il gruppo ritrova l'affiatamento in una stagione ricca di sottotrame, citazioni e nostalgia. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Giovanni Cannata.
Dopo due stagioni marcate dai folli esperimenti di un’agenzia governativa, arrivano i veri cattivi degli anni 80: i russi. Eleven ha superato la sua fase punk, mentre nel gruppo dei quattro protagonisti si intrecciano nuove relazioni. Quando Dustin intercetta un messaggio radio sovietico, gli eventi precipitano rapidamente.
Alla terza stagione Stranger Things fa tesoro delle critiche ricevute in passato, ritrovando nell'alchimia tra gli attori il suo punto di forza, oltre naturalmente alle citazioni del periodo, da Carpenter a Ritorno al Futuro.
La trama, però, è sempre più ampia e internazionale: un po' troppo per i ragazzi della provincia americana, che in fondo erano più a loro agio nell’atmosfera iniziale alla Stephen King.
La stagione 3 di Stranger Things è ora su Netflix.