Old Man & the Gun

Film 2018 | Commedia, Drammatico, +13 93 min.

Titolo originaleThe Old Man & the Gun
Anno2018
GenereCommedia, Drammatico,
ProduzioneUSA
Durata93 minuti
Regia diDavid Lowery
AttoriRobert Redford, Casey Affleck, Danny Glover, Tika Sumpter, Isiah Whitlock jr. John David Washington, Tom Waits, Sissy Spacek, Elisabeth Moss, Keith Carradine, Gene Jones, Ari Elizabeth Johnson, Teagan Johnson.
Uscitagiovedì 20 dicembre 2018
TagDa vedere 2018
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,26 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di David Lowery. Un film Da vedere 2018 con Robert Redford, Casey Affleck, Danny Glover, Tika Sumpter, Isiah Whitlock jr.. Cast completo Titolo originale: The Old Man & the Gun. Genere Commedia, Drammatico, - USA, 2018, durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 20 dicembre 2018 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,26 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 marzo 2021

La vita incredibile del rapinatore di banche Forrest Tucker, sempre diviso tra il carcere e l'ebbrezza di saper andare contro la legge. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Old Man & the Gun ha incassato 1,3 milioni di euro .

Old Man & the Gun è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,26/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,47
PUBBLICO 2,81
CONSIGLIATO SÌ
L'ultimo film di Redford racchiude una carriera intera, i ruoli che lo hanno consacrato, la passione che non lo ha mai abbandonato.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 25 ottobre 2018
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 25 ottobre 2018

Forrest Tucker è un rapinatore di banche che si potrebbe definire seriale. A 77 anni e dopo 16 evasioni, anche da carceri come San Quintino, non ha smesso, insieme a due soci, di organizzare dei colpi decisamente originali. Utilizzando il suo fascino e con tutta calma, senza mai utilizzare un'armi, continua a visitare banche e ad uscirne con borse piene di dollari. C'è però un poliziotto che ha deciso di occuparsi di lui.

Potrebbe essere un film testamentario quello scritto e diretto da David Lowery. Anche perché ogni singola frase e ogni inquadratura sono scritte e pensate per lui, per l'icona Robert Redford giunto alla non più tenerissima età di 82 anni.

Potrebbe esserlo ma ovviamente c'è da sperare che non lo sia anche se si ha l'impressione e quasi la certezza che Lowery conosca in modo approfondito la filmografia del suo protagonista e che ne compia, di tanto in tanto, un'affettuosa rivisitazione. Lo spettatore attento non potrà non pensare a L'uomo che sussurrava ai cavalli o a Il cavaliere elettrico. solo per citare due titoli. Se poi ci fosse chi si dovesse stupire a causa del fatto che Redford abbia scelto il ruolo di un rapinatore farebbe bene a ricordare che The Sundance Kid di Butch Cassidy era uno degli ultimi grandi fuorilegge del West.

Così come probabilmente Tucker è stato l'ultimo rapinatore gentiluomo della storia del crimine made in USA. Il sorriso che non si perde nella miriade di rughe che decorano il volto di Robert è ancora quello pulito di un uomo che ha continuato ad amare quello che stava facendo: lui il suo lavoro di attore e Tucker quello di 'vivere'.

Di bande di anziani rapinatori ne avevamo già viste sullo schermo anche di recente (vedi ad esempio Insospettabili sospetti remake di Vivere alla grande) ma qui l'impianto narrativo non si lega al bisogno di uscire dalla routine quotidiana della vita da pensionati. È una scelta di vita.

Redford poi non si sottrae alle ombre del personaggio che emergono in modo molto chiaro dall'incontro dell'investigatore (un Casey Affleck capace di disegnare sul proprio volto tutte le sfumature di una detection molto particolare) con la figlia di Tucker. Non manca però (e poteva non esserci?) il versante romantico in cui Robert e Sissy (Spacek) profondono tutta la consapevolezza del gioco della seduzione, che è sempre un mix di verità rivelate e di segreti celati, che ha al contempo la leggerezza e la consapevolezza regalati dagli anni trascorsi e dalle esperienze vissute.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 28 dicembre 2018
Michele Camero

