindi, il suo giudizio su questo film, fingendo di non sapere che si può scrivere una risposta evitando di ribadire il voto numerico. O vuole ergersi a giudizio assoluto sulla pellicola in questione oppure vuole semplicemente abbassargli la media con una sfilza di giudizi bassi. Fatto sta che la sua presenza è, a fini intellettuali, totalmente inutile, noiosa e ripetitiva.
[+]
Maramaldo. Innanzitutto non ci conosciamo, quindi ironie da lei non le accetto. Secondo: ha scritto sei (6) volte in questo spazio, moltiplicando per sei volte, quindi, il suo giudizio su questo film, fingendo di non sapere che si può scrivere una risposta evitando di ribadire il voto numerico. O vuole ergersi a giudizio assoluto sulla pellicola in questione oppure vuole semplicemente abbassargli la media con una sfilza di giudizi bassi. Fatto sta che la sua presenza è, a fini intellettuali, totalmente inutile, noiosa e ripetitiva. Si reputa uno specialista del settore? Perché da come scrive ne sembra davvero convinto. Gli specialisti, per definizione di "specialista", tendono ad essere molto ignoranti: sanno tutto del genere di cui sono specialisti, ma nulla di tutto il resto. Molte delle loro opinioni sono determinate dal fatto di non conoscere nulla di tutto il resto. Ebbene, l’unica reale specialità che le riconosco è una grande voglia di esprimere il suo punto di vista sulle cose e una totale assenza di voglia nel conoscere e rispettare quello altrui. La fermo in anticipo: è inutile che si prepari a rispondere a questa mia. Non proseguirò, corroborandola, la linea della sua noia. È stato bello risponderle? Affatto, ma contento lei...
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a luca barker »
[ - ] lascia un commento a luca barker »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
luca barker
|
domenica 16 agosto 2020
|
un dirompente canto sgolato
|
|
|
|
Favolacce, che annovera un Elio Germano in stato di grazia, è un trattato di filosofia nel formato di un film da 90 minuti. Irruento, cruento ma anche estremamente ironico e intelligente: acquista i connotati comici tipici della sottocultura freak americana: C’è un tocco di David Foster Wallace nel sapere come narrare, sfogandosi spesso nel flusso di relitti scampati a una furia devastatrice.
L'ira logica dei D’Innocenzo si abbatte senza pietà su una trama inerme, percorsa per sottrazione, tramutandola in altrettante sfide al senso comune del pudore (chi in Italia ha avuto mai il coraggio di mettere in scena una sequenza come quella in cui i personaggi di Germano e Malatesta infuriano la loro perversione nei confronti del genere femminile? Non ne ho davvero ricordo).
[+]
Favolacce, che annovera un Elio Germano in stato di grazia, è un trattato di filosofia nel formato di un film da 90 minuti. Irruento, cruento ma anche estremamente ironico e intelligente: acquista i connotati comici tipici della sottocultura freak americana: C’è un tocco di David Foster Wallace nel sapere come narrare, sfogandosi spesso nel flusso di relitti scampati a una furia devastatrice.
L'ira logica dei D’Innocenzo si abbatte senza pietà su una trama inerme, percorsa per sottrazione, tramutandola in altrettante sfide al senso comune del pudore (chi in Italia ha avuto mai il coraggio di mettere in scena una sequenza come quella in cui i personaggi di Germano e Malatesta infuriano la loro perversione nei confronti del genere femminile? Non ne ho davvero ricordo).
I D’Innocenzo sono prima di tutto scrittori. Scrittori sontuosi. Mettono in luce un piglio dadaista e un'allegria allucinogena che di volta in volta può ricordare un Quentin Tarantino spassoso o un primo Paul Thomas Anderson. Ma è proprio alla regia che imperversano nelle loro dilanianti passioni, tutte ragionevolmente visibili: dalla fotografia languida e già inimitabile alla poesia sincopata e mutante di diverse scene che nascono serie ed esplodono in una comicità zoppicante che ci lascia nel dolce amaro in bocca che per i Fratelli la vita sia una boutade caotica, illogica, dimessa ma comunque irrinunciabile.
