Una canzone per mio padre

Film 2018 | Biografico, Drammatico, +13 110 min.

Regia di Andrew Erwin, Jon Erwin. Un film con J. Michael Finley, Brody Rose, Dennis Quaid, Cloris Leachman, Madeline Carroll. Cast completo Titolo originale: I Can Only Imagine. Genere Biografico, Drammatico, - USA, 2018, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 7 novembre 2019 distribuito da Dominus Production. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,35 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 21 ottobre 2019

Dopo aver perso il padre, il cantante Bart Millard scrive la canzone "Can Only Imagine". Il film racconta la sua storia. In Italia al Box Office Una canzone per mio padre ha incassato 93,3 mila euro .

Consigliato nì!
2,35/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 1,67
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO NÌ
La genesi della celeberrima canzone (christian) rock raccontata come un melodramma sul perdono e la speranza.
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 28 ottobre 2019
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 28 ottobre 2019

Grenville, Texas, 1985. All'età di 10 anni Bart viene abbandonato dalla madre, stanca delle violenze del marito, e resta a vivere con il padre, un ex giocatore di football fallito. Appassionato di musica, innamorato della compagna di scuola Shannon, a 18 anni è costretto anche lui a mollare il football a causa di un grave incidente in campo. Fortunatamente, grazie a un'insegnante di musica scopre di possedere uno straordinario talento per il canto e nonostante i dileggi del padre decide di tentare la carriera di musicista. Fervido credente, forma con alcuni amici il gruppo di Christian Rock MercyMe e poco alla volta trova il successo, grazie soprattutto alla canzone I Can Only Imagine, scritta in onore del padre morto di tumore non prima di essersi finalmente riconciliato con lui.

La storia della canzone di Christian Rock più venduta e ascoltata di sempre, scritta da Bart Miller dei MercyMe nel 1999: un melodramma all American, retorico e ottimista, che celebra la forza dei sogni e del perdono, nel segno della fede e della passione per la musica.

C'è un aspetto della cultura americana che per noi europei è ampiamente sommerso, ma che in realtà produce consenso e guadagni che non andrebbero sottovalutati quando si cerca di capire quel mondo così vicino eppure così lontano. L'esistenza stessa del Christian rock, che elabora il canto religioso in modo spregiudicato, prendendo dal rock la pura e semplice superficie, si fa fatica a capirla nel suo mix vagamente osceno di secolarismo e fede cieca.

Una canzone per mio padre riunisce i principali elementi della musica cristiana americana declinandoli in racconto cinematografico: la famiglia come nucleo originario del credente (con la madre liquidata in pochi minuti e il padre tenacemente accompagnato sulla via del perdono); il talento come ricompensa dell'amore di Dio; la fede come atto di riconoscenza; il perdono e la speranza come massime virtù. Nella biografia di Bart Miller non esiste violenza, dolore o malattia che non possa essere rielaborata dalla musica, e lì risanata.

Nel corso del film, diretto con mano anonima da Andrew e Jon Erwin, specializzati in quella costola meno frequentato della Christian Music che è il Christian Cinema, il ritmo stesso del racconto è subordinato al cammino del protagonista, che procede spedito verso la creazione della canzone che dà il titolo al film nella versione originale e contemporaneamente verso lo scontato riappacificamento tra padre e figlio.

Una canzone per mio padre è sicuramente un prodotto qualitativamente superiore rispetto a un altro esempio di Christian cinema uscito pochi mesi fa, Atto di fede, non fosse altro per il livello degli interpreti a cominciare da un Dennis Quaid manierato ma efficace nel dipingere la disillusione del padre del protagonista. A mancare, però, nonostante lo standard produttivo medio, è un'idea di messinscena che rimandi anche solo vagamente al mélo hollywoodiano: uno stile che tra droni e tramonti, primi piani e piani di reazione, vada oltre la semplice compilazione; un ritmo che scarti dalla pura e semplice traiettoria narrativa, tra alti e bassi, pause e riprese, sconfitte e immancabili vittorie finali.

È difficile capire come Una canzone per mio padre possa funzionare anche in Italia o in Europa, lontani come siamo da una civiltà - quella degli Stati Uniti bianchi, credenti e conservatori - così ciecamente convinta che la fede possa essere sempre la risposta a ogni forma di male, a partire dalla famiglia, perdonata e salvata, fino al mondo del show business, probabilmente redendo dalla purezza del rock per credenti.