 Presentato come l’ultimo film di Robert Redford ottantaduenne, va visto effettivamente come un omaggio fatto al grande attore che è stato e continua ad essere, apprezzato ed ammirato in tante pellicole memorabili. Pieno di primi piani incuranti del suo viso ormai rugoso che tuttavia nulla ha perso in termini di espressività e capacità interpretative di per sé, [...] Vai alla recensione »

domenica 30 dicembre 2018
samanta

Il film è l'ultima pellicola, a detta di Robert Redford,  che ha deciso di non girare più come attore, scelta che a 82 anni è giustificata, anche se nel passato alcuni attori hanno girato fino all'ultimo, Cary Grant proprio a quell'età morì durante le prove di uno spettacolo che da due anni portava in giro per i teatri dopo avere abbandonato da 20 [...] Vai alla recensione »

martedì 23 aprile 2019
JonnyLogan

Salutata l’ultima fatica di Clint Eastwood, tratta anche lei da una storia vera e piena di voglia di ricordi e di ripercorrere la carriera di una delle icone cinematografiche degli ultimi, questa volta a salutare forse definitivamente il palco, per dedicarsi esclusivamente al Sundance Film Festival, è il ragazzo della porta accanto ovvero Robert Redford, che oramai un ragazzo non lo è [...] Vai alla recensione »

martedì 1 settembre 2020
enzo70

Robert Redford è perfettamente a suo agio nei panni di Forrest Tucker un anziano di 77 anni che ha una grande passione nella vita: rapinare banche. Forrest lo fa in maniera inusuale, con grazia, eleganza, classe, perché non ha bisogno di fare il rapinatore per vivere; è la sua vita rapinare banche. La trasposizione sullo schermo di una storia vera è molto valida sia per [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 maggio 2020
Belliteam

Forrest Tucker era un ladro, rapinatore di banche, gentiluomo, nei modi e nel fatto che nella sua "carriera" di fuorilegge si narra che non abbia mai sparato nemmeno un colpo d'arma. Linterpretazione e' di un magistrale, magnetico, Robert Redford, affiancato da un'altrettante splendida Sissy Spacey; e il film vive soprattutto di questo, grazie alla presenza di queste 2 icone [...] Vai alla recensione »

mercoledì 29 aprile 2020
Punkadiddle

Prossimo agli ottanta, Forrest Tucker (Redford) - modi ineccepibili, vestiti eleganti, eloquio da gentiluomo - non si rassegna a pensionarsi come rapinatore. Prima con due compari (i redivivi Denny Glover e Tom Waits), poi in solitaria, continua a consumare rapine in lungo e in largo per tutti gli States, sfoderando un'arma meno che convenzionale: il suo charme (l'unica pistola che si vede nel film [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 giugno 2019
CamillaLavazza

Il filo conduttore di Old man & the gun  è sicuramente il garbo, termine tanto desueto quanto il suo significato di aver grazia e gentilezza nell’operare. Robert Redford è perfetto nell’impersonare Forrest Tucker, anziano rapinatore gentiluomo, con le tante rughe sul volto, la camminata un po’ incerta, il sorriso divertito ed ironico e quello “stile” [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 giugno 2019
Felicity

Old Man & The Gun non è solo un film che guarda al passato, è un film che appartiene (o perlomeno aspira ad appartenere) a quel passato, rievocato ovviamente con nostalgia e malinconia. Un cinema d'altri tempi, insomma, un falso storico come se ne vedono tanti nella produzione contemporanea made in USA, ma dalla quale riesce a distinguersi grazie ad una cura e ad una precisione [...] Vai alla recensione »

giovedì 11 aprile 2019
JonnyLogan

Forrest Tucker è un noto rapinatore seriale e ultra settantenne che assieme a due complici entra negli uffici bancari negli orari di sportello e li svaligia con fare galante e sempre senza l’uso di armi e violenza. Sulle tracce dei tre si mette il detective John Hunt, affascinato dalla figura di questo ladro gentiluomo ma comunque certo di volerlo arrestare.

venerdì 21 dicembre 2018
vanessa zarastro

Preceduto da una notevole campagna pubblicitaria, quest’ultimo film di Robert Redford come attore, mi ha piuttosto deluso. “Old Man & the Gun” narra la storia (vera) di Forrest Tucker (interpretato appunto Robert Redford), un ladro gentiluomo che rapina banche in vari differenti Stati, con il sorriso sulle labbra, con modi estremamente cortesi e simulando di avere una pistola, [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 marzo 2019
nadia meden

film tipicamente americano, in tutti i suoi aspetti.  un grande Robert Redford nella sua ultima interpretazione (  cosi' dicono )  . io spero che non sia l'ultima benchè la sua età quasi lo imponga  .  Definirei il film  molto carino , forse in ricordo di molte sue grandi interpretazioni;  se tratto da una storia vera , direi che il "vecchietto&q [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 dicembre 2018
foffola40

film confezionato sulla persona di Redford senza però rendere merito al bravo attore che è stato. Storia melensa del rapinatore gentile che rubava soldi con il sorriso: questo il tema dall'inizio alla fine con aggiunta di storia d'amore fra vecchi. Niente di più , come testamento meritava qualcosa di meglio. A meno che, data l'età avanzata  che si vede [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 agosto 2021
Stenoir

