Aspromonte - La terra degli ultimi

Film 2019 | Drammatico, +13 89 min.

Regia di Mimmo Calopresti. Un film Da vedere 2019 con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi. Cast completo Titolo internazionale: Aspromonte: Land of the Forgotten. Genere Drammatico, - Italia, 2019, durata 89 minuti. Uscita cinema giovedì 21 novembre 2019 distribuito da IIF - Italian International Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,08 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 19 maggio 2022

Un western atipico sulla fine di un mondo e sul sogno di cambiare il corso degli eventi grazie alla voglia di riscatto di un popolo. In Italia al Box Office Aspromonte - La terra degli ultimi ha incassato 282 mila euro .

Consigliato sì!
3,08/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,97
PUBBLICO 3,28
CONSIGLIATO SÌ
Una favola simbolica sull'appartenenza territoriale che punta il dito contro i freni del progresso.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 3 luglio 2019
Recensione di Paola Casella
mercoledì 3 luglio 2019

1951. Africo è un paesino arrampicato sulle montagne dell'Aspromonte i cui abitanti vivono ancora "cumm'e bestie", senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di ammodernamento che regolarmente non mantiene, e gli africoti decidono di aiutarsi da soli costruendo una strada che colleghi il paese montano alla marina. Nel frattempo è giunta ad Africo una maestra di Como che non ha intenzione di andarsene come chi l'ha preceduta perché ha scelto di rendersi utile dove c'è più bisogno.
La maestra comincia a relazionarsi con gli abitanti: i bambini innanzitutto e poi tutta la comunità, fra cui spiccano il leader naturale Peppe, il combattivo Cosimo e il "poeta" Ciccio, anima contemplativa che intuisce il valore dell'istruzione anche se non ne ha mai ricevuta una. Ma il tentativo della comunità di migliorare le proprie condizioni ha vari nemici: dalle istituzioni al prepotente locale, Don Totò, che non vogliono che Africo partecipi alla (già lenta) evoluzione del Paese. Ciascuno rappresenta i freni che hanno tenuto il Sud lontano dal progresso: la politica, la criminalità più o meno organizzata, e le forze dell'ordine al servizio dell'una e al soldo dell'altra.

Aspromonte, la terra degli ultimi è l'omaggio che Mimmo Calopresti e il suo produttore Fulvio Lucisano fanno alle proprie origini calabresi, e si sente in ogni scena che arriva da un profondo attaccamento alle radici e da un genuino amore per la propria terra.

Il cast comprende calabresi doc come Marcello Fonte (Ciccio), Marco Leonardi (Cosimo) e Francesco Colella (Peppe), più due "forestieri" di nome: Valeria Bruni Tedeschi, già protagonista de La seconda volta, nei panni della maestra comasca e il pugliese Sergio Rubini in quelli di Don Totò. Questa sincerità di intenti fa perdonare al film una strizzata d'occhio di troppo all'estetica da Nuovo Cinema Paradiso, evocato anche dalla presenza di Leonardi e dalla scena finale, i cui dettagli non riveleremo.

Aspromonte è una favola arcaica color fango e miseria, un racconto simbolico e nostalgico che esprime una mitologia familiare e un'appartenenza territoriale tanto genuinamente (e visceralmente) sentita quanto lontana dalla quotidianità di Calopresti e Lucisano. In modo semplice (e talvolta didascalico) la sceneggiatura di Calopresti e Monica Zapelli punta il dito contro i mille freni al progresso in Calabria, dalla miseria che toglieva i figli dalle scuole per trattenerli nei campi al senso proprietario dei genitori terrorizzati all'idea che "se costruisci la strada tuo figlio sarà il primo a partire"; dall'ignoranza che rende impossibile viaggiare anche solo con la mente all'omertà che impedisce agli ultimi di denunciare i propri taglieggiatori.

Ispirato al romanzo "Via dall'Aspromonte" dello scrittore africota emigrato in Piemonte Pietro Criaco, il film di Calopresti racconta, benché con una certa convenzionalità di messinscena, lo strazio autentico di chi ha visto i luoghi della propria infanzia spopolarsi e diventare paesi fantasma, e il legame fortissimo che continua a vivere in chi è dovuto andare via, come il padre di Calopresti, emigrato a Torino per sfuggire a un destino segnato e crearne uno migliore per suo figlio.

