mare cielo
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domenica 7 gennaio 2024
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ritorno al futuro all''italiana
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Molte trovate sono simpatiche, il salto dagli anni 2000 agli anni 80' è ben fatto anche se gli 80' sembrano piu' 70' tra costumi e automobili.
Il film scorre abbastanza bene con qualche battuta forzata e poco divertente specialmente dall'impacciato personaggio di Gassman che piu' volte e' poco credibile nella recitazione in una maniera che toglie autenticita' alla pellicola.
Le idee di portale temporale in un film comico si erano gia' viste in film come "A spasso nel Tempo" con Boldi e De Sica, in "Non ci resta che il crimine" la trama risulta piu' fluida ed era parecchio tempo che un regista Italiano non azzeccava una commedia con una vena di fantascienza.
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Molte trovate sono simpatiche, il salto dagli anni 2000 agli anni 80' è ben fatto anche se gli 80' sembrano piu' 70' tra costumi e automobili.
Il film scorre abbastanza bene con qualche battuta forzata e poco divertente specialmente dall'impacciato personaggio di Gassman che piu' volte e' poco credibile nella recitazione in una maniera che toglie autenticita' alla pellicola.
Le idee di portale temporale in un film comico si erano gia' viste in film come "A spasso nel Tempo" con Boldi e De Sica, in "Non ci resta che il crimine" la trama risulta piu' fluida ed era parecchio tempo che un regista Italiano non azzeccava una commedia con una vena di fantascienza.
Troppe le scene demenziali che rendono a tratti pesante e noiosa la visione di un film che dovrebbe essere si leggero, ma mantenere una genuinita' dei contenuti. Sono curioso di vedere i sequel? non troppo...
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felicity
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lunedì 15 novembre 2021
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ritmo, umorismo e salti nel tempo, ci si diverte
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In Non ci resta che il crimine la nostalgia è presente già nel titolo che rende omaggio a Non ci resta che piangere (1984), film che vedeva la coppia Troisi e Benigni catapultata improvvisamente nel 1492. Ma non è l’unica pellicola degli anni ottanta alla quale fa riferimento perché il tuffo nel passato di questi tre amici squattrinati ricorda tanto la commedia cult fantascientifica Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis. E per andare ancora più indietro nel tempo e precisamente negli anni settanta i polizieschi all’italiana, anche detti “poliziotteschi”, film che prendevano spunto da fatti di cronaca nera per svilupparli poi in modo enfatico.
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In Non ci resta che il crimine la nostalgia è presente già nel titolo che rende omaggio a Non ci resta che piangere (1984), film che vedeva la coppia Troisi e Benigni catapultata improvvisamente nel 1492. Ma non è l’unica pellicola degli anni ottanta alla quale fa riferimento perché il tuffo nel passato di questi tre amici squattrinati ricorda tanto la commedia cult fantascientifica Ritorno al futuro (1985) di Robert Zemeckis. E per andare ancora più indietro nel tempo e precisamente negli anni settanta i polizieschi all’italiana, anche detti “poliziotteschi”, film che prendevano spunto da fatti di cronaca nera per svilupparli poi in modo enfatico. E proprio in questa chiave va letto Non ci resta che il crimine. Il riferimento alla Banda della Magliana è un mero spunto con alcuna velleità di essere realistico o di emulare in qualche modo il film e la nota omonima serie tv Romanzo Criminale, progetto nato anni fa dalla penna di Giancarlo De Cataldo.
E’ una commedia non incasellabile che unisce generi e riferimenti differenti e che conquista per il suo essere insolita nel panorama cinematografico italiano. Una action movie che ha un tocco all’americana (non a caso tra gli sceneggiatori c’è Nicola Guaglianone che anche nel recente La Befana vien di notte ha contaminato generi diversi “di proprietà solitamente americana”) caratterizzata da uno spiccato umorismo, da un buon ritmo, da una bella fotografia, da bravi attori e da un velo di nostalgia che ti fa pensare: è vero le cose buone come una volta non le fanno più, ma ci possono essere delle eccezioni.
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fabio 3121
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martedì 2 marzo 2021
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commedia corale per leggero intrattenimento
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il film vede come protagonisti 3 amici squattrinati: Moreno (Giallini), Sebastiano (Gassmann) e Giuseppe (Tognazzi) che entrati in un bar di Roma attraverso una finestra (wormhole) si ritovano indietro nel tempo e precisamente nel 1982 durante il campionato del mondo di calcio giocato dall'Italia in Spagna. Conoscendo già i risultati delle partite iniziano a fare soldi tramite le scommesse clandestine ma ben presto si troveranno nei guai avendo a che fare con la banda della magliana con a capo Renatino (Leo) che ha una relazione con Sabrina, una sensuale ballerina di un night. La trama è alquanto semplice e, per certi versi banale, prendendo l'iniziale spunto da 2 grandi film di successo del passato (Non ci resta che piangere e Ritorno al futuro).