Il film, ispirato alla storia della vita del criminale Forrest Tucker, basato sulle rapine da lui effettuate e sulle fughe, parecchie fughe, dai vari carceri nel corso della propria esistenza, ha inizio nei primi anni ’80, quando il “nostro” protagonista si era già fatto un nome nell’ambiente. Il rapinatore è interpretato da un mostro sacro del cinema, quel Robert [...] Vai alla recensione »

martedì 19 febbraio 2019
Clavius

Redford e Sissi Spacek, icone del cinema di 40 anni fa, alle prese con una sceneggiatura bolsa, che non rende onore al loro talento. Non c'è più niente nello sguardo di Bob, niente del suo vitalismo e non soltanto perchè ormai ottuagenario. Al termine della visione, nella memoria restano le bianchissime dentiere dei due. La commedia drammatica che vorrebbe omaggiare la carriera [...] Vai alla recensione »

domenica 20 gennaio 2019
alesimoni

Film godibile e ben confezionato, con una buona fotografia retrò e una storia semplice, ma efficace. Redford , tra i più grandi di tutti i tempi, ci lascia (?) con un altro bel personaggio sornione, innamorato della vita, che ricerca sempre le emozioni e non si adagia mai su un epilogo "semplice" della propria esistenza. Fantastico il trio completato da Waits e Glover, sempre bravissimo Casey Affleck [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 dicembre 2018
Flaw54

Un attore come Redford non può finire la carriera con un film così: improbabile, noioso, ripetitivo perfino recitato in modo patetico dai due protagonisti.  Perfino Casey Affleck si adegua al tono generale recitando in maniera orribile nella parte di un personaggio  inutile e inconsistente. Robert non cancellare il ricordo di tanti film che hanno lasciato un segno profondo in [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 dicembre 2018
LBavassano

 Come in quelle vecchie ballate, capaci di trasfigurare la realtà in leggenda, come nella migliore tradizione del cinema americano dedicato agli irregolari, accattivante e ottimamente confezionato, scontato però, dalla prima all'ultima scena.

martedì 25 dicembre 2018
Brunos8s

estremamente noioso, parla di un rapinatore di banche e non si vede neppure un colpo di pistola, è sostanzialmente un film sentimentale

lunedì 31 dicembre 2018
Rumon

Robert Redford, nei panni di un rapinatore di banche, e Sissy Spacek, sua ultima fiamma, sono bravissimi. La perplessità nasce dal motivo per cui Redford ha scelto di impersonare proprio questo personaggio. Robert Redford è stato l'icona di un cinema che celebrava personaggi ribelli, liberi, anticonformisti. Ora, un vecchio rapinatore che continua a rapinare banche, e sia pure senza [...] Vai alla recensione »

domenica 23 dicembre 2018
Ekezio

Redford e Affleck trascinano un film non particolarmente eccelso dentro una dimensione narrativa credibile e godibile. Se Redford e i suoi inestimabili sguardi confermano in questo possibile atto finale una grandezza indiscussa, Affleck, con il suo originale approccio comunicativo, ci ricorda perché passo a passo sta assurgendo alla dimensione di attore dal valore assoluto. 

domenica 23 dicembre 2018
cardclau

Vediamo un po’ il film Old Man & the Gun, del regista statunitense David Lowery. Discreto. Racconta la storia vera di un rapinatore “incallito”, ma gentiluomo, che sembra non ne possa fare a meno, di rapinarle le banche, e di infrangere le regole, Forrest Tucker. A tal punto da inventarsi continue evasioni per reiterare, direi all’infinito, quella pulsione incontenibile [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
martedì 25 dicembre 2018
Roy Menarini

C'è una scena quasi clamorosa in Old Man & the Gun. Forrest Tucker - interpretato da Robert Redford alla sua ultima apparizione da attore - spiega alla sua amata di essere già evaso di prigione molte volte. È molto anziano, e affaticato, eppure progetta una nuova fuga. Nel ricordare le altre, all'interno di un rapido flashback che le elenca come fosse un catalogo di imprese, Tucker sorride con gli occhi. Una di queste evasioni viene rappresentata attraverso le sequenze di un altro film, La caccia di Arthur Penn, ovviamente con lo stesso Redford protagonista (insieme a Marlon Brando). All'improvviso non servono più controfigure o trattamenti di saturazione dei colori per simulare una palette cromatica del passato: è la filmografia del divo a parlare per lui. È il suo cinema del passato che nutre il presente. È un lacerto di pellicola che si trasferisce a noi, come se stessimo osservando la foto ingiallita di un padre al suo apice anagrafico.