Il regista ha ambientato interamente la sua storia in luoghi reali come Roghudi o Ferruzzano e ha cercato una fedeltà assoluta nella ricostruzione degli ambienti della sua memoria famigliare, ricreando un mondo del cuore di fatto scomparso, ma mai dimenticato.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 26 novembre 2019
MAURIDAL

 Quando si vogliono ritrovare le proprie radici ,bisogna affondare i piedi nella terra. In questo film pieno di di immagini  dove il vero è reso con un ricercato “verismo “ addirittura con una scelta iperrealista ,le inquadrature si soffermano sui piedi nudi dei personaggi che affondano nel fango dei luoghi abitati da gente poverissima , dai paesani di Africo vecchio [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 dicembre 2019
Maria F.

 Sì, il regista è riuscito meravigliosamente a portarci in una realtà degli anni ’50, ad Africo, terra Calabrese fatta di sassi, fango, miseria, dove la popolazione sopravviveva spaccandosi la schiena per ottenere quel poco che la stessa terra desertica dispensava. Anche Ciccio il Poeta era consapevole della situazione rovinosa in cui loro tutti versavano, ma lui con [...] Vai alla recensione »

martedì 10 dicembre 2019
foffola40

La realtà dell'Aspromonte negli anni 50 sembra perfino irreale per la povertà, la mancanza dei servizi primari, l'ignoranza di tutto, la presenza solo della forza del prepotente che decide per tutti. Stato inetto ,pauroso anche difronte alla morte, ignorante  meno che del sopruso, tutto viene rappresentato nel personaggio del Prefetto.

lunedì 9 dicembre 2019
Gianna48

Una favola con tratti di vero lirismo nel personaggio di Marcello Fonte, perfetto nella parte del poeta sognatore.  Infatti ci sono i buoni (gli abitanti del paese che si aiutano tra loro) e i cattivi (il capo mafia). Poi ci sono le istituzioni, sorde e infide. Solo il carabiniere che, alla fine, copre il delitto riscatta un po' la sordità delle istituzioni.

martedì 26 novembre 2019
lucano11

una grande poesia su un immenso problema meridionale nato con l'unità d'Italia .Aspromonte è davvero la terra degli ultimi e il film lo rende a pieno attraverso una attenta regia e una sceneggiatura che non esclude,ancora oggi, gli enormi problemi del sud,della burocrazia, della prepotenza. Commovente il carabiniere che non vuole sapreer  chi ha sparato accollandosi la responsabi [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 novembre 2019
Massimo Cortese

   Ho trovato questo film splendido, sotto ogni punto di vista. Già il titolo “La terra degli ultimi” lascia intuire il racconto di una vicenda umana tribolata, come appunto è stata l’esistenza di persone in condizioni di profonda miseria vissute negli anni dell’immediato Dopoguerra nel Comune calabrese di Africo.

sabato 16 maggio 2020
LUCIANO SIBIO

Film che va bene per la televisione. Troppo Didascalico.E' fuoriluogo la scenografia ricalcante le sfumatrue pittoriche del realismo ottocentesco francese o la pittura macchiaiola italiana che riportano le scene in una dimensione temporale troppo antecedente aggiungendo irrealisticità alla storia. In questo contesto le interpretazioni sono tutte fuoriluogo e non centrate,nessuno sembra [...] Vai alla recensione »

martedì 3 dicembre 2019
liviana

Sono andata alla presentazione del film al Cinema Aquila, non ho mai voluto conoscere la storia a fondo nonostante avessi potuto per riuscire a godermi al meglio questo film una volta uscito nelle sale. Avrei potuto dire la mia al dibattito ma purtroppo la timidezza ha preso il sopravvento e quindi ho deciso di scrivere il mio pensiero in questo portale.

lunedì 25 novembre 2019
Fedmou

Un film girato in modo non credo facilmente in alcuni Borghi dell'Aspromonte,che riproduce fedelmente gli ideali, i valori, le azioni del popolo calabrese degli anni 50,povero, pieno di dignità e composto da gente laboriosa pronta a cambiare il corso degli eventi. E' un film grazie a cui si possono rispolverare i ricordi di un tempo passato (vissuti in prima persona o sentiti) per ricongiung [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
mercoledì 5 dicembre 2018
Claudia Catalli

Sono appena terminate le riprese di Via dall'Aspromonte, il nuovo film di Mimmo Calopresti con un cast d'eccezione composto da Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini. Tratto da una storia vera e prodotto da Fulvio e Federica Lucisano, Italian International Film con Rai Cinema, è ambientato ad Africo, nella valle dell'Aspromonte calabrese, alla fine degli anni '50.

