Se la strada potesse parlare

Film 2018 | Drammatico, +13 119 min.

Regia di Barry Jenkins. Un film Da vedere 2018 con KiKi Layne, Stephan James, Regina King, Teyonah Parris, Colman Domingo. Cast completo Titolo originale: If Beale Street Could Talk. Genere Drammatico, - USA, 2018, durata 119 minuti. Uscita cinema giovedì 24 gennaio 2019 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,94 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 28 gennaio 2019

Un amore tra due giovani si trasforma in un incubo quando lui viene accusato di stupro da un poliziotto razzista. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, 5 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, ha vinto 3 Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Se la strada potesse parlare ha incassato 272 mila euro .

Se la strada potesse parlare è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,94/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,93
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO SÌ
La bellezza delle immagini contro le brutture del mondo: impossibile non restare ammirati.
Recensione di Marianna Cappi
martedì 23 ottobre 2018
Recensione di Marianna Cappi
martedì 23 ottobre 2018

Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C'è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un'impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei.

Dopo aver vinto l'Oscar con Moonlight, Barry Jenkins porta sullo schermo uno dei libri più noti e apprezzati di James Baldwin, "If Beale Street Could Talk".

Un romanzo scritto dopo gli assassinii di Malcolm X e Martin Luther King e dunque intriso di tutta la disillusione e la rabbia che quel momento storico poteva ispirare nella comunità afroamericana e non solo, eppure un romanzo pieno di amore. Jenkins sullo schermo prova a fare lo stesso, mescolando due piani temporali vicini tra loro ma lontani per temperatura emotiva, per raccontare tanto la passione giovanile e la voglia di futuro quanto l'ingiustizia di far parte di una parte di popolazione spinta in ogni modo a vivere nella paura.

Jenkins ricorre moltissimo all'uso del primo e del primissimo piano, per tutti i suoi personaggi e non solo per le scene che contemplano i due protagonisti. In alcuni casi, come per la madre di Fonny o l'amico uscito devastato dal carcere, il primo piano racconta qualcosa che va oltre le parole, in un'area di inconoscibilità psicologica, di trauma, ma il più delle volte, quell'estrema prossimità racconta la sincerità del personaggio, la trasparenza della sua anima, l'amore nel suo sguardo. Così, anche se non tutto nel film ha lo stesso livello di intensità, siamo catturati dalla richiesta di attenzione che ci fa la regia, oltre che dalle particolari, lunghe sequenze di dialogo, nelle quali la musica gioca un ruolo fondamentale.

A Jenkins non riesce ancora l'impresa di rendere eloquente ogni cosa: ci sono elementi che restano muti, come la passione per la scultura di Fonny, o meno efficaci di quel che vorrebbero essere, com'è per le scene più esplicitamente romantiche, ma la sua personalità registica è indubbia e l'immagine è posta al centro del suo lavoro, prioritaria.

Impossibile non restare ammirati dalla voce del colore, ardente, e dalla cura posta nella caratterizzazione dei personaggi, dalla fisicità timida e particolare di Tish, alla forza della madre (l'attrice Regina King) e della sorella Ernestine, di cui si lascia intravedere la complessità con il minimo delle pennellate. Che conquisti o meno, il suo è uno statuto: la bellezza delle immagini contro le brutture del mondo.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 25 gennaio 2019
CineFoglio

Una lunga e lenta passeggiata, mano nella mano, sotto un cielo di colori autunnali, dove il cuore di uno è velo per l’altra, quando gli occhi non indagano il profondo ma semplicemente guardano, un contatto visivo costante che sussurra fiducia incondizionata.   Se la Strada Potesse Parlare è uno di quei film che, in sospeso in un dramma familiare, pennellano ed accarezzano [...] Vai alla recensione »

domenica 24 febbraio 2019
gabriella

 Subito dopo la visione del film, mi sono detta, che finché esisterà un’ingiustizia cieca, un’ignobile intolleranza e un meschino ingranaggio che crea vittime innocenti, la bellezza non basterà a salvare il mondo. Anni 70, quartiere di Harlem, Tish e Alonzo sono due giovani che si amano e vogliono costruirsi un futuro insieme, lei ha scoperto di essere incinta, [...] Vai alla recensione »

domenica 3 febbraio 2019
Michele Camero

 C’è sempre un SUD più a Sud di un altro SUD. Sembra questa infatti la lezione che si potrebbe ricavare da questo bel film che mi sento di consigliare pur nella consapevolezza che avrà pochi spettatori. Mi pare infatti di ascoltare già le osservazioni più superficiali che gli verranno mosse: buio, lento, triste, con troppi primi piani soprattutto dei due [...] Vai alla recensione »

lunedì 29 giugno 2020
Felicity

Quella di Se la Strada Potesse Parlare è una storia tutto sommato semplice, adattata senza grande profondità e visibilmente amputata con l’avvicinarsi del finale. Nonostante questo, però, i ritmi lentissimi e qualche inspiegabile scelta di montaggio la dilatano decisamente più di quanto sarebbe necessario, lasciando nel metraggio finale almeno una ventina di minuti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 febbraio 2019
astromelia

troppo lento e troppo fermo su primi piani,si poteva concludere in un'ora e mezza inoltre si pensa debba succedere un dramma da un momento all'altro ma  niente di eclatante alla fine,il tema di contorno così pure l'ambientazione l'abbiamo visto  in decine di film,quest'anno un'oscarata di parte per una sorta di reiterata rivalsa,inoltre l'oscar alla king [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 febbraio 2019
Matthew