Siamo del resto in piena epoca di film testamentari. Uno dei più lucidi fu Clint Eastwood, con Gran Torino, che finiva col mettere in scena simbolicamente la morte del regista e attore, e (come qui) girava intorno a un gesto al contempo aggressivo e inerme: sparare con il gesto della mano e delle dita, non con una pistola. Poi Eastwood, fortunatamente per lui e per noi, ha avuto una vita artistica ancora lunga, e oggi si ripresenta con un secondo testamento cinefilo, Il corriere.

Anche Robert Redford forse aveva realizzato nel 2013 qualcosa di non troppo distante da un addio, All Is Lost - Tutto è perduto, una sorta di 'Il vecchio e il mare' dove l'azzeramento di ogni altro "attore" che non fossero gli elementi naturali somigliava all'ultimo e unico set possibile per la rigenerazione del mito redfordiano. Poi ancora una volta la longevità ha fatto il resto, e ritroviamo il grande artista degli anni Sessanta e Settanta, nonché infaticabile sostenitore del cinema indipendente (con il Sundance Festival e non solo), alle prese con un'opera contemporanea che più cinefila non si può.

FOCUS
sabato 22 dicembre 2018
Paola Casella

Se davvero Old Man & the Gun sarà l'addio di Robert Redford al cinema, è davvero un magnifico atto d'amore nei confronti della Settima Arte, anche perché narra la storia di un artista: della fuga e della rapina, ma anche del grande schermo. Da un lato la vicenda (quasi del tutto vera, come si legge nei titoli di testa) di Forrest Tucker, rapinatore di banche compulsivo, illumina la componente spettacolare e la vanità personale di molti criminali seriali e dei loro inseguitori, attratti dalle luci della ribalta come star del cinema. Dall'altro è un saggio metacinematografico sulla carriera di Redford: le citazioni cinefile vanno dai suoi stessi film (La caccia, Il cavaliere elettrico, Butch Cassidy) alle sue foto promozionali, ma si allargano anche ad altri ricordi cinefili, da Bonnie e Clyde a Dillinger è morto.

Old Man & the Gun si nutre di un immaginario cinematografico denso di ricordi collettivi.

L'ispettore Hunt (che in inglese significa "caccia") ha il volto, e la valenza ambigua, del Codardo Robert Ford, assassino del rapinatore di banche Jesse James; Jewel, oggetto d'amore di Forrest, è stata la fuorilegge di Badlands; l'apparizione di Warren Oates in Strada a doppia corsia (di per sé citazione del road movie), si porta dietro l'epopea di Sam Peckinpah (e il ruolo di padre di Sissy Spacek in Badlands); il cameo di Keith Carradine rimanda a I cavalieri dalle lunghe ombre; lo stesso Carradine (il cui fratello David era Woody Guthrie in Questa terra è la mia terra) e Tom Waits avvallano l'incedere da ballata country del racconto.

CELEBRITIES
sabato 15 dicembre 2018
Marzia Gandolfi

Robert Redford ha promesso, addirittura giurato in un'intervista sul magazine "Entertainment Weekly", che Old Man & the Gun sarà il suo ultimo film da attore. Dopo sessant'anni di onorevole servizio, il divo fa un inchino e si congeda con la commedia di David Lowery, in cui incarna Forrest Tucker, ladro gentiluomo celebre per le sue rapine e per le sue evasioni (diciotto riuscite, dodici fallite). L'attore resta fedele alla sua galleria di personaggi irresistibili, anche quando si tratta di gangster e truffatori (Butch Cassidy, La stangata), e mette il punto su una carriera grande come il suo Gatsby. il misterioso e ambiguo milionario di Francis Scott Fitzgerald che lo consacrò seduttore sovrano degli anni Settanta.

Difensore dei grandi miti e degli spazi americani, Robert Redford ha qualcosa di Gary Cooper, la tranquillità dell'uomo dell'Ovest, la lealtà dello sguardo azzurro, l'eleganza e l'innocenza perduta dell'America. È forse la mancanza di difetti a donare ai suoi personaggi e ai suoi film quella distanza sospesa, quell'esitazione a bruciarsi le ali, quell'impertinenza misurata che fa vibrare lo schermo.

Nato nel 1937 in California, cresce a Santa Monica in un quartiere povero e a forte maggioranza ispanica. Ammesso all'università del Colorado, grazie al suo talento di giocatore di baseball, alza il gomito e viene espulso. A vent'anni si imbarca per l'Europa e si sogna pittore all'ombra di Modigliani e Goya. Di ritorno a New York si iscrive alla Dramatic Arts Academy, debutta a Broadway e poi al cinema nel 1961 ma è nel 1969, nel western solare di George Roy Hill che diventa Robert Redford.

