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Un'avventura, si rinnova il connubio tra cinema e musica popolare

Dai musicarelli in poi il genere ha partorito in Italia successi immediati e titoli che col tempo hanno conquistato la loro fetta di spettatori. Da giovedì 14 febbraio al cinema.
di Emanuele Sacchi

Un'Avventura

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Michele Riondino (45 anni) 14 marzo 1979, Taranto (Italia) - Pesci. Interpreta Matteo nel film di Marco Danieli Un'Avventura.
mercoledì 13 febbraio 2019 - Focus

Le sensazioni del primo trailer sono quelle sperate: un'elegia del sentimento, colorata e trascinante. Un'avventura, come quella che Lucio Battisti porta a Sanremo insieme a Wilson Pickett, per poi conquistare i mangiadischi di mezza Italia. Un'avventura che 50 anni dopo diviene una celebrazione cinematografica, un film-evento, che esce a San Valentino per guidare coppie di innamorati sulle note di Battisti, alla maniera di quel che fecero Across the Universe con i Beatles o Mamma Mia! con gli Abba. Attorno agli "amanti" Michele Riondino e Laura Chiatti un cast musicale d'eccezione: innanzitutto Mogol, gran cerimoniere allora e consulente artistico oggi, e la coppia formata da Pivio e Aldo de Scalzi, sensazionali autori delle musiche dei Manetti Bros, che rivede i brani di Battisti con nuovi arrangiamenti.

Un'occasione per riscoprire il connubio tra musica popolare italiana e cinema, che dai musicarelli in poi ha consegnato alla nostra industria cinematografica tanto successi immediati quanto titoli che, solo grazie al passaparola, col tempo hanno conquistato la loro fetta di spettatori.
Emanuele Sacchi

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Diretto dal maestro del cinema di genere Lucio Fulci, Urlatori alla sbarra è una pietra miliare dei musicarelli. Il titolo si riferisce ai cantanti che portarono in Italia i suoni del rock'n'roll rompendo gli schemi. La trama prende le mosse da un concerto per la TV che dovrebbe vedere protagoniste proprio queste nuove voci, mentre i tradizionalisti storcono il naso. Mina, Celentano, Umberto Bindi e Chet Baker sono solo alcuni dei nomi che impreziosiscono il ricchissimo cast.


In foto una scena del film Urlatori alla sbarra.
Ciao ma' (1988)

Roma, 1987: il concerto di Vasco (che appare fugacemente nel film) è il pretesto per raccontare amori e amicizie di un gruppo di giovani. Insuccesso commerciale nonostante la presenza anche sonora del Blasco, il film diventerà un piccolo cult per pochi fan. Grazie al regista Fiorenzo Senese debuttano sul grande schermo Claudia Gerini, Marco Leonardi, Sebastiano Somma e Lorenzo Flaherty.


In foto una scena del film Ciao ma'.

Sesso, droga e rock la fanno da padrone in questo affresco sulla Napoli degli anni '80. Lo sfondo è quello di una kermesse musicale che diviene punto di incontro tra le diverse anime sociali della città, tutte ugualmente disperate. A salvarsi è solo la scena musicale di quegli anni, che il film di Piscicelli ha il merito di mettere in luce, da Tony Esposito a Tullio De Piscopo. Senza dimenticare i titoli di testa e di coda, con riprese effettuate durante uno degli storici live di Pino Daniele.


In foto una scena del film Blues metropolitano.
Jolly Blu (1998)

Forse non tutti sanno che Angelina Jolie è stata scartata per il ruolo della bella Beatrice, andato poi ad Alessia Merz. Cose che potevano succedere nel lontano 1998, quando impazzavano veline e hit degli 883: dal successo di queste ultime è nata l'idea di Jolly Blu, filmetto adolescenziale che prova a mettere in scena l'immaginario di provincia di Max Pezzali. La Jolly Blu è una sala giochi di Pavia, oggi chiusa. Ma per Max e soci è soprattutto il tempio incrollabile degli "anni d'oro del grande Real".


In foto una scena del film Jolly Blue.

Dopo Song e' Napule, straordinario poliziottesco sospeso tra funk e canzone napoletana, i Manetti alzano il tiro aggiungendo nuovi ingredienti alla formula. Il risultato è un irresistibile collage in cui si mescolano l'action alla 007 e hongkonghese con l'affettuosa allegria del musical anni '80. 15 le canzoni, frutto del lavoro di Pivio & Aldo de Scalzi, duo capace di tradurre in musica l'anima follemente partenopea dei personaggi. Dettando con i Manetti Bros nuove strade per il cinema italiano.


In foto una scena del film Ammore e malavita.
Made in Italy (2018)

Dopo il disco, "Made in Italy" è diventato anche un film, con lo stesso Ligabue dietro alla macchina da presa. La storia di Riko, operaio emiliano che sogna una vita diversa, si accompagna alle canzoni dell'album, che riempiono gli inevitabili non detti in questa storia di sogni frustrati e rancore sociale. Gettando uno sguardo non convenzionale sulla provincia italiana e le sue tensioni sotterranee.


In foto una scena del film Made in Italy.

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