Date le alte valutazioni della critica, il film appare deludente. Dialoghi ripetitivi e banali (non ho contato  quante volte viene detto “ ti amo “ e “ non preoccuparti”), narrazione poco incisiva: tutto scorre in modo piuttosto piatto e sono pochissimi i momenti di vera intensità . La storia d amore non è particolarmente originale e interessante  e il [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 febbraio 2019
elle

È un film amarissimo. Tutto raccontato a ritroso da Tish, una ragazza che - all’inizio dei fatti - ha soltanto 19 anni. Ripercorre l’inizio e l’evolversi della storia d’amore con Fonny, suo amico sin dall’infanzia. Un 22enne. Un grandissimo amore...il loro.Siamo negli USA, negli anni 70. Ma la collocazione temporale ha scarsa importanza. L’autore del film (Barry Jenkins) pone l’accento.

martedì 5 febbraio 2019
michelino

 Pellicola* sincera ma piuttosto noiosa. Non regge il confronto con ' al posto del cuore' film del 1998 di Robert Guédiguian tratto dallo stesso romanzo.   * lo so...la pellicola non esiste quasi più, ma per me questo è sempre un bel modo di chiamare un film.

domenica 27 gennaio 2019
LBavassano

 Si potrebbe, e forse si dovrebbe, cominciare dai rapporti fra cinema e letteratura, od anche dalla sua capacità di utilizzare i propri strumenti specifici (montaggio, inquadrature, strutture narrative), od ancora dal perfetto connubio fra immagini e colonna sonora, ma, a mio parere, sono tutti strumenti. Ciò che conta è la capacità del film di rapirci, di conquistarci. [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 aprile 2019
Emanuele 1968

Non solo le strade....... ma anche i muri se potessero parlare svelerebbero tanti misteri, comunque penso sia un buon film, probabilmente basato su storia vera, forse in alcuni punti poco coinvolgente. Buono nei cineforum, nelle speranza che chi gestisce il cineforum non ci racconti la trama del film prima di iniziare, grazieeeeeeee. Un saluto ad amici e simpatizzanti.

Frasi
In vita mia non sono mai stata così pronta come adesso.
Una frase di Tish Rivers (KiKi Layne)
dal film Se la strada potesse parlare - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 27 gennaio 2019
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Bisognerà abituarsi. Per decenni abbiamo associato ai film afroamericani parole come rabbia, ingiustizia, violenza. E non c'era musica, danza o bellezza che tenesse: dalla blaxploitation a Spike Lee, il negativo impregnava l'estetica, almeno quanto il jazz, il rap o l'hip hop. La musica è cambiata. I nuovi registi afroamericani vogliono speranza e armonia.

venerdì 25 gennaio 2019
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

Atteso con grande curiosità, dopo l'Oscar di due anni fa, il nuovo film di Barry Jenkins sembra decisamente un oggetto di retroguardia nell'anno di Black Panther, di Sorry to Bother You e dello Spike Lee di BlackKKKlansman senza contare le due stagioni di Atlanta. Il regista di Moonlight vira sul film d'epoca, adattando il penultimo romanzo di James Baldwin, ambientato nella Harlem degli anni settanta. [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 gennaio 2019
Emiliano Morreale
La Repubblica

Dopo l'Oscar per il miglior film a Moonlight, Barry Jenkins omaggia uno dei modelli impliciti di quel lavoro, il grande scrittore afroamericano James Baldwin, portando sullo schermo il suo romanzo If Beale street could talk. Il testo di partenza risale al 1974 ma, per temi e ambientazione, "potrebbe essere stato scritto negli anni Cinquanta", come scrive Joyce Carrol Oates nella postfazione in appendice [...] Vai alla recensione »

sabato 26 gennaio 2019
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Tre film della "black renaissance"(l'hashtag #oscarsowhite era di quattro Oscar fa, anno 2015) si sono spartiti quest'anno le nomination. "Blackkklansman" di Spike Lee racconta un poliziotto nero infiltrato nel Ku Klux Klan, con un collega ebreo come controfigura (purtroppo si chiude su Harry Belafonte serissimo in cattedra, e i continui riferimenti a Trump sfiniscono).