A trentatré anni e a fianco di Paul Newman, suo idolo e suo doppio, interpreta Sundance Kid in Butch Cassidy, ballata fraterna e passaggio di testimone tra due generazioni di playboy dall'allure imperturbabile. Eroe per eccellenza, incarna il sogno americano in tutta la sua grandezza e il suo splendore biondo. Da Come eravamo a Tutti gli uomini del presidente, dalla Stangata a I tre giorni del Condor, passando per La mia Africa e L'uomo che sussurrava ai cavalli, Robert Redford ha marcato un numero impressionante di classici col suo senso dello spazio e della bellezza dei sentimenti.

CELEBRITIES
mercoledì 12 dicembre 2018
Ilaria Ravarino

Presentato in Italia alla Festa del Cinema di Roma, e in sala dal 20 dicembre, Old man & the Gun di David Lowery - il film con cui Robert Redford intende chiudere la sua carriera - porterà in sala, tra i tanti talenti schierati (Casey Affleck, Sissy Spacek, Tom Waits) anche il cameo di un'attrice, da un decennio ormai icona della tv di qualità, finalmente apprezzata anche dal grande schermo: Elisabeth Moss. È stata Jane Campion, che la volle come protagonista della sua Top of the Lake, a dare dell'attrice californiana la definizione migliore: "La Monna Lisa del piccolo schermo". Un volto imperscrutabile quello di Moss, non privo di ambiguità, con l'espressione degli occhi perennemente in disaccordo col sorriso e un fascino magnetico e disarmonico.

Una Gioconda 2.0, incorniciata dai margini di uno schermo tv, che spicca su un fondale sempre diverso - l'Australia diffidente di Top of the Lake, il mondo violento di The Handmaid's Tale (guarda la video recensione), gli uffici di Mad Men, l'America criminale di Old Man & the Gun - nascondendosi di volta in volta in personaggi che potrebbero somigliarle, che potrebbero dire qualcosa di lei, ma che con lei non coincidono mai del tutto.

Nata a Los Angeles nel 1982 e cresciuta nel quartiere di Laurel Canyon, lo stesso che ospitò il "clan" di Frank Zappa, Moss è stata allevata fin da piccola nel culto della danza - che ha praticato fino all'età di 15 anni - e della musica: il padre inglese, Ron, era un musicista jazz, mentre la madre americana, Linda, suonava l'armonica in un gruppo blues. Moss è dunque cresciuta, insieme al fratello minore Derek, circondata da strumenti musicali e dalle persone che affollavano la folta "tribù" di amici dei genitori: "A 12 anni non avevo idea di chi fossero i Nirvana o gli Oasis - ha raccontato l'attrice in una lunga intervista al britannico The Guardian - ascoltavo solo Ella Fitzgerald e Gershwin".

Sul palco dall'età di 8 anni, e in tv già a 10 con la serie La famiglia Brock, Moss scelse a 16 la carriera di attrice: a 17 anni ottenne un piccolo ruolo come figlia di Martin Sheen nella serie West Wing - Tutti gli uomini del Presidente, a 19 si trasferì a New York per dedicarsi al teatro e a 23, finalmente, arrivò la svolta.

FOCUS
domenica 9 dicembre 2018
Claudia Catalli

Il testimone attoriale di Robert Redford è di quelli decisamente pesanti, colmo di interpretazioni che hanno fatto la storia del cinema mondiale. Un talento straordinario, versatile, per cui non occorrono né bastano presentazioni e di cui è interessante considerare quello che è già stato definito - in primis da lui stesso - l'"addio alle scene". Dietro la macchina da presa c'è David Lowery che lo dirige in un biopic classico, basato sulla storia - incredibile, ma vera, è il caso di dirlo - di un leggendario fuorilegge. Si tratta di Mr. Forrest Tucker, maestro gentiluomo della rapina (e dell'evasione: l'ultima, dal carcere di San Quintino, a settant'anni suonati). Un personaggio realmente esistito, che con il sorriso e il garbo di un signore perbene andava a derubare la banche. Ha messo a punto diciassette colpi da maestro, ma i veri colpi sono stati quelli alle istituzioni, gabbate da lui non solo in fase di reato, ma anche per le sue rocambolesche fughe dalle prigioni, divenute leggendarie.

Redford sa donare a Tucker tutto il carisma e l'energia fuori dal comune, e si diverte visibilmente a indossarne i panni multiformi, confermandosi così a 82 anni un interprete iconico quanto istrionico.