Il film racconta l'eroica impresa di un gruppo di indomiti calabresi che, esasperati dallo stato di isolamento e abbandono, decidono di fare squadra per costruire loro stessi una strada così da essere finalmente collegati con scuola, ospedale, civiltà.

Ce lo facciamo raccontare direttamente dal regista Calopresti: "È una storia vera per far rivivere quello che siamo stati, e ricordarlo a chi guarda".

Frasi
Tutto il mondo è povero, senza i colori!
Una frase di Ciccio Italia (Marcello Fonte)
dal film Aspromonte - La terra degli ultimi
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 2 ottobre 2019
Paola Abenavoli
Ciak

Alla fine degli anni '50, ad Africo, nel cuore dell'Aspromonte, una donna muore di parto perché non esiste una strada di collegamento che consenta a un medico di arrivare. Gli abitanti protestano con le autorità, ma nulla si muove. Cosi decidono di costruire la strada da soli, suscitando anche l'opposizione del bandito don Totò. Riuscire a raccontare la Calabria fuori da cliché o format consueti, senza [...] Vai alla recensione »

domenica 1 dicembre 2019
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Dimenticate il mito del buon tempo antico. L'Arcadia pre-industriale era fango, sudore, malattie, angoscia del vivere. Tutte cose ben conosciute dagli abitanti di Africo, Calabria, che all'inizio degli anni 50 del secolo scorso vogliono smetterla di essere tagliati fuori dal mondo civile. Niente elettricità, niente acqua corrente, nemmeno un medico condotto.

martedì 26 novembre 2019
Roberto Silvestri
Il Manifesto

1951, gli ultimi giorni di Africo, paese d'Aspromonte senza luce né acqua, ricordato con dolore e nostalgia pasoliniana da Mimmo Calopresti. Africo vecchia, perché Africo nuova ora è capitale di una 'ndrangheta (Anime nere di Munzi) global, non più stalinista. Alluvione e emigrazione avrebbero spazzato via quasi tutto, fisarmoniche, cori, balletti. Non i latifondisti.

venerdì 22 novembre 2019
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Un boss con lupara contro i contadini, una maestrina contro l'analfabetismo. Un po' di cronaca del dopoguerra, un po' di antropologia culturale, e la topografia impossibile di un paesino senza strada né medico per raccontare un Sud infernale. Cristo si è fermato prima di Africo, dove Calopresti (scritto con la Zapelli di I cento passi) cerca una mitografia d'Italia, a volte centrata, a volte idealizzata. [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 novembre 2019
Gabriele Porro
Cult Week

Il sogno di un riscatto collettivo, dell'uscita dall'isolamento, la speranza di far parte di un mondo più grande che diventa l'emigrazione nella povertà, l'abbandono di una terra meravigliosa e amata per accettare una vita da reietti, da stranieri, in un mondo civile soprattutto per gli altri. Il racconto, tutto italiano, delle promesse mancate, che non arrivano mai, di uno stato e una società che [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 novembre 2019
Maurizio Acerbi
Il Giornale

1951. Ad Africo, un paesino montano dell'Aspromonte calabro, dove si vive «cumm' e bestie», una donna muore di parto perché non esiste una strada di collegamento che porti giù al mare, dove c'è un medico. Peppe e gli altri abitanti decidono di costruirsela da soli, osteggiati, però, da Don Totò e sotto gli sguardi della nuova maestra elementare di Como.

