Il primo Natale

A spasso nel tempo sulle tracce di Benigni e Troisi

A paragone della pletora di film americani contenenti la parola Christmas che escono per le Festività, i nostri sono una sparuta pattuglia. Anzi, quest'anno si riducono a un pezzo unico. Con una giravolta di 360° rispetto a L'ora legale, la coppia palermitana si avventura in una fiaba basata sulla regressione temporale, un po' alla Non ci resta che piangere: meno divertente del film con Troisi e Benigni, ma gradevole e che non fa vergognare. Salvo, ladrone di arredi sacri, e l'ingenuo Don Valentino si ritrovano catapultati nella Giudea dell'anno zero. Tra romani e zeloti, devono vedersela con Erode, convinto che sappiano dove nascerà il Bambinello. Poi incontrano la Sacra Famiglia e si mettono alla guida del popolo di Betlemme. La vicenda non è comica in sé: anzi, potrebbe essere drammatica se Ficarra non ci mettesse le sue smorfie clownesche alla Franco Franchi. Comunque fila via liscia, senza abusare di anacronismi: eccetto la gag dei cannoli siciliani e una tombola con gli scherani del re. Qualche riferimento al dramma dei migranti: ma sono soltanto cenni, forse per non turbare il buonismo del prodotto di Natale.
Da La Repubblica, 12 dicembre 2019


di Roberto Nepoti, 12 dicembre 2019