Anche questa volta riesce ad essere assolutamente magnetico, ironico e autoironico al contempo, astuto al limite del diabolico, ma anche profondamente romantico nella relazione con Sissy Spacek. Irresistibile la "banda dei vecchietti" che mette su insieme ai suoi amici più cari (li interpretano Danny Glover e Tom Waits), ma ancor più interessante il rapporto di amore e odio che si crea con il poliziotto che gli dà la caccia, il dolente John Hunt. A vestire i suoi panni troviamo il talento (sovrumano, come al solito) di Casey Affleck, che non sbaglia un colpo neanche in ruoli per così dire "secondari".

La fascinazione degli occhi di Hunt/Affleck è la stessa dello spettatore, che a poco a poco non può che farsi sedurre dai modi di Tucker, dalla sua arte del furto, dalla scaltrezza di chi sa ritagliarsi un ruolo nella storia, seppur criminale, senza mai far uso della pistola. Redford ha anche prodotto il film Old Man And The Gun, convinto che il suo (presunto) ultimo personaggio fosse qualcosa su cui puntare con tutto se stesso: "Dopo questo film andrò in pensione perché faccio questo lavoro da quando avevo ventuno anni. Penso sia abbastanza. E allora perché non chiudere con qualcosa di molto ottimista e positivo?!" ha dichiarato il divo, che vorrà mantenere il suo ruolo all'interno dello show-biz come regista. Intanto ha messo un punto sulla carriera attoriale con un'ultima, memorabile, interpretazione.

CELEBRITIES
venerdì 7 dicembre 2018
Emanuele Sacchi

La sua voce cavernosa e satura di alcol e sigarette, il suo cappello indossato con stile, senza mai inseguire un look ricercato, le sue parole piene di poesia o di crudeli verità. È Tom Waits da Pomona, uno dei giganti della musica ancora in attività, che in 45 anni di carriera ha saputo attraversare gli stili più disparati. Rivelatosi al mondo come uno Springsteen che preferisce bar e night club al brivido dell'autostrada in "Closing Time" (1973), nel giro di qualche anno Waits diviene icona di dissolutezza alcolica, tra Edward Hopper e Baudelaire, in "Nighthawks at the Diner".

In 5 anni Waits ha già maturato uno stile inconfondibile e inimitabile. Sembra già un classico vivente e senza tempo quando canta "Christmas Card from a Hooker in Minneapolis", da "Blue Valentine".

Quella che segue è una successione di svolte, alti e bassi in cui Waits consegna alla storia della musica capolavori come "Swordfishtrombones", "Rain Dogs" o "Bone Machine". Ma Waits non è solo uno straordinario cantautore: il suo volto iconico e precocemente maturo attraversa il cinema, interessando i più grandi autori, da Robert Altman - il suo ruolo più importante, in America oggi - a Francis Ford Coppola, con cui gira cinque film.

Frasi
Sono esattamente dove dovrei essere
Una frase di Forrest Tucker (Robert Redford)
dal film Old Man & the Gun - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 21 ottobre 2018
Francesco Alò
Il Messaggero

Lucciconi all'Auditorium. Ieri erano tutti commossi davanti a The old man & the gun di David Lowery e non solo perché Robert Redford è un 74enne rapinatore di banca gentiluomo che sorride quando punta la pistola, posseduto da una gioviale dipendenza a delinquere che sa un po' di seria depressione («Voglio che il bambino che ero sia sempre fiero di me»).

giovedì 20 dicembre 2018
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Avvincente, malinconico poliziesco, dal ritmo blando e con i toni della commedia, ispirato a una storia vera. Nel 1981 in Texas l'anziano rapinatore Forrest Tucker svaligia le banche sorridendo. Braccato da un'ostinato sbirro, corteggia una vedova, lusingata da tanta galanteria. Robert Redford, ottantadue anni di rughe e talento, ha giurato che sarà il suo ultimo film.

giovedì 20 dicembre 2018
Emiliano Morreale
La Repubblica

È curioso ma non troppo che Robert Redford, per il proprio addio alla recitazione, abbia scelto un film piccolo e crepuscolare, in tono minore. Perché le atmosfere del film sembrano rimandare alla grande stagione dell'attore, fra anni 60 e 70, cantandole con toni da ballata tipici di quel cinema. Siamo nel 1981, e Forrest Tucker (stesso nome di un caratterista di film di guerra e western del tempo [...] Vai alla recensione »

martedì 8 gennaio 2019
Grazia Paganelli
Duels.it

"Io non sto parlando di guadagnarsi da vivere, io sto parlando di vivere". Si dice che il rapinatore di banche Forest Tucker abbia risposto così a chi gli suggeriva di trovare un modo più semplice per guadagnarsi da vivere. Battuta illuminante per capire Old Man and a Gun, il film di David Lowery (Il drago invisibile) e, soprattutto, il suo protagonista.

