zoja91
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mercoledì 24 giugno 2020
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tremendo
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Inutile e ricattatorio...
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pietro deluca
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lunedì 1 giugno 2020
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tradizionale
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Film tradizionale, ma nel senso migliore del termine. Cinema italiano che si ispira ai grandi realisti del passato. Attore protagonista poco espressivo. Consigliato.
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chiarialessandro
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domenica 27 ottobre 2019
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- e’ un film difficile ...
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... sotto tutti i punti di vista (l’argomento – fortemente divisivo -; la recitazione – decisamente in sottrazione, a volte giocata su movimenti quasi impercettibili della mascella; la colonna sonora – quasi completamente assente; il montaggio – che asseconda la inevitabile lentezza con cui deve dispiegarsi la parabola attraverso cui una persona disperata, arida e demotivata al massimo riesce a trasformarsi in un essere capace di amare e, perfino, di lavorare per nutrire questo amore; la scenografia - scarna ed essenziale come tutto il resto; i dialoghi – limitati all’indispensabile; il formato – ridotto, quasi a voler incastonare i personaggi principali in un universo di sentimenti “ridotti”; i colori della fotografia – tendenti allo sbiadito, proprio come i sentimenti che cerca di rappresentare) ma fortemente consigliato.
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... sotto tutti i punti di vista (l’argomento – fortemente divisivo -; la recitazione – decisamente in sottrazione, a volte giocata su movimenti quasi impercettibili della mascella; la colonna sonora – quasi completamente assente; il montaggio – che asseconda la inevitabile lentezza con cui deve dispiegarsi la parabola attraverso cui una persona disperata, arida e demotivata al massimo riesce a trasformarsi in un essere capace di amare e, perfino, di lavorare per nutrire questo amore; la scenografia - scarna ed essenziale come tutto il resto; i dialoghi – limitati all’indispensabile; il formato – ridotto, quasi a voler incastonare i personaggi principali in un universo di sentimenti “ridotti”; i colori della fotografia – tendenti allo sbiadito, proprio come i sentimenti che cerca di rappresentare) ma fortemente consigliato.
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janet87
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giovedì 24 ottobre 2019
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sole, di carlo sironi
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Un film dietro il quale è possibile vedere lo sguardo del regista. Molto bravi i due attori protagonisti, che danno corpo ai loro personaggi: la storia di Ermanno e Lena ti coinvolge a poco a poco fino a esplodere. Assolutamente consigliato.
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ganopaja
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giovedì 24 ottobre 2019
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tenero e disarmante
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All'interno del film, Sironi sceglie di raccontare una tematica di grande attualità, troppo spesso relegato all'interno di inchieste, reportage giornalistici o affrontato in in modo superficiale. Tuttavia sceglie di farlo non attraverso una grande storia, bensì una storia quotidiana. Lena è una ragazza polacca che accetta di vendere la propria figlia ad una coppia italiana. Ermanno è il nipote della coppia di futuri genitore, incaricato di spacciarsi come padre del bambino, per rendere più semplici le procedure di affidamento. Un rapporto, quello tra i due personaggi, che da un'iniziale indifferenza si evolve lentamente trasformandosi in una simbiosi che trova il suo apice nella nascita di una nuova vita e nella scoperta della genitorialità.
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All'interno del film, Sironi sceglie di raccontare una tematica di grande attualità, troppo spesso relegato all'interno di inchieste, reportage giornalistici o affrontato in in modo superficiale. Tuttavia sceglie di farlo non attraverso una grande storia, bensì una storia quotidiana. Lena è una ragazza polacca che accetta di vendere la propria figlia ad una coppia italiana. Ermanno è il nipote della coppia di futuri genitore, incaricato di spacciarsi come padre del bambino, per rendere più semplici le procedure di affidamento. Un rapporto, quello tra i due personaggi, che da un'iniziale indifferenza si evolve lentamente trasformandosi in una simbiosi che trova il suo apice nella nascita di una nuova vita e nella scoperta della genitorialità. Il tutto immerso nel contesto spoglio della periferia di Roma, dalla quale tuttavia grazie ad una fotografia ricercata, Sironi riesce a ricavare quadri ed immagini suggestive. Un'opera disarmante e commovente, di profonda umanità.
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edipome
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giovedì 24 ottobre 2019
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poetico
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Un film carico di una dolcezza per niente banale, capace di trasportare lo spettatore nella vicenda in punta di piedi. Finale meraviglioso.
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amanda
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giovedì 24 ottobre 2019
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blue is the warmest color
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È raro vedere film di questa delicatezza e intensità. Il regista al suo primo film tratta con cura emotiva e formale un tema complicato e restituisce allo spettatore durante il passere dei minuti qualcosa di nuovo e potente. Nella recitazione distante degli attori, nell'incontro di queste due solitudini risiede la forza del film. Finale da lacrime.
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