Un film emozionante che valorizza la poesia della natura e trova nella trama ultra-classica una sua originalità visiva e narrativa. Recensione di Marianna Cappi, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
Yi è una ragazzina solitaria, che si riempie la giornata di lavoretti per guadagnare quanto le serve per fare il viaggio in Cina che sogna da sempre. Si è creata un suo angolino sul tetto ed è proprio qui che, una sera, s'imbatte in un cucciolo di Yeti, ferito, spaventato e inseguito da un collezionista senza scrupoli. Lo chiamerà Everest e lo riporterà a casa sua, sugli splendi monti dell'Himalaya.
Il piccolo Yeti sembra possedere qualche qualità nascosta, per come il risultato supera magicamente l'insieme delle parti.
Un film con una scrittura intelligente e una forte dominante femminile, che si apre a piccoli grandi momenti di fantasia, valorizza la poesia della natura e fa leva sulle emozioni in maniera onesta e diretta.
Raccontando ai bambini un'avventura più grande di loro ma sedendosi, per farlo, esattamente alla loro altezza.
In occasione dell'uscita al cinema di Il piccolo Yeti, Gaia Petronio interpreta la recensione di Marianna Cappi.