lunedì 31 dicembre 2018
Alberto Cattini
Gazzetta di Mantova

Un giorno di luglio del 1981, il 70enne Forrest Tucker ha svaligiato una banca con una gentilezza disarmante, ed è riuscito a inforcare l'autostrada senza patemi quando, per cortesia, o scaltrezza, si ferma per assistere un'anziana signora in panne col furgone. Mentre le auto della polizia passano a sirene spiegate, lui flirta con la donna che ha un nome speciale, Jewel (Gioiello).

giovedì 27 dicembre 2018
Peter Travers
Rolling Stone

Ci sono film, a volte, che appaiono in sala e trovano subito un modo per entrarti nel cuore: Old Man & the Gun è uno di questi film, un regalo inaspettato. Dopo averlo visto capirete che ha radici profonde, e che la sua rievocazione del passato è un modo per parlare dell'incertezza del futuro. In quella che ha definito come "la storia più reale che abbia mai raccontato", Robert Redford - che a 82 anni [...] Vai alla recensione »

sabato 22 dicembre 2018
Valerio Caprara
Il Mattino

"The Old Man & The Gun" doveva essere l'ultimo titolo della sua lunga e gloriosa carriera, ma sembra che l'ottantunenne Robert Redford ci abbia già ripensato. In ogni caso il film, tratto da una storia vera e in particolare da un memorabile articolo scritto dal giornalista David Grann sul "New Yorker", ne rispolvera il carisma nell'elegante ma non sempre avvincente ballata dedicata alle imprese del [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 dicembre 2018
Richard Brody
The New Yorker

In una filmografia non sempre all'altezza, il desiderio di Robert Redford di prendere parte a film di valore è entrato in rotta di collisione con i suoi gusti. In quello che, almeno a quanto ha dichiarato, potrebbe essere il suo ultimo film, Redford ha affidato la sua formidabile arte a un ottimo regista come David Lowery che, come risultato, ha scritto e diretto uno dei migliori film in assoluto con [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 dicembre 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Come i titolari di un'affermata ditta, la & commerciale tra il vecchio uomo e la pistola del titolo combina i decenni di attività di un rapinatore gentleman (storia vera, 16 evasioni 16, dagli articoli di David Grann). Nell'ultima avventura di quel professionista artista che ha vissuto, Redford fa brillare se stesso e i suoi ruoli nel corso del tempo, e nell'arma finta-vera, comunque mai mostrata, [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 dicembre 2018
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

«Era gentile», «sembrava contento», «armato? Non sono sicuro». Volti non contratti dalla paura, quanto perplessi, meravigliati, come se stessero svegliandosi da una trance. Lo shock degli impiegati di banca dell'ultimo film di David Lowery, Old Man & the Gun, non è quello a cui siamo abituati dopo una rapina in un gangster film. Forse perché Lowery, qui anche sceneggiatore, ha un modo tutto suo di [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 dicembre 2018
Roberto Recchioni
Il Messaggero

Old man & the Gun è il film con cui Robert Redford saluta il mondo del cinema in qualità di attore ed è un saluto alla sua maniera. sorridente e un po' piacione. Un film piccolo, misurato nei toni, ben scritto e girato con un tocco leggero da David Lowery, regista proveniente da quella fucina di talenti che è stato il Sundance Film Festiva! (rassegna creata proprio da Redford).

giovedì 20 dicembre 2018
Fulvia Caprara
La Stampa

Un bandito d'altri tempi, che rapina con grazia e delinque per il gusto di farlo, o, meglio, per dimostrare a se stesso che quella sua specialità non ha perso smalto, ma anzi è sempre suscettibile di miglioramenti. Per dare il suo addio alle scene - anche se eserciti di fan non smettono di sperare in un ripensamento, Robert Redford ha scelto - in Old Man & The Gun, un ruolo che sintetizzai punti di [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 dicembre 2018
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Robert Redford trova la porta chiusa. Sta per bussare. Poi di colpo ferma la mano. I suoi gesti restano sempre nella testa. Il modo in cui simula la pistola con le dita. Il suo saluto in La stangata. Per il suo addio allo schermo l'attore statunitense sembra ripercorrere tracce di tutta la su carriera in questo ottimo The Old Man & the Gun, terzo lungomeggio dietro la macchina da presa di David Lowery. [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 dicembre 2018
Sarah Mataloni
Close-UP

The old man and the gun, film che chiude dignitosamente la brillante carriera di Robert Redford, scritto e diretto da David Lowery, sembra costruito a pennello per il carisma, il fascino e il volto rugoso ma accattivante di Redford: Tucker è un rapinatore "seriale" con il fascino antico del galantuomo d'altri tempi. Il film è ispirato alla storia vera di Forrest Tucker, un ladro incallito e avanti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 19 dicembre 2018
Gian Luca Pisacane
Cinematografo.it

