A spasso col panda

L'orso Mic Mic ha già il suo bel da fare a tenere lontano da casa propria la lepre Oscar, quando una cicogna distratta gli recapita per sbaglio un cucciolo di panda. Incapace di tollerare il pianto del piccolo, scopre che il combinaguai Oscar riesce a calmarlo con le sue canzoni e decide allora di portarlo con sé nel viaggio per restituire il cucciolo ai suoi legittimi genitori. Si uniranno al gruppo anche il logorroico pellicano Duke, il lupo fifone Janus e la tenera tigre Amur.

Il regista e sceneggiatore russo Vasiliy Rovenskiy si è alleato con lo statunitense Billy Frolick, sceneggiatore di Madagascar, per un racconto che ha l'andamento tipico delle fiabe tradizionali e procede per ripetizione e per accumulazione, in particolare di personaggi dalle diverse qualità e diverse paure, utili entrambi per servire uno scopo comune.

Attorno ad un esserino indifeso, che ancora non sa far altro che ridere o piangere, si riunisce un gruppo eterogeneo, i cui membri scopriranno non solo di servire gli uni agli altri ma di poter superare i propri problemi e i propri interessi in nome di uno spirito genitoriale che non ha specie e del richiamo di una legge naturale di giustizia e responsabilità verso i più deboli.

Echi di L'era glaciale si mescolano con temi più classici e com un percorso simile a quello che portava una ragazza, un leone, un uomo di latta e uno spaventapasseri a cercare il Mago di Oz, ma sono note che coglieranno per lo più gli adulti, all'interno di un film diretto invece esclusivamente ai più piccoli.

A spasso col panda, va detto, fatica a spiccare il volo: l'inizio non è folgorante, spezzettato com'è in tanti piccoli inizi, ognuno dei quali introduce un personaggio, ma con l'arrivo della cicogna anche il film prende finalmente quota e poi va dritto verso un finale che alza un po' la tensione, e ci voleva.

La sfida finale, infatti, col villain del racconto, un vendicativo serpente, è l'unico momento in cui il film si sottrae al suo andamento placido e ozioso e s'immerge nell'azione. Eppure anche lì qualcosa nei tempi della sequenza di lotta e inseguimento non torna, si avverte, come non si dovrebbe, la meccanicità dell'ingranaggio.

Se si aggiunge al tutto una galleria di personaggi non esattamente memorabili, fatta eccezione per l'orso e la lepre, si deve concludere che A spasso col panda non è una delle vette dell'animazione di questa stagione: una gradevole passeggiata, ma non certo il "grande viaggio" del titolo originale. 