Chiaramente un cinema pensante come il loro può essere visto soltanto dai pochi radicali in circolazione (Fofi, Pezzotta, Canova), mentre dilagano letture semplicistiche, elementari paragoni, invidie misere e iettatorie.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a luca barker »
[ - ] lascia un commento a luca barker »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
gioliv
|
venerdì 14 agosto 2020
|
i nipoti di cleopatra
|
|
|
|
Vedendo e rivedendo per la seconda volta l'ottimo Favolacce dei fratelli D'Innocenzo con Elio Germano mi viene in mente Cleopatra, la primogenita di Peppino (Alberto Sordi) lo stracciarolo e Antonia (Silvana Mangano) del film "Lo scopone scientifico" di Luigi Comencini del 1972. Girato nel Borghetto Latino di Roma, l'adolescente Cleopatra avvelena con un veleno per topi quelli (Bette Davis, la miliardaria americana e Joseph Cotten, autista tuttofare ed ex-amante della miliardaria) che considera i responsabili della ossessione dei suoi genitori. Mi fa pensare che, trascorsi cinquanta anni, gli adolescenti del film Favolacce siano i nipoti di Cleopatra che vogliono farla finita, anche loro grazie a un veleno, con le ossessioni dei loro genitori senza uccidere nessuno sperando che tutto, non avendo un senso, abbia perlomeno una fine.
[+]
Vedendo e rivedendo per la seconda volta l'ottimo Favolacce dei fratelli D'Innocenzo con Elio Germano mi viene in mente Cleopatra, la primogenita di Peppino (Alberto Sordi) lo stracciarolo e Antonia (Silvana Mangano) del film "Lo scopone scientifico" di Luigi Comencini del 1972. Girato nel Borghetto Latino di Roma, l'adolescente Cleopatra avvelena con un veleno per topi quelli (Bette Davis, la miliardaria americana e Joseph Cotten, autista tuttofare ed ex-amante della miliardaria) che considera i responsabili della ossessione dei suoi genitori. Mi fa pensare che, trascorsi cinquanta anni, gli adolescenti del film Favolacce siano i nipoti di Cleopatra che vogliono farla finita, anche loro grazie a un veleno, con le ossessioni dei loro genitori senza uccidere nessuno sperando che tutto, non avendo un senso, abbia perlomeno una fine.
Favolacce oltre che a recuperare e virare la visione, a volte cupa, di Luigi Comencini oppure di Mario Monicelli (soprattutto del film "Un borghese piccolo piccolo" del 1977) è un campanello di allarme su quello che frulla nella testa dei nostri adolescenti. Grazie ai fratelli D'Innocenzo che hanno alzato il velo ipocrita sulla condizione degli adolescenti e dei loro genitori (i figli di Cleopatra) rappresentata banalmente nella stragrande maggioranza delle opere del cinema italiano di questi anni.
Favolacce ha ampiamente meritato il premio Orso d'Argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino di questo anno. E' un segno di continuità con le memorabili sceneggiature de "Lo scopone scientifico" di Rodolfo Sonego e del "Un borghese piccolo piccolo" di Sergio Amidei e Mario Monicelli tratta da un libro di Vincenzo Cerami.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a gioliv »
[ - ] lascia un commento a gioliv »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
maramaldo
|
lunedì 10 agosto 2020
|
dibattito neaderthaliano. battibecco conclusivo
|
|
|
|
Caro Arsenio, ti ho letto con attenzione. Ecco - mi son detto alla fine - parlavi così e grattavi qualcosina nel feedback. Poi, l'occhio mi è caduto sulle "tue" 5 stelle. Ahi - mi son ridetto - qui chiamarono a soccorso Terminator. (Errore, comunque: nell'imbonimento ideologico da preferire il low profile altrimenti si cade in un...allevamento di polli... parola di...).
Il film... ma stiamo pazziando. Montagne Russe, dalle stelle (un'alluvione di 5*, senza ritegno) alle stalle (letame sparpagliato con ottusaggine e pari faziosità). Opera, invece, meditata, attenta, scrupolosa, chiaramente sofferta, meritevole di riguardi. Perchè non l'ho detto prima? Me ne rammarico, ma sono stato travolto, stravolto dal livello di analisi e di discussione che sembrava aver ridotto il Forum.
[+]
Caro Arsenio, ti ho letto con attenzione. Ecco - mi son detto alla fine - parlavi così e grattavi qualcosina nel feedback. Poi, l'occhio mi è caduto sulle "tue" 5 stelle. Ahi - mi son ridetto - qui chiamarono a soccorso Terminator. (Errore, comunque: nell'imbonimento ideologico da preferire il low profile altrimenti si cade in un...allevamento di polli... parola di...).
Il film... ma stiamo pazziando. Montagne Russe, dalle stelle (un'alluvione di 5*, senza ritegno) alle stalle (letame sparpagliato con ottusaggine e pari faziosità). Opera, invece, meditata, attenta, scrupolosa, chiaramente sofferta, meritevole di riguardi. Perchè non l'ho detto prima? Me ne rammarico, ma sono stato travolto, stravolto dal livello di analisi e di discussione che sembrava aver ridotto il Forum... a un cortile. Son regredito anch'io. Anch'io tengo in fondo un cuore borgataro.