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il film vede come protagonisti 3 amici squattrinati: Moreno (Giallini), Sebastiano (Gassmann) e Giuseppe (Tognazzi) che entrati in un bar di Roma attraverso una finestra (wormhole) si ritovano indietro nel tempo e precisamente nel 1982 durante il campionato del mondo di calcio giocato dall'Italia in Spagna. Conoscendo già i risultati delle partite iniziano a fare soldi tramite le scommesse clandestine ma ben presto si troveranno nei guai avendo a che fare con la banda della magliana con a capo Renatino (Leo) che ha una relazione con Sabrina, una sensuale ballerina di un night. La trama è alquanto semplice e, per certi versi banale, prendendo l'iniziale spunto da 2 grandi film di successo del passato (Non ci resta che piangere e Ritorno al futuro). Solo grazie ad una buona e affiatata interpretazione corale dei 4 attori principali, la commedia resta godibile come puro e leggero intrattenimento serale. Voto: 6/10.
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elgatoloco
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giovedì 4 febbraio 2021
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piacevole, soggetto non banale
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"Non ci resta che il criminine"(Massimilano Bruno, sceneggiatura scritta con Andrea Bassi, NIcola GUaglianone e Menotti, mentrte Bruno non autore del soggetto, 2019)è un film simpatico, di cui il soggetto è intelligente(tre amici sfortunati a livello economico, che accompagnano turisti nei luoghi dlela "Banda della Magliana", si trovano coinvolti in un tunnel spaziotemporale -famoso come tunnel di Einstein.Rosen per cui sono catapultati nel 1982-vittoria italiana ai"Mondiali"di football , ma soprattuttto con un pesante debito con gli uomini della Magliana che conosceranno molto bene...)e la sceneggiatura riesce a rimanere fedele al soggetto, anche se qualche "estensione" indebita comporta qualche lungaggine.
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"Non ci resta che il criminine"(Massimilano Bruno, sceneggiatura scritta con Andrea Bassi, NIcola GUaglianone e Menotti, mentrte Bruno non autore del soggetto, 2019)è un film simpatico, di cui il soggetto è intelligente(tre amici sfortunati a livello economico, che accompagnano turisti nei luoghi dlela "Banda della Magliana", si trovano coinvolti in un tunnel spaziotemporale -famoso come tunnel di Einstein.Rosen per cui sono catapultati nel 1982-vittoria italiana ai"Mondiali"di football , ma soprattuttto con un pesante debito con gli uomini della Magliana che conosceranno molto bene...)e la sceneggiatura riesce a rimanere fedele al soggetto, anche se qualche "estensione" indebita comporta qualche lungaggine."Basso continuo"è il romanesco , sempre piacevole e oltre a tutto decisamente"in situ", nella fattispeice e anche registicamente, senza grandi movimenti di macchina e senza "prodi"sequenze in esterno, si lavora su una storia dove il film"poliziesco"(con una comunque notevole assenza o almeno carenza da parte delle forze dell'ordine, quasi a dire che ampi settori-.quartieri dell'Urbe fossero in mano decisamente a quelli della"Magliana"...)si fonde con la SF"very sweet, anche perché il "fantastico"anche ampiamente inteso non è caratteristica tipica della cultura latina-italiana, con poche anche se molto significative eccezioni(Delfini, Landolfi sul piano letterario, Bava, Fulci, Argento a livello filmico)e natural,ente la comicità gioca un ruolo notevole, anzi"trainante"in molte sequenze. Bene, più che in altre occasioni Alessandro Gassman(che gl amici chiamano con una definizione non proprio lusinghiera ed è "concupito"Ilenia Pastorelli, amante del boss), Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi(la super.vittima, diremmo, del gap spaziotemporale)lo stesso Massimilano Bruno, Edoardo Leo e Emanuel Bevilacqua, che rendono i "vilains", con la Pastorelli che riesce a dare la giusta amibuità al suo personaggio, con un cast complessivamewnte molto adatto allo scopo, che è quello di rendere ragione di una vicenda"surreale"senza un briciolo di vero e proprio"surrealismo", che sarebbe stato comunque posticcio e improvvisato. Deiiamente bene anche tutto il resto, segnando qualche punto per una commedia"all0italian"languente negli ultimi anni, anzi negli ultimi decenni. El Gato
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tom cine
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venerdì 8 gennaio 2021
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obiettivi ambiziosi, risultato modesto
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Il titolo di questo film diretto da Massimiliano Bruno rimanda volontariamente a quel gioiellino della commedia italiana (e surreale) che è “Non ci resta che piangere”. Lo spunto di partenza è simile: alcuni personaggi (lì un duo, qui un trio che diventa un quartetto) dei giorni nostri si ritrovano, grazie ad una distorsione spazio-temporale, in un’altra epoca. Nel caso del film con Benigni e Troisi si trattava del 1492, in questo del 1982.
