Più divertimento che oscurità e violenza, ma Venom resta ancora tutto da esplorare. Recensione di Marianna Cappi, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Nel laboratorio dell'ambigua Life Foundation, Carlton Drake tenta di innestare un simbionte dentro un organismo umano. Le cavie però muoiono una dopo l'altra. Eddie Brock, che a causa di Drake ha perso il lavoro, non resta a guardare ed entra nel laboratorio. Qui il parassita alieno Venom troverà proprio in Eddie l'ospite perfettamente compatibile. I due impareranno a convivere e a formare un unico individuo.
Eddie e Venom formano una strana coppia, di quelle che al cinema funzionano sempre, specie se supportate da una buona dose di umorismo.
Nel film di Ruben Fleischer, diviso in due come il suo protagonista, è la parte più divertente a dominare su quella oscura e violenta.
E a Hardy non viene mai concesso di attingere alla vena di tristezza che possiede, così il suo Venom resta ancora bidimensionale e tutto da esplorare.
In occasione dell'uscita al cinema di Venom, Veronica Bitto interpreta la recensione di Marianna Cappi.