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Denzel Washington, l'anti-divo umile e al servizio di Dio

In The Equalizer 2 veste i panni di un eroe non lontano dall'essere super che adempie ogni tipo di missione, umanitaria o lapidaria, per ridurre le distorsioni del mondo e regolare i conti nel nome del Padre. Dal 13 settembre al cinema.
di Marzia Gandolfi

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Denzel Washington (Denzel Hayes Washington Jr.) (69 anni) 28 dicembre 1954, Mount Vernon (New York - USA) - Capricorno. Interpreta Robert McCall nel film di Antoine Fuqua The Equalizer 2 - Senza Perdono.
lunedì 10 settembre 2018 - Celebrities

Figlio di un pastore protestante, Denzel Washington è cresciuto ad Harlem e nella fede. Alla maniera di Robert McCall, vecchio agente della CIA che salva le anime perdute e le rimette sulla retta via, l'attore consacra il suo tempo e la sua energia a servire il Signore e il prossimo. Le sue convinzioni religiose riemergono prepotenti in The Equalizer 2, secondo episodio di una saga cinematografica adattata da una serie televisiva degli anni Ottanta. The Equalizer 2 riprende il personaggio irreprensibile di Denzel Washington tra routine quotidiana, peripezie straordinarie e sanzioni fisiche. A questo giro e in questo girone di peccatori, il nostro vorrebbe soltanto leggere Proust ma l'Eterno non manca di richiamarlo al suo dovere: salvare madri e orfani in ambasce, soccorrere anziani nostalgici e vecchi amici. Sempre pronto a incrociare la "cattiva strada" per dirottarla verso la luce, McCall colleziona buone azioni e prediche bibliche, spacca dita, braccia, facce, chiede indietro l'occhio secondo un principio di rivalsa proporzionale al danno subito, rientra a casa e risale il (suo) tempo perduto.

Se il modesto Antoine Fuqua si prende per il grande Jean-Pierre Melville, provando addirittura a mettere in scena il suo capolavoro (Frank Costello faccia d'angelo), Denzel Washington si prende a ragione per Delon. Tutto il film è illuminato da lui, dalla sua presenza solida, la sua forza impassibile, lo charme naturale, la levatura imperiale che dona una cadenza quieta all'azione.
Marzia Gandolfi

A un angelo della vendetta di grana grossa apporta una sorta di eternità, facendone una figura trascendente, capace di passare attraverso le convenzioni di serie B senza perdere niente delle sue qualità. Esemplare la sequenza finale in cui l'attore sublima il corpo, evolvendo in un'altra dimensione fino a diventare presenza fantomatica al cuore di una tempesta e di un décor western. Denzel Washington non è praticamente più visibile ma è dappertutto. Dopo il primo Equalizer e per il suo primo sequel, Washington preferisce andare altrove che ripetersi, giocando abilmente col carattere monumentale e inafferrabile della star, proprietà in cui Alain Delon eccelleva. Del resto non si diventa per caso il primo attore afroamericano strapagato (venti milioni a film).


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In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.
In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.
In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.

Oscar vinto come miglior attore per il poliziotto corrotto di Training Day, dopo aver ricevuto dodici anni prima quello di migliore attore non protagonista per Glory - Uomini di gloria, Denzel Washington ha costruito la sua carriera senza azzardi. A immagine di Frank Lucas (American Gangster), ha mantenuto un profilo basso, una condotta umile, una logica fredda ma decisamente politica che gli ha permesso di contestare e integrare insieme il sistema. Impeccabile e dotato come il trafficante di Harlem di una durezza 'civilizzata' si è preso progressivamente tutto.

La sua arte consiste nel passare inosservato. A dispetto del suo stato di attore nero e celebre, che gli imporrebbe sulla carta una responsabilità politica, Denzel Washington assume una responsabilità personale che lo spinge a cercare dei buoni film e dei bei ruoli ogni volta differenti.
Marzia Gandolfi

Impermeabile alle pressioni sociali, riguardo al ruolo che dovrebbe o non dovrebbe interpretare, il divo nero conduce la sua battaglia secondo le regole di Hollywood, sul terreno del denaro e di un successo fiero. È un white-collar ansioso di competere, di lavorare di più e di guadagnare di più, salvando, se serve, anche l'ultimo esemplare della Bibbia in blockbuster senza salvezza (Codice Genesi).


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In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.
In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.
In foto una scena del film The Equalizer 2 - Senza perdono.

Al suo debutto, la prestazione in Grido di libertà che racconta l'incontro tra un giornalista bianco e un attivista sudafricano e la presa di coscienza del primo, l'attore dichiara subito un impegno politico tacito. Ex schiavo al fianco di Morgan Freeman e al centro del 54° reggimento del Massachusetts, il primo costituito da afroamericani durante la Guerra di Secessione (Glory - Uomini di gloria), leader dei diritti civili dei neri negli Stati Uniti per Spike Lee (Malcolm X), netturbino di Pittsburgh che sognava di diventare una star del baseball in un tempo in cui gli afroamericani non avevano il diritto di giocare coi bianchi (Barriere), Denzel Washington porta e mette in scena (The Great Debaters - Il potere della parola e Barriere) la cultura di una comunità e le tappe dell'evoluzione della condizione nera in America.

Le convinzioni dell'attore tracciano la sua carriera e coesistono con le grandi produzioni (Allarme rosso), il cinema di genere critico con la società, il potere e la giustizia (Inside Man), la direzione (Antwone Fisher, The Great Debaters - Il potere della parola, Barriere), i ruoli inattesi o senza morale, che sollevano ancora una volta la questione della discriminazione negli States (American Gangster) o scalfiscono l'aura intrepida nella battaglia contro l'impossibile redenzione dell'eroismo (Flight).
Marzia Gandolfi

A sessantaquattro anni tra film éngagé e mega produzioni, Denzel Washington non perde tempo e torna al cinema con un giustiziere borderline, ruolo di predilezioni che ha sviluppato con maggiore sottigliezza in Man on Fire o The Manchurian Candidate. Un eroe non lontano dall'essere super che adempie ogni tipo di missione, umanitaria o lapidaria, per ridurre le distorsioni del mondo e regolare i conti nel nome del Padre.


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