La scelta più riuscita di Marra è sicuramente quella del cast. Ad Alice nella città 2019 e prossimamente al cinema.
di Paola Casella
Bartolomeo è un procuratore calcistico con il vizio del gioco, che gli è già costato moglie e figlia. Assediato dai creditori, l'uomo è sempre in cerca della "volta buona", ovvero l'occasione che gli cambierà la vita e lo renderà finalmente ricco. L'occasione ha il viso serio di un ragazzino uruguaiano, Pablito, che l'ex socio Bruno ha scovato nelle baraccopoli di Montevideo. Pablito ha un talento, ma anche un fisico "alla Maradona" che richiede un investimento importante sulla sua crescita fisica affinché possa competere in futuro a livelli importanti: e chi sarà disposto ad accollarsi quei costi? Fra l'uomo e il ragazzino si instaura un rapporto di necessità reciproca, ma anche un legame affettivo che Bartolomeo non aveva messo in conto.
La volta buona fa tesoro di tutta la lezione del cinema italiano, in particolare il Neorealismo - il che dà da riflettere sul fatto che l'Italia della crisi contemporanea riproponga dinamiche simili a quelle del Dopoguerra - gli imbroglioni alla Steno (c'è persino una scena all'ippodromo) e i mostri alla Dino Risi, capaci di (s)vendere anche la mamma per proprio tornaconto.