Empatico e tattile, un racconto sulla sensualità segreta e una fisicità utilizzata come forma primaria di comunicazione. Con doppiofondo a sorpresa. Recensione di Paola Casella, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Eugenia e Mia sono due sorelle argentine: mentre Mia è rimasta presso la sontuosa proprietà di famiglia chiamata La quiete, Eugenia ha scelto di vivere a Parigi, dove il padre aveva lavorato come diplomatico. Un ictus capitato a papà richiama Eugenia a casa. Nulla in questa famiglia è come sembra, e sotto La quiete si agitano tensioni e verità nascoste.
Dopo Il clan, che raccontava un'altra famiglia piena di segreti, Pablo Trapero si misura con una forma d'amore assoluto - quello fra due sorelle - incastonata in una cornice ambigua.
Trapero dirige in modo empatico e tattile, cambiando più volte registro, dal melodramma alla commedia nera, dal grottesco al farsesco.
E non perde l'occasione per riferire parte del racconto al passato ingombrante del suo Paese, regalando alla storia più di un doppiofondo a sorpresa.
In occasione dell'uscita al cinema di Il segreto di una famiglia, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Paola Casella.