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Il titolo di questo film diretto da Massimiliano Bruno rimanda volontariamente a quel gioiellino della commedia italiana (e surreale) che è “Non ci resta che piangere”. Lo spunto di partenza è simile: alcuni personaggi (lì un duo, qui un trio che diventa un quartetto) dei giorni nostri si ritrovano, grazie ad una distorsione spazio-temporale, in un’altra epoca. Nel caso del film con Benigni e Troisi si trattava del 1492, in questo del 1982. Inoltre, nello spassoso film con i due comici, i viaggiatori nel tempo erano un maestro di scuola elementare ed un bidello mentre in questo i protagonisti sono un disoccupato, un ammogliato che non vuole vedere le crepe del suo matrimonio ed un un impiegato frustrato. Ecco i nomi, nell’ordine, di questi tre personaggi: Moreno, Sebastiano e Giuseppe.
La storia, ovviamente, comincia nella nostra epoca contemporanea, a Roma. Moreno, che si crede un genio del marketing, decide di organizzare un tour per i turisti. Tema del tour: la banda della Magliana. Sebastiano e Giuseppe sono piuttosto scettici, ma Moreno è convinto che faranno soldi a palate. Un giorno, per sfuggire ad un ex-compagno di scuola particolarmente insopportabile, i tre entrano in un bar ed escono da una finestra sul retro. Ma quella finestra è un varco per viaggiare nel tempo e finire nella Roma del 1982. Una volta preso atto della fantascientifica situazione, i tre si adattano decidendo di fare soldi barando (perché li conoscono già) sui risultati delle partite di calcio e prendendo la decisione di non tornare indietro (o avanti, se preferite!). Finiranno col pestare, involontariamente, i piedi alla banda della Magliana e, soprattutto, al suo “capo”: il famigerato “Renatino".
Le mire di questa commedia sono decisamente alte: fare una parodia sulla banda della Magliana (e su tutta una serie di noir che le ruotano intorno), mischiare il thriller con la commedia e perfino con la fantascienza e creare uno spettacolo che mira semplicemente al divertimento dello spettatore, senza nascondersi dietro pretese di critica sociale. Ma, se gli obiettivi sono ambiziosi, il risultato è assai modesto: come noir è un film abbastanza piatto, come commedia riesce a stimolare soltanto qualche stiracchiato sorriso e, di conseguenza, non riesce a sfruttare fino in fondo il potenziale comico, surreale e picaresco dello spunto di partenza, risultando troppo indeciso sul bilanciamento dei toni. L’elemento fantascientifico serve soltanto come collante. Per quello che riguarda il cast (vera e propria acqua della vita, quando funziona, in questo genere di film), gli unici ad essere pienamente convincenti e misurati sono i protagonisti (Alessandro Gassman, Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi) ma eccessivamente caricaturali sono le interpretazioni di Edoardo Leo e di Ilenia Pastorelli. Nemmeno la rievocazione della Roma in cui agì la banda della Magliana riesce ad essere, sia pur lontanamente, pregnante e (per renderla avvolgente sullo schermo) non bastano le tonalità scure della fotografia, una carrellata di vestiti e di pettinature “d’epoca” e qualche locale nella penombra. Rimangono alcune idee carine (come la scena in cui i protagonisti fanno una rapina vestiti come i Kiss), ma non sono sufficienti per elevare il modesto risultato finale.
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roberto trevisan
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lunedì 21 dicembre 2020
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sessista e razzista
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Dopo pochi minuti siamo inorriditi, vedendo una scena sessista e razzista. Sono veramente sorpreso vedendo denigrare, specie in questo periodo, le donne bielorusse. Mi riferisco alla scena dove i tre protagonisti incontrano un vecchio compagno di scuola, che era accompagnato da due ragazze bielorusse; i commenti sono stati "che non capiscono niente perchè sono bielorusse" e "hanno tre zinne" riferimento alla possibile mutazione genetica conseguente alle radiazioni di Chernobyl.
