Gemini Man

Film 2019 | Azione, Drammatico, Fantascienza, 117 min.

Regia di Ang Lee. Un film con Will Smith, Mary Elizabeth Winstead, Clive Owen, Benedict Wong, Ralph Brown. Cast completo Titolo originale: Gemini Man. Genere Azione, Drammatico, Fantascienza, - USA, 2019, durata 117 minuti. Uscita cinema giovedì 10 ottobre 2019 distribuito da 20th Century Fox Italia. - MYmonetro 2,48 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 ottobre 2019

Un assassino deve fare i conti con il suo clone di 25 anni più giovane, molto più in forze di lui. In Italia al Box Office Gemini Man ha incassato 2,3 milioni di euro .

Consigliato nì!
2,48/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,07
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO NÌ
L'esperimento di Ang Lee è audace ma di difficile fruizione, strabilia visivamente ma trascura fin troppo la componente narrativa.
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 1 ottobre 2019
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 1 ottobre 2019

Henry Brogan è il miglior sicario in circolazione. Per questo la Defense Intelligence Agency, servizio segreto americano, non rinuncia mai ai suoi servigi. A 51 anni Henry coltiva sempre più dubbi sulla vita condotta sino a qui e, dopo l'ultimo incarico, decide di smettere i panni del killer governativo. Ma i suoi superiori non si fidano e gli mettono alle costole degli agenti, fino a ricorrere al migliore di tutti, straordinariamente simile nelle fattezze proprio a Henry Brogan.

L'ultimo scorcio di carriera di Ang Lee è caratterizzato da un'insopprimibile e instancabile ricerca sperimentale, come se una nuova e ignota forma di immagine si nascondesse fuoricampo, lontano da ciò che da troppo tempo siamo avvezzi a chiamare cinema.

Quella di Ang Lee è un'indagine sui limiti del visibile che si accompagna inevitabilmente all'evoluzione tecnologica del medium: per Lee significa coniugare tridimensionalità e HFR, ossia High Frame Rate, fino a passare dai tradizionali 24 frame al secondo all'impressionante frequenza di 120 frame al secondo. Cinema di un futuro ipotetico più che chiaro punto di approdo dell'audiovisivo, visto l'armamentario tecnologico richiesto per poter fruire al meglio di ciò che offre il film.

Nelle corrette condizioni di visione il risultato è visivamente strabiliante, ma come può esserlo un video dimostrativo in una fiera hi-tech: è il film in sé - o almeno quello che eravamo soliti chiamare tale - a passare repentinamente in secondo piano. Era già in parte così con Billy Lynn - Un giorno da eroe, ibrido tra war movie e mélo poco compreso dal pubblico e dalla critica; ma Gemini Man spinge più in alto l'asticella, mettendo la trama al servizio dell'esperimento e spingendo questo oltre ogni limite.

A tridimensionalità e HFR, infatti, Lee aggiunge un uso smodato di computer grafica, sorretto da un espediente narrativo che semplicemente non può farne a meno. Il soggetto e la sceneggiatura di Darren Lemke e David Benioff sono rimasti nel limbo di Hollywood per circa 20 anni finché Ang Lee ha deciso di partire da qui per compiere il suo esperimento, annichilendo la trama fino a rendere il film una sorta di cavia da laboratorio. Ogni immagine diviene iperrealista e insieme un'esasperazione della realtà, fatta di peli distintamente visibili e gocce d'acqua iperdefinite; i movimenti di macchina si fanno di una fluidità inquietante, quasi che l'immagine stesse "scrollando", come sullo schermo di un PC.

La sensazione di partecipare a un videogioco si mescola allo sforzo degli attori di non renderlo tale, mentre il piano narrativo e quello metanarrativo si confondono e si mescolano ripetutamente, almeno quanto le caotiche sequenze di lotta in HFR.

Il confronto di Henry con il proprio avatar da un altro passato e - sul piano simbolico - l'incapacità del cinema di accettare il proprio "clone digitale" si prestano a molteplici interpretazioni concettuali, a cui Ang Lee ha scelto di consegnarsi con incredulo entusiasmo. Ma la sciatteria di dialoghi, degni di un B movie datato appunto una ventina di anni, è tale da vanificare ogni entusiasmo o riflessione sul possibile futuro dell'uomo e del cinema. Sebbene le premesse, il budget e i limiti siano differenti, in un certo senso lo sforzo di Lee è apparentabile a quanto compiuto da Brian De Palma con Domino, ovvero quasi una deliberata mortificazione della componente narrativa in favore di un'immagine digitalizzata che consegni un'idea nuova di realtà e di finzione, adatta all'indecifrabile esistenza aumentata di oggi.

