Nella scelta del Cinema di Sky il film con Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono, istrione contro istrione, in un duello all'ultima battuta.
di Ilaria Ravarino
Un soggetto solido, figlio della migliore commedia all'italiana. Una coppia comica inedita, istrione contro istrione in un duello all'ultima battuta. E il gioco classico delle contrapposizioni culturali, politiche, ideologiche, che il pubblico italiano ha imparato ad amare dai tempi di Don Camillo e Peppone - nord contro sud, ricchi contro poveri, conservatori contro liberali. Sono questi gli ingredienti di Compromessi Sposi, la commedia di Francesco Micciché trasmessa da lunedì 27 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Collection), titolo preso in prestito dal Manzoni per un film che ruota intorno a un matrimonio che "non s'ha da fare": quello fra la figlia fashion blogger di Diego, un ricco imprenditore del nord, e il primogenito artista di Gaetano, un inflessibile sindaco del Sud.
A fornire lo spunto della commedia, però, non è stato Alessandro Manzoni ma Mario Mattoli (grande regista dei film con Erminio Macario e Totò) che nel 1960 portò al cinema, sceneggiato da Castellano e Pipolo, il film Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi. Ma se per Mattoli il conflitto fra i due padri, un pasticcere (Totò) e un ragioniere (Aldo Fabrizi), nasceva soprattutto per ragioni economiche, nel film di Micciché l'incomprensione si allarga a questioni politiche e ideologiche, alludendo neanche troppo discretamente all'appartenenza politica dei due uomini - Lega da una parte, Cinque Stelle dall'altra.
A scrivere il copione, con l'obiettivo di tradire amorevolmente l'originale, Micciché ha chiamato un team piuttosto esteso di sceneggiatori/attori: l'attrice e regista Michela Andreozzi (autrice del soggetto insieme al produttore, Roberto Cipullo), l'attore Massimiliano Vado, la sceneggiatrice di Nove lune e mezza Alessia Crocini, l'attore Fabrizio Nardi e il regista di Sconnessi Christian Marazziti.
Sarà forse anche per la ricca presenza di interpreti tra le firme del copione che Compromessi Sposi è, soprattutto, un film di attori. A partire dalla coppia protagonista, Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono, per la prima volta insieme dopo essersi solo incrociati sul set di Buona Giornata: nel film di Miccichè il ruolo del mattatore, che nell'originale spettava a Totò, è di Abatantuono, perfetto come irritante provocatore del rigido politico interpretato da Salemme.
Intorno a loro un cast in grande forma, a partire dalla coppia delle mogli - Elda Alvigini e Rosita Celentano, in stato di grazia - e dei rispettivi figli, Lorenzo Zurzolo, già visto in Sconnessi e Outing - Fidanzati per sbaglio e Grace Ambrose, nel cast di Una pallottola nel cuore 3. Nel gruppo anche Carolina Rey, interprete della canzone originale del titolo, un'irresistibile Susy Laude nei panni della wedding planner del matrimonio e Dino Abbrescia, "un italiano medio - così ha definito il suo personaggio - che si arrabatta come può, con i creditori alle calcagna a inseguirlo".
Per Miccichè, cresciuto con la teoria del cinema grazie al padre Lino, celebre critico cinematografico, e con la pratica negli anni dedicati al documentario, Compromessi Sposi è il terzo film da regista (di fiction) dopo Loro Chi? del 2015 e Ricchi di fantasia (guarda la video recensione) del 2018: "È un film che parla di politica, ma lo fa quasi di soppiatto - ha commentato, presentando il film in conferenza stampa - perché in realtà qui si raccontano soprattutto due famiglie, e in particolare due padri così distratti da non accorgersi della bontà di alcuni lati del carattere dei loro ragazzi. Vincenzo e Diego, e i loro personaggi, sono il cuore del film".