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wolvie
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domenica 22 novembre 2020
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non ci resta
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Che dire ? M. Bruno come regista dimostra di essere un vero "populista"! Già con il film " Viva l' Italia " aveva mostrato la sua "misura registica/autoriale".
Per carità, può andare bene, ci sono anche momenti divertenti, però la caratura è modesta.
In questa storiella di viaggi nel tempo e d incontri con la banda della Magliana, è difficile, in "senso etico", cercare di fare assurgere Renatino a figura pop-ionica, nonostante E. Leo sia il migliore in campo nel parterre attoriale, che ci regala anche la sempre coatta I. Pastorelli in un topless mozzafiato. Giallini è sempre sé stesso, Gassman e Tognazzi tra guizzi e lazzi vanno via con un filo di gas.
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Che dire ? M. Bruno come regista dimostra di essere un vero "populista"! Già con il film " Viva l' Italia " aveva mostrato la sua "misura registica/autoriale".
Per carità, può andare bene, ci sono anche momenti divertenti, però la caratura è modesta.
In questa storiella di viaggi nel tempo e d incontri con la banda della Magliana, è difficile, in "senso etico", cercare di fare assurgere Renatino a figura pop-ionica, nonostante E. Leo sia il migliore in campo nel parterre attoriale, che ci regala anche la sempre coatta I. Pastorelli in un topless mozzafiato. Giallini è sempre sé stesso, Gassman e Tognazzi tra guizzi e lazzi vanno via con un filo di gas.
Vendibile, correggibile, ma sostanzialmente robetta.
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onufrio
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venerdì 24 aprile 2020
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non ci resta che il sequel
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Quando giochi coi salti temporali rischi sempre di peccare di superficialità nel proseguimento e nello sviluppo della storia. I protagonisti si ritroveranno nella Roma degli anni 80 in pieno fermento per i mondiali di calcio in Spagna e alle prese con la banda della magliana. Qualche risata, la vena erotica della Pastorelli, sparatorie, e la commedia riesce a portare a casa la sufficienza, nell'attesa del sequel che a questo punto non si sa dove voglia andare a parare.
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enzo70
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lunedì 20 aprile 2020
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un'immersione nei ricordi degli anni 80
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Alcuni film hanno un valore aggiunto; pure essendo deboli sotto il profilo strutturale riescono a divertire. Massimiliano Bruno dalla sua ha un ottimo cast, Alessandro Gassman, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Edoardo leo e Ilenia Pastorelli. Tre amici di mezza età, semi falliti, seguono quello più cialtrone di tutti, Moreno, che ha un’intuizione imprenditoriale: proporre ai turisti un tour tra i luoghi della Magliana. Moreno sa tutto della banda e riesce a coinvolgere anche Sebastiano, un bonaccione, e Giuseppe, un professionista precario. Ma in uno strano varco spazio-temporale i tre amici si ritrovano sempre a Roma, ma nel 1982, durante il periodo del campionato del mondo in Spagna.
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Alcuni film hanno un valore aggiunto; pure essendo deboli sotto il profilo strutturale riescono a divertire. Massimiliano Bruno dalla sua ha un ottimo cast, Alessandro Gassman, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Edoardo leo e Ilenia Pastorelli. Tre amici di mezza età, semi falliti, seguono quello più cialtrone di tutti, Moreno, che ha un’intuizione imprenditoriale: proporre ai turisti un tour tra i luoghi della Magliana. Moreno sa tutto della banda e riesce a coinvolgere anche Sebastiano, un bonaccione, e Giuseppe, un professionista precario. Ma in uno strano varco spazio-temporale i tre amici si ritrovano sempre a Roma, ma nel 1982, durante il periodo del campionato del mondo in Spagna. E’ un film chiaramente irreale, ma il regista utilizza in maniera intelligente l’amarcord di quel periodo, dalle canzoni alla figurine, e poi i ricordi indelebili delle partite che ci portarono a festeggiare una vittoria bella quanto imprevista. Carino proprio perché senza pretese.
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giorgiodll
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domenica 22 marzo 2020
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buona idea....tutto il resto è noia
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Film con un Belfast di attori ma mal recitato e abbastanza "stupido" .L idea di base è anche interessante e divertente ma la trama risulta veramente basica e noiosa.recitazione e dialoghi di basso livello. Si salvano giallini e a pastorelli....pessima la recitazione di Gasman e anche Edoardo leo che normalmente mi piace molto questa volta è fuori completamente dal personaggio....troppo caricatura
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