Alla fine della visione di Gemini Man la sensazione che si prova è simile ad aver messo in bocca qualcosa di gommoso, di sintetico, al pari dei cloni di Will Smith. È la fine del cinema? Di certo la invocherà qualcuno, per l'ennesima volta. "Una nuova frontiera a cui dovremo abituarci", risponderà qualcun altro. E se la verità fosse un'altra ancora? Cosa cerca di dirci sull'immagine e sulla permanenza del suo spettro Ang Lee? Il film, nel senso di storia, dialoghi e interpretazioni doveva essere così disperatamente trascurato per poter evidenziare che il senso di Gemini Man sta da un'altra parte?

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Will Smith alle prese con la versione ringiovanita di se stesso.
Overview di Roberto Manassero
mercoledì 12 giugno 2019

Henry Brogen è un killer che ha deciso di abbandonare il suo lavoro e la sua vita violenta. Una sola missione gli manca da compiere: eliminare un avversario che inspiegabilmente sembra anticipare ogni sua mossa e sfuggire a ogni attacco. Grazie al superiore Clay Varis, Brogen scopre che in realtà il suo nemico è una versione ringiovanita di sé stesso, creata 25 anni prima dai suoi stessi geni. E per eliminarlo dovrà combattere prima di tutto contro le sue paure.

«Ho ormai 50 anni e all'inizio della mia carriera non avrei mai pensato di poter un giorno vivere l'esperienza di interpretare un altro me ventitreenne...».
Will Smith

Un film lungo vent'anni, anzi di più, ventidue. Tanto ci è voluto, dal giorno in cui lo sceneggiatore Darren Lemke ebbe l'dea originale di Gemini Man, per portare a termine un progetto che prevedeva lo sviluppo da parte dipartimento effetti speciali della Disney, il Secret Lab, di una tecnica di ringiovanimento facciale del protagonista Henry Brogen.

Da allora si sono succeduti diversi sceneggiatori (oltre a Lemke, Billy Ray e David Benioff, poi autori della versione finale dello script, e in fasi precedenti Andrew Niccol, Brian Helgeland, Jonathan Hensleigh, Stephen J. Rivele e Christopher Wilkinson), almeno quattro registi sono stati coinvolti (prima di Ang Lee, l'iniziale Tony Scott, poi Curtis Hanson e Joe Carnahan) e diverse star hollywoodiane sono state interpellate per la parte principale poi finita a Will Smith: Harrison Ford, Chris O'Donnell, Mel Gibson, Jon Voight, Nicolas Cage, Clint Eastwood e Sean Connery...

La stessa The Secret Lab ha realizzato nel 2002 un cortometraggio in preparazione del film, Human Face Project, oggi visibile in rete e considerato il progenitore della tecnica di ringiovanimento usata per Il curioso caso di Benjamin Button (2007), per Captain America - Il primo Vendicatore (2011) e in tempi recenti per l'imminente The Irishman di Martin Scorsese.

Entrato in produzione nel 2016, con la produzione guidata da Jerry Bruckheimer, Gemini Man è stato affidato nel 2017 alle mani esperte di Lee, già alle prese con l'action per Hulk (2003) e con le evoluzioni della computer grafica in Vita di Pi (2012), vincitore, tra gli altri, dell'Oscar per i migliori effetti visivi, e Billy Lynn: Un giorno da eroe (2016), il primo film girato a 120 frame al secondo. Per l'occasione il regista taiwanese ha interrotto la lavorazione del suo prossimo progetto, l'atteso Thrilla in Manilla, che ricostruisce il mitico incontro di boxe tra Muhammad Ali e Joe Frazier tenutosi a Manila l'1 ottobre 1975.

Del film, che nella trama ricorda non a caso un cult degli anni 90 come Face/Off di John Woo, fanno anche parte Clive Owen, l'ambiguo capo di Broker che orchestra l'intera vicenda, ed Elizabeth Winstead, nella parte di una collega dell'agente costretto a sfidare la versione giovane di se stesso.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 15 ottobre 2019
samanta

Il regista Ang Le pluripremiato (2 Oscar per la regia: I segreti di Brakeback Mountain, La vita di Pi, 1 per il miglior film straniero, 4 golden globe) e oramai veterano di Hollywood (anche se per me sopravvalutato) ha  realizzatoo dopo il flop di Billy Linn un giorno da eroe un thriller che presenta aspetti originali.  [Spoiler] Un'agenzia americana la D.