giovedì 21 novembre 2019
Alessandra Levantesi
La Stampa

Con Aspromonte Mimmo Calopresti torna alle origini, nella Calabria natia, rifacendosi modello del melodramma neorealistico a sfondo storico/sociale, che è un genere classico del nostro cinema. Impiccato su un costone roccioso in vista mare e isolato dal resto del mondo, Africo (dal 1951 semidistrutto da un'alluvione ed evacuato) nell'immediato dopoguerra è un borgo misero e arcaico dove, in assenza [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 novembre 2019
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Forse la domanda più emblematica tra tutte quelle che la maestra Giulia (Valeria Bruni Tedeschi) pone ai bambini di Africo è "come fate a sapere che sono felici in Australia?", in reazione alla certezza dei suoi scolari riguardo alla serenità dei parenti e vicini del villaggio emigrati dall'altra parte del mappamondo: si tratta di un quesito senza risposta, nessuna reale informazione ricevuta da oltreoceano [...] Vai alla recensione »

martedì 19 novembre 2019
Claudio Trionfera
Maxim

Mimmo Calopresti e la sua vocazione civile, espressa attraverso un cinema fatto di sobrietà e pragmatismo. Elementi che si ritrovano in Aspromonte - La terra degli ultimi (in sala dal 21 novembre), dedicato nei titoli di testa "alla gente di Calabria", nato dalla collaborazione fra il produttore del film Fulvio Lucisano e lo stesso regista, entrambi calabresi, con l'intento evidente di riscrivere una [...] Vai alla recensione »

martedì 19 novembre 2019
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Nell'ottobre del 1951 un'alluvione distrugge Africo, alle pendici dell'Aspromonte. Non che prima fosse il Bengodi: case pericolanti, gabelle inique, medico assente, l'unica aula scolastica ricavata nella stanza da letto della maestra. Ma la poesia, quella sopravvive, sicché il Poeta Marcello Fonte può celebrare "la terra degli ultimi, la terra di quelli che ancora rispettano i padri.

lunedì 18 novembre 2019
Davide Turrini
Il Fatto Quotidiano

Marcellino, pane, poesia e Calabria. Il ritorno di Marcello Fonte, la (ri)scoperta di Matteo Garrone in Dogman, è nel nuovo film di Mimmo Calopresti, Aspromonte - La terra degli ultimi. Fonte interpreta Ciccio, il poeta di Africo, un paesino arroccato sull'Aspromonte attorno al 1951. Ciccio più che declamare versi è l'unico che sa leggere e scrivere in paese.

martedì 5 novembre 2019
Roselina Salemi
Tu Style

La storia di Africo, paese dimenticato dell'Aspromonte diventa un atipico western. Siamo nel 1951. Sconfitti dalla natura e dal cinismo delle istituzioni che negano i diritti più elementari (strade, un medico, luce elettrica), gli abitanti sono costretti ad andarsene, inclusa la maestra di Como che si era fatta trasferire proprio lì sperando di fare la differenza.

venerdì 22 novembre 2019
Salvatore Aloise
Arte

Africo, Calabria, anni cinquanta. I pochi abitanti rimasti nel paese arroccato vivono isolati. Mancano luce, acqua, elettricità, strade. Ci vogliono sei ore per arrivare alla marina, dove c'è il medico. Una partoriente muore nel tragitto, assieme al suo bambino. Questo episodio porta il paese sull'orlo della rivolta. Gli abitanti di Africo provano a costruire a mani nude la strada ma si scontrano con [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 novembre 2019
Emiliano Morreale
La Repubblica

Africo, Calabria anni 50. Dopo la morte di una partoriente perché in paese non c'è un medico, i cittadini guidati da Peppe (Francesco Colella) decidono di fare da soli, costruendo una strada che porti alla Marina. Nel frattempo è arrivata la nuova maestra (Valeria Bruni Tedeschi), che vuole lavorare perché le nuove generazioni abbiano un futuro migliore.

NEWS
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mercoledì 20 novembre 2019
 

1951. Africo è un paesino arrampicato sulle montagne dell'Aspromonte i cui abitanti vivono ancora "cumm'e bestie", senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di [...]

TRAILER
venerdì 27 settembre 2019
 

Regia di Mimmo Calopresti. Un film con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini. Da giovedì 21 novembre al cinema. Guarda il trailer »

POSTER
giovedì 26 settembre 2019
 

Ad Africo, un paesino arroccato nella valle dell'Aspromonte calabrese, alla fine degli anni '50, una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento.

NEWS
giovedì 1 agosto 2019
 

Un western atipico sulla fine di un mondo e sul sogno di cambiare il corso degli eventi grazie alla voglia di riscatto di un popolo. Vai all'articolo »

[LINK] FESTIVAL
mercoledì 3 luglio 2019
Paola Casella

Un racconto semplice sull'apparteneza al territorio. Presentato al Taormina Film Festival. Vai all'articolo »

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