Ora, Arsè, guardami negli occhi e dimmi: chi ha nociuto di più alla corretta valutazione, impedito una fruizione educativa di FAVOLACCE? Un "reazzionario rincojonito"? Non ti hanno costretto ad intrupparti tra gli esagitati plauditores? Come? Fair play, riflessioni equilibrate, obiettività e poi appioppi intemerato il "capolavoro".
La pianto qui. Per farmi perdonare, a Fabio e Damiano rivolgo un augurio sentito ed un invito: "A noi lassatece perde e lassate perde pure Spinaceto, per raccontà frescacce o fregnacce, nun vale un...".
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a maramaldo »
[ - ] lascia un commento a maramaldo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
victorlazo
|
lunedì 10 agosto 2020
|
niente scherzi
|
|
|
|
Date l'Oscar a questo film che spazzi via decenni di grande bellezze gomorre e Buscetta vari!
E' tornato davvero il tempo dei Fellini, Bertolucci, Rossellini (non sperarlo è dichiarare la morte del cinema)
|
|
|
[+] lascia un commento a victorlazo »
[ - ] lascia un commento a victorlazo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
arsenio
|
domenica 9 agosto 2020
|
‘muoio quando voglio’
|
|
|
|
Di Pacifico Arsenio
Psicosi di altri tempi (il potere degli adulti sulla visione della vita dei bambini) ma sempre attuale. Questo è il classico film verso cui trovi la popolazione spaccata a metà: osannato e amato soprattutto dai giovani e considerato deprimente e noioso per chi è già nel mezzo del cammin della sua vita. Io, che non sono più giovane, ma non ancora di mezza età, posso dire di inserirmi a metà strada, ho faticato ad apprezzarlo, a capirlo nella prima metà, dalla seconda in poi sono stato divorato.
[+]
Di Pacifico Arsenio
Psicosi di altri tempi (il potere degli adulti sulla visione della vita dei bambini) ma sempre attuale. Questo è il classico film verso cui trovi la popolazione spaccata a metà: osannato e amato soprattutto dai giovani e considerato deprimente e noioso per chi è già nel mezzo del cammin della sua vita. Io, che non sono più giovane, ma non ancora di mezza età, posso dire di inserirmi a metà strada, ho faticato ad apprezzarlo, a capirlo nella prima metà, dalla seconda in poi sono stato divorato. Se non avessi avuto sincera curiosità verso gli autori (anche poeti e fotografi, ho trovato veramente bello il libro di poesie ‘Mia madre è un’arma’) può darsi che lo avrei interrotto per riprenderlo alle calende greche, vista la mole e la quantità dei film presenti nella mia wish list.
Ormai non permetto più al rispetto che nutro per un autore di divorare il poco tempo libero a disposizione. Ma “Favolacce” va contemplato come un quadro, è un manifesto di poetica, è una dichiarazione di solitudine, di follia pura e allo stesso tempo di allucinante realismo. Una scrittura fluida, scorrevole, con la giusta dose di immagini, di detto e non detto, del non senso della nostra esistenza, dell’impossibilità di giustificarla. Un film che si può definire anche sperimentale vista la mutazione continua di linguaggi e registri stilistici che vanno dal monologo del diario, alla meditazione di campi larghi, decisi primissimi piani e una circolarità più da romanzo che da cinema. Un’opera “densa”, dunque, dove campeggia anche una forte critica sociale, una satira contro i conformisti piccolo borghesi. Vedi come i D’Innocenzo, e tanti autori prima di loro (ma non è una colpa né un paragone) , usano l’espediente del manoscritto: un uomo (non lo vedremo mai, ma siamo tutti noi) trova accidentalmente il diario di un certa Alessia, e ci dice averlo proseguito. Uno strano malessere parte in sordina per trasformarsi in veri attacchi di panico che assalgono la storia e si impadroniscono di scene memorabili, quasi come un demone che possiede un corpo. ‘Favolacce’ ha l’essenza del grasso, dell’unto, del molliccio e dell’umido fastidioso, del vuoto che ci circonda. Pupille cieche e biancastre che non vedono né possono comunicarci emozioni. Indimenticabile e curiosa è la figura del campagnolo, più simile a uno scimmione che a un padre, che riesce involontariamente a salvare il suo cucciolo con la sola forza dell’indifferenza al mondo altrui. Degni di nota come personaggi sono il professore di scienze e la ragazza platinata e incinta: una alternativa alla disperazione ed alla follia. Un film veramente complesso e altrettanto consigliato.
Pacifico Arsenio
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a arsenio »
[ - ] lascia un commento a arsenio »
|
|
d'accordo? |
|
|
|