lunedì 20 gennaio 2020
Felicity

Come action movie Gemini Man è ben realizzato, ma estremamente vecchio stampo, così tanto da infarcire il primo scontro tra i due protagonisti di specchi, metafore del fatto che i due scoprono in quel momento di essere uno lo specchio dell’altro. Certo, il regista dimostra di sapere bene che nell’azione tutto quello che c’è di importante da dire lo si deve [...] Vai alla recensione »

sabato 26 ottobre 2019
GUSTIBUS

Per un regista credo vincitore di due oscar "Ang Lee"mi aspettavo un film molto piu'incisivo,nella trama,nella dinamica.Il finale forse e'la fase piu'deludente del racconto.Henry Brogen(Will Smith) il miglior tiratore cecchino della D.I.A(servizi segreti)decide di andare in pensione sui 51 anni..si sente vecchio??..ma ha uno forse due cloni usciti dal suo DNA naturale.

martedì 15 ottobre 2019
Begoloz

Non sono d'accordo con le precedenti recensioni, da un film d'azione non ci si aspettano dialoghi da Oscar ma scene mozzafiato.  Non ditemi che dopo la scena dell'inseguimento in moto non avete esclamato wow, mai visto niente di simile.certo che con la computer grafica si può tutto ma ideare quelle riprese è stato un capolavoro.

lunedì 14 ottobre 2019
Inesperto

Il migliore agente in attività di un'agenzia "poco" governativa, con compiti e capacità da killer, matura una coscienza e decide di andare in pensione. Scopre, però, che il suo ultimo bersaglio non era il solito pessimo personaggio che meritava la fine, ma qualcun altro. Indagando, ovviamente, si mette nei guai e diventa un bersaglio.

domenica 13 ottobre 2019
Flaw54

Concordo con le recensioni precedenti. Un film ridicolo senza una storia plausibile con una recitazione da brividi. Will Smith e Clive Owen ridotti così! Mah. Scene di inseguimento che fanno sorridere, senza nessun realismo e con evidenti e pacchiano interventi del computer. Da dimenticare immediatamente!

Frasi
25 anni fa ti hanno creato da me.
Una frase di Henry (Will Smith)
dal film Gemini Man - a cura di MYmovies.it
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RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 11 ottobre 2019
Giona A. Nazzaro
Il Manifesto

Clonare un divo. Un po' come stamparsi la moneta in casa. Una roba da falsari, insomma. D'altronde, però, il potere d'acquisto del denaro è un contratto che si contrae fra le parti. Se si accetta la sua «esistenza», quindi il suo valore, il denaro diventa «valuta» e può... muoversi. Senza volere fare gli zdanovisti di ritorno, i divi sonno la valuta dello star system il segno più evidente della società [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2019
Roberto Nepoti
La Repubblica

Henry, sicario per conto dei servizi segreti, vorrebbe ritirarsi dal mestiere. Dovrà invece vedersela con una versione giovane di sé stesso, clonata da un programma top secret detto Gemini per creare un super soldato. Chissà cosa avrebbe da dire Scorsese, in questi giorni al centro di mille risposte polemiche per aver definito un lunapark i blockbuster della Marvel? Gemini sembra la prova [...] Vai alla recensione »

martedì 1 ottobre 2019
Giulia Lucchini
La Rivista del Cinematografo

Henri Brogan (Will Smith) è il migliore di tutti a sparare. Ha ucciso settandue volte, ma ora vuole andare in pensione. Stanco, destabilizzato e scopertosi ad evitare specchi, il sicario numero uno ha sempre più dubbi, paure e rimorsi che lo rendono umano: dunque perfettibile. Per supplire a questo i suoi superiori hanno creato un clone del killer: una versione ringiovanita dell'assassino perfetto [...] Vai alla recensione »

sabato 2 novembre 2019
Marcello Garofalo
Ciak

Henry Brogan è un superkiller al servizio di un'organizzazione legata allo spionaggio governativo: il giorno in cui cerca di abbandonare la sua carriera si ritrova dinanzi a un clone più giovane di se stesso, intenzionato a ucciderlo. Mentre combatte contro un sistema corrotto guidato dal suo ex capo Clay Varris, Henry intraprende una lotta senza esclusione di colpi contro il suo duplicato, nel tentativo [...] Vai alla recensione »

domenica 13 ottobre 2019
Alberto Pesce
Giornale di Brescia

Già qualche anno addietro, Ang Lee, taiwanese ormai americanizzato, di un furbesco eclettismo che ama adeguarsi a fluidi effetti di gonfia spettacolarità, con «Billy Lynn. Un giorno da eroe» aveva spiazzato spettatori (anche critici) sperimentalmente azzardando tecnologica eversione, con un racconto retto da massmediali intenti di un 3D in 4k a120 (e non più consuete 24) immagini al secondo.