Rapinatore e gentiluomo. Il cappello da cowboy in testa, l'espressione scanzonata di Sundance Kid: Robert Redford nello spirito non è mai cambiato. A ottantadue anni mantiene il fascino del bravo ragazzo, anche quando svaligia una banca. In fondo è sempre l'agente segreto che cerca di salvare la pelle ne I tre giorni del Condor, l'ex campione di rodeo che scappa su un cavallo da un milione di dollari [...] Vai alla recensione »

martedì 18 dicembre 2018
Ilaria Feole
Film TV

«Quel che segue è quasi tutto vero». Così iniziava Butch Cassidy, quasi mezzo secolo fa, e così inizia Old Man & the Gun, la ballata nostalgica con cui Robert Redford si congeda dal mestiere d'attore. La storia quasi vera è quella di Forrest Tucker, ultrasettantenne rapinatore di banche e collezionatore di evasioni: lui e i suoi complici erano noti negli anni 80 come la "Over-the-Hill Gang", la banda [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 dicembre 2018
Natalino Bruzzone
Il Secolo XIX

Non è triste ma forse soltanto un po' melanconico e nostalgico, non è solitario e come potrebbe esserlo un divo hollywodiano che non si chiami Greta Garbo e non è neppure alla fine almeno non a quella che chiude definitivamente tutti i giochi. Robert Redford prende il suo congedo dall'arte della recitazione, mettendola da parte sui set, ma, senza concedersi completamente al richiamo della pensione, [...] Vai alla recensione »

domenica 16 dicembre 2018
Francesco Ruzzier
Cineforum

La prima cosa che si percepisce, guardando Old Man & the Gun, è un profondo senso di nostalgia per qualcosa che c'era e che ora non esiste più: il tempo. O forse, più che per il tempo in sé, per l'idea di avere a disposizione il tempo di vivere la vita con il ritmo giusto. La storia è quella vera (e tratta da un articolo di David Grann comparso sul New Yorker) di Forrest Tucker, un uomo che ha rapinato [...] Vai alla recensione »

NEWS
GUARDA L'INIZIO
lunedì 17 dicembre 2018
 

Forrest Tucker ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Da una temeraria fuga dalla prigione di San Quentin quando aveva già 70 anni, fino a una scatenata serie di rapine senza precedenti, Tucker disorientò le autorità e conquistò [...]

VIDEO RECENSIONE
martedì 4 dicembre 2018
A cura della redazione

La storia è quella vera di Forrest Tucker, un rapinatore seriale di banche con uno stile personalissimo: niente armi, niente violenza... solo fascino. A 77 anni e dopo 16 evasioni, continua a visitare banche e a uscirne con borse piene di dollari.

CELEBRITIES
venerdì 7 dicembre 2018
Emanuele Sacchi

La sua voce cavernosa e satura di alcol e sigarette, il suo cappello indossato con stile, senza mai inseguire un look ricercato, le sue parole piene di poesia o di crudeli verità. È Tom Waits da Pomona, uno dei giganti della musica ancora in attività, [...]

POSTER
venerdì 30 novembre 2018
 

Forrest Tucker ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Da una temeraria fuga dalla prigione di San Quentin quando aveva già 70 anni, fino a una scatenata serie di rapine senza precedenti, Forrest Tucker disorientò le autorità [...]

CELEBRITIES
mercoledì 12 dicembre 2018
Ilaria Ravarino

Presentato in Italia alla Festa del Cinema di Roma, e in sala dal 20 dicembre, Old man & the Gun di David Lowery - il film con cui Robert Redford intende chiudere la sua carriera - porterà in sala, tra i tanti talenti schierati (Casey Affleck, Sissy Spacek, [...]

CELEBRITIES
sabato 15 dicembre 2018
Marzia Gandolfi

Robert Redford ha promesso, addirittura giurato in un'intervista sul magazine "Entertainment Weekly", che The Old Man & the Gun sarà il suo ultimo film da attore. Dopo sessant'anni di onorevole servizio, il divo fa un inchino e si congeda con la commedia [...]

TRAILER
lunedì 26 novembre 2018
 

Forrest Tucker è un rapinatore di banche che si potrebbe definire seriale. A 77 anni e dopo 16 evasioni, anche da carceri come San Quintino, non ha smesso, insieme a due soci, di organizzare dei colpi decisamente originali.

[LINK] FESTIVAL
domenica 21 ottobre 2018
Pino Farinotti

The old man & the gun, diretto da David Lowery, è la storia vera di Forrest Tucker, un rapinatore di banche con un suo stile personalissimo, niente armi, niente violenza, solo... fascino. Entrava in banca, apriva la giacca fingendosi armato, guardava [...]

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