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la storia di 'I can only imagine' e del cantante Bart Millard.
Overview di Massimiliano Carbonaro
giovedì 19 settembre 2019

Il difficile rapporto tra Bart Millard, frontman dei MercyMe e il padre violento e alcolizzato sono alla base di Una canzone per mio padre, uno dei più fortunati film legati al mondo statunitense del christian rock. Il biopic del 2018 capace di incassare oltre 85 milioni di dollari ha in Dennis Quaid (Midway) e Cloris Leachman (premio Oscar per il film L'ultimo spettacolo) gli attori più celebri.

Nel cast troviamo Cloris Leachman nei panni della nonna di Bart. Celebre per la sua partecipazione alla sitcom Mary Tyler Moore nella sua carriera è stata soprattutto la mitica Frau Blucher nel capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior.

Il titolo originale è I can only imagine che è il primo grande successo musicale dei MercyMe fino a questo momento (il gruppo è ancora in attività). Nel ruolo del cantante del gruppo troviamo l'attore J. Michael Finley, all'esordio per il cinema (ma molto attivo nei teatri di Broadway).

Il film inizia con Bart giovanissimo che vede la madre abbandonare la famiglia e lasciarlo solo con il padre Arthur (Dennis Quaid). Nel corso degli anni la vita del ragazzo diventa sempre più difficile a causa della violenza e dell'alcolismo del genitore. L'unica gioia gli arriva dalla musica, quando scopre per puro caso di avere un vero talento per il canto. Lasciata la casa e la famiglia, detto addio a Shannon, la fidanzata interpretata da Madeline Carroll, Bart si unisce ad una band che diventerà i MercyMe, che però stenta a sfondare nel mondo della musica. Ma il passato continua a tormentarlo fin quando non torna a casa per trovare il padre sobrio e convertito al cristianesimo, ma molto malato. Nel fare pace con il genitore e con i suoi incubi scrive appunto la canzone I can only imagine.

Alla regia del film gli Erwin Brothers, Andrew e Jon, che con la loro società di produzione realizzano film programmaticamente legati al messaggio cristiano. Interessante che anche Dennis Quaid ha la sua band con cui suona, "The Sharks", per un film profondamente legato alla cultura country statunitense. Tanto che l'attore che interpreta il manager dei MercyMe è un celebre cantante country americano, Trace Adkins. I MercyMe hanno realizzato più di dieci album in studio e la loro canzone "I can only imagine" ha vinto tre dischi di platino.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 8 novembre 2019
David Ehrlich
IndieWire

Da anni alcuni produttori di buona volontà cercano di colmare il gap tra megachurch e multisala. Ci prova anche Una canzone per mio padre, biografia molliccia su una star del christian rock. Ma c'è un motivo se questi film non sfondano fuori della loro nicchia. E cioè che l'arte può essere affermazione, ma l'affermazione non può essere arte. Da Internazionale, 8 novembre 2019

venerdì 8 novembre 2019
Alice Sforza
Il Giornale

I Can Only Imagine, titolo originale del film, è la canzone cristiana più venduta di tutti i tempi, cantata da Bart Millard. La pellicola racconta la genesi di questo straordinario successo, attraverso la vita travagliata del suo autore, abbandonato dalla madre e picchiato a più riprese dal padre (un ottimo Dennis Quaid). Dopo vari insuccessi, Bart scopre proprio nella musica pop cristiana la strada [...] Vai alla recensione »

martedì 5 novembre 2019
Matteo Marelli
Film TV

All'inizio si ha l'impressione di stare dalle parti di quell'America intestina vista in Charley Thompson o in Joe. Anche la prospettiva è la stessa: quella di un bambino derubato dell'infanzia. A dirigere però non c'è Andrew Haigh e neppure David Gordon Green, bensì i fratelli Erwin, probabilmente sconosciuti allo spettatore cinefilo ma forse non del tutto estranei a quello più cattolico, ai frequentatori [...] Vai alla recensione »

NEWS
OVERVIEW
giovedì 19 settembre 2019
Massimiliano Carbonaro

Dennis Quaid nel film sulla vita del cantante e sulla nascita della celebre hit 'I Can Only Imagine'. Dal 7 novembre al cinema. Vai all'articolo »

NEWS
mercoledì 18 settembre 2019
 

Dopo aver perso il padre, il cantante Bart Millard scrive la canzone "Can Only Imagine". Il film racconta la sua storia. Vai all'articolo »

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