Tra recupero del disegno originale e spettri sociali contemporanei, la celebre famiglia conquista l'animazione senza perdere la macabra ironia. Recensione di Marianna Cappi, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
La famiglia Addams vive infelice e contenta nella sua magione, protetta da una fitta coltre di nebbia. Almeno fino a quando Margaux Needler, conduttrice di un reality, non fa bonificare la palude sottostante per edificare la città color pastello di Assimilazione.
La trama del film non riserva grandi sorprese, più interessante è il recupero dell'immaginario visivo dei fumetti originali di Charles Addams, l'uso brillante dell'umorismo, e alcune scene da antologia. Se nella serie degli anni '60 i protagonisti erano Gomez e Morticia, perfetta coppia da sit-com, oggi lo sono i piccoli Addams, ponte ideale verso gli spettatori della loro età.
Ma la forza degli Addams resta ancora e sempre quella di offrire lo spettacolo di una famiglia di pazzi, nella quale ogni famiglia può teneramente ritrovarsi.
In occasione dell'uscita al cinema de La famiglia Addams, Gaia Petronio interpreta la recensione di Marianna Cappi.