sabato 12 ottobre 2019
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Miglior killer dell'Agenzia di Difesa, Henry non riesce a uccidere il giovane sicario mandato a eliminarlo quando decide di uscire dal sistema. Occhialini per il 3D, e moto da cross, fucili e vetri rotti sporgono in sala a 120 fotogrammi al minuto invece dei canonici 24. Il 50enne afroamericano Smith, ringiovanito di 25 anni in un lifting dinamico mai visto, gioca due ruoli al servizio di uno script [...] Vai alla recensione »

sabato 12 ottobre 2019
Valerio Caprara
Il Mattino

Ang Lee ovvero uno dei più eclettici autori del cinema contemporaneo. Taiwanese classe 1954, da tempo residente e operativo in America e ormai insignito di una messe incredibile di premi (in primis tre Oscar, due Leoni d'oro e due Orsi d'oro), non ha remore nel passare dai titoli complicati e provocatori a quelli di puro intrattenimento. Con «Gemini ManZ si esprime spericolatamente nel secondo campo, [...] Vai alla recensione »

sabato 12 ottobre 2019
Achille Frezzato
L'Eco di Bergamo

Vincitore nel 1993 e nel 1996 dell'Orso d'oro al Festival di Berlino con «Il banchetto di nozze» e con «Ragione e sentimento» e nel 2005 e nel 2007 del Leone d'oro a quello di Venezia con «I segreti di Brokeback Mountain» e con «Lussuria - Seduzione e tradimento», il sessantaseienne taiwanese Ang Lee firma con «Gemini Man» il quattordicesimo lungometraggio: un'opera, in cui, come già in «La tigre e [...] Vai alla recensione »

sabato 12 ottobre 2019
Cristina Borsatti
Il Piccolo

Anche Ang Lee si misura con il tema del doppio e lo fa attraverso Henry Brogan (Will Smith), il miglior sicario in circolazione. Il protagonista di "Gemini Man" ha deciso di congedarsi e di abbandonare il suo lavoro. Non ne può più di quella vita violenta, non riesce neppure a guardarsi allo specchio. Un giorno, percepisce di essere seguito e scopre che il suo inseguitore è una versione ringiovanita [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 ottobre 2019
Alessandra De Luca
Avvenire

Dopo aver portato a termine con successo una gran quantità di missioni, un assassino professionista, Henry, decide che è giunto il momento di ritirarsi dal crimine e mettere fine alla sua carriera. Il suo capo però non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare e si serve infatti del dna di Henry per creare un suo clone più giovane di 25 anni al quale viene affidato il compito di distruggere il suo alter [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 ottobre 2019
Peter Bradshaw
The Guardian

Il ringiovanimento e la contraffazione profonda sono i nuovi propulsori digitali che stanno spingendo i film dei grandi studios in una valle nascosta e misteriosa. In The irish man di Martin Scorsese vedremo il volto di Robert De Niro riportato indietro di una ventina d'anni. E ora, in questo strano e un po' volutamente bizzarro thriller diretto da Ang Lee, c'è Will Smith nei panni di Brogan, un killer [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 ottobre 2019
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

C'è uno specchio dove Harry, killer di professione, non si vuole più guardare. Ha ormai 51 anni, ha ucciso per anni per la Defense Intelligence Agency e se ne vuole andare in pensione. Uno specchio che a un certo punto gli si ripresenta all'improvviso. Attraverso un suo clone perfetto, poco più di 20 anni, ricreato attraverso il suo DNA dai suoi superiori per farlo fuori.

giovedì 10 ottobre 2019
Claudia Ferrero
La Stampa

Vi ricordate Willy, il principe di Bel-Air? Era l'anno 1990, e Will Smith aveva 22 anni. Ora, prendete quel viso pieno di giovinezza dell'attore, mappatelo con tanti puntini per coglierne ogni tratto e espressione, attivate la tecnologia necessaria, e il gioco è fatto. Nasce il clone ventenne di Will Smith. Will contro Will: in Gemini Man accade proprio questo.