sabato 26 gennaio 2019
Valerio Caprara
Il Mattino

In «Se la strada potesse parlare» la diciannovenne Tish si scopre incinta del fidanzato Fonny, come lei residente nella ghettizzata Harlem degli anni Settanta. Quando quest'ultimo viene incarcerato perché riconosciuto colpevole di uno stupro che non ha commesso, grazie alla testimonianza menzognera di un poliziotto bianco, la protagonista riceve la solidarietà incondizionata della famiglia e soprattutto [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 gennaio 2019
Federico Pedroni
Cineforum

Tish e Fonny sono una coppia di colore nella Harlem degli anni Settanta: lei è una diciannovenne indipendente e piena di vita, lui ha appena capito di sentirsi un artista e sogna di convogliare la sua manualità operaia in una forza creativa ancora da definire. Si conoscono da quando sono bambini, scoprono l'amore con una naturalezza da predestinati, progettano una vita insieme nonostante la loro giovinezza. [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 gennaio 2019
Alessandra Levantesi
La Stampa

Oscar 2017 con Moonlight, film personalissimo imbastito sul filo dell'autobiografia, Barry Jenkins prosegue nel progetto di rifondare il linguaggio del cinema afro-americano, ispirandosi a un romanzo del grande scrittore nero James Baldwin. Ambientato negli Anni 70 a Harlem, New York, Se la strada potesse parlare racconta - attraverso l'io narrante Trish in attesa del primo bimbo - della sua odissea [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 gennaio 2019
Francesco Alò
Il Messaggero

Barry Jenkins l'ha rifatto. Il regista nemmeno quarantenne premiato a sorpresa con Miglior Film all'Oscar del 2017 (vi ricordate la gaffe di Warren Beatty?) grazie all'opera seconda Moonlight è tornato ad ammantare di bellezza, positività e delicatezza una storia di sofferenza, razzismo e prevaricazione. Tratta dall'omonimo romanzo di James Baldwin, la pellicola racconta in modo non lineare una storia [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 gennaio 2019
Stefano Giani
Il Giornale

In origine fu Beale street, la strada di New Orleans madre di tutti i neri. In realtà siamo a Harlem, Manhattan dove Tish scopre di essere incinta del suo compagno di giochi d'infanzia, in cella per uno stupro mai commesso. I suoi di lei li aiutano, i suoi di lui - o meglio, la madre - li ostacolano. Palpitante e dolce commedia di Barry Jenkins che, dopo Moonlight, confeziona un'altra opera black dove [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 gennaio 2019
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Dal romanzo di James Baldwin, autore anche di I'm not your negro da cui il premiato doc di Raoul Peck. Esemplare cronaca di viltà razzista, illuminata bene dalla storia d'amore ferito di due ragazzi della Harlem anni 70, Tish incinta e Fonny arrestato per una testimonianza di stupro. Nel giro di parenti serpenti, genitori solidali e un avvocato bianco, riuscirà la madre di Tish (Regina King, Golden [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 gennaio 2019
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

"Non mi è mai piaciuta la parola artigiano. Non la capisco" dice a un certo punto Fonny, da dietro il vetro del carcere, all'amata Tish. Lui lavora il legno, realizza oggetti che sembrano sculture astratte. Immagina spazi. E tra questi anche la casa che abiterà insieme alla sua compagna, in quella che forse è una delle scene più belle di questo terzo film diretto da Barry Jenkins e tratto dal dolente [...] Vai alla recensione »

martedì 22 gennaio 2019
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Se la strada potesse parlare, chissà che direbbe, e chi scagionerebbe. Dopo il successo di Moonlight, tre Oscar nel 2017 tra cui miglior film, Barry Jenkins scrive e dirige l'adattamento da James Baldwin, If Beale Street Could Talk. La via primigenia è situata a New Orleans, "dove - scrive Baldwin - sono nati mio padre, Louis Armstrong e il jazz", e incarna l'eredità afroamericana, ma quella della [...] Vai alla recensione »

martedì 22 gennaio 2019
Pier Maria Bocchi
Film TV

«I'm just my mother's son». «Sono soltanto il figlio di mia madre». Lo dice Levy, il giovane ebreo interpretato da Dave Franco che mostra un grande loft a Tish e Fonny, in cerca di casa. Lo dice davanti al loro stupore, increduli che qualcuno, finalmente, non soltanto si dimostri ben disposto nei loro confronti, ma - addirittura - rinunci a priori al rifiuto.

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giovedì 9 maggio 2019
 

Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso.

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mercoledì 23 gennaio 2019
 

Anni '70, quartiere di Harlem, Manhattan. Uniti da sempre, la diciannovenne Tish e il fidanzato Alonzo, detto Fonny, sognano un futuro insieme. Quando Fonny viene arrestato per un crimine che non ha commesso, Tish, che ha da poco scoperto di essere incinta, [...]

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lunedì 21 gennaio 2019
A cura della redazione

Negli anni Settanta, ad Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine non commesso.

TRAILER
venerdì 4 gennaio 2019
 

Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso.

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lunedì 26 novembre 2018
 

Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso.

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