giovedì 10 ottobre 2019
Peter Travers
Rolling Stone

Se solo Ang Lee riuscisse a superare la sua ossessione per gli espedienti digitali e tornasse al profondo umanesimo di classici come Eat Drink Man Woman, Tempesta di ghiaccio e I segreti di Brokeback Mountain... Sfortunatamente invece ci ha regalato Gemini Man, un film d'azione scadente che qualsiasi videomaker da strapazzo avrebbe potuto dirigere per il produttore Jerry Bruckheimer.

giovedì 10 ottobre 2019
Massimo Lastrucci
Ciak

Henry Brogan (Will Smith) è probabilmente il più capace killer al servizio di un'organizzazione legata allo spionaggio USA. Capace di colpire un bersaglio, in questo caso un biologo russo, anche se questi è un treno in corsa: «Avevo puntato alle testa, l'ho preso sul collo» è il suo commento. Perché il sicario comincia a essere stanco, dopo «72 uccisioni, comincio a destabilizzarmi».

giovedì 10 ottobre 2019
Martina Toma
Cult Week

Will Smith è uno degli attori americani oggi più noti al pubblico italiano. I suoi racconti d'azione fanno appassionare sia gli adulti che i più giovani, ma soprattutto molti suoi film contengono al loro interno un significato profondo, una morale che va oltre la trama. Un esempio è proprio Gemini Man, il nuovo lavoro del taiwanese Ang Lee (La tigre e il dragone, I segreti di Brokeback Mountain), dove [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 ottobre 2019
Daria Pomponio
Quinlan

Un letale sicario in odore di pensionamento si ritrova ad affrontare un suo clone più giovane e, forse, più spietato. Mentre ogni giorno migliaia di persone tentanto faticosamente di eliminare il famigerato "effetto soap opera" dai loro televisori nuovi fiammanti, in Gemini Man Ang Lee, quasi con gesto di sfida, si adopra a estenderlo all'intero film.

martedì 8 ottobre 2019
Roselina Salemi
Tu Style

Un killer in pensione incontra se stesso, un clone con vent'anni di meno. Nel tecnologicamente strabiliante sci-fi di Ang Lee, l'infallibile cecchino Harry Brogan (Will Smith) si ritira dopo l'ultima missione per il governo. Gli hanno mentito. Il bersaglio non era un terrorista, ma uno scienziato contrario a Gemini, progetto di biotecnologia militare nato per creare supersoldati privi di emozioni. Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2019
Giulio Sangiorgio
Film TV

Chi è l'unica persona in grado di uccidere il miglior cecchino della DIA? Che domanda: lui stesso. O meglio: il suo clone, ma giovane. Non avete visto Looper? Mai giocato a Metal Gear? Dopo un film commercialmente fallimentare in cui l'iperrealismo misurava l'assenza d'empatia della società (dello spettacolo) dalla realtà della guerra, Billy Lynn - Un giorno da eroe (in cui il protagonista diceva: [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 ottobre 2019
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Henry (Smith), killer professionista, decide di appendere la pistola al chiodo. Il suo capo non la pensa così, scatenandogli contro il suo clone di 25 anni più giovane, che sa prevedere ogni sua mossa. Riuscirà a salvarsi? Uno dei peggiori film dell'anno, contraddistinto da una regia irriconoscibile di Ang Lee, dialoghi imbarazzanti per stupidità e banalità, trama da telenovela brasiliana.

NEWS
PRIME VIDEO
lunedì 11 maggio 2020
Giorgio Crico

Disponibile ora su Prime Video l’ultimo action di Ang Lee, con un doppio e impeccabile Will Smith. Vai all'articolo »

VIDEO RECENSIONE
venerdì 4 ottobre 2019
A cura della redazione

Henry Brogan è il miglior sicario in circolazione e lavora per il servizio segreto americano. Dopo l'ultimo incarico, decide di smettere i panni del killer governativo. Ma i suoi superiori gli mettono alle costole degli agenti, fino a ricorrere al migliore, [...]

POSTER
lunedì 29 luglio 2019
 

Henry Brogen è un killer che ha deciso di abbandonare il suo lavoro e la sua vita violenta. Una sola missione gli manca da compiere: eliminare un avversario che inspiegabilmente sembra anticipare ogni sua mossa e sfuggire a ogni attacco.

TRAILER
venerdì 26 luglio 2019
 

Regia di Ang Lee. Un film con Will Smith, Clive Owen, Mary Elizabeth Winstead, Benedict Wong, Ralph Brown. Da giovedì 10 ottobre al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
martedì 23 aprile 2019
 

Un assassino ormai sul viale del tramonto cerca di lasciare la professione, ma si ritrova coinvolto in un affare completamente nuovo. C'è un suo clone di 25 anni più giovane con il quale deve confrontarsi.

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