Opera seconda del cineasta Benjamín Naishtat, radiografia di un Paese al suo crepuscolo, che indaga il passato per capire il presente. Disponibile in digitale
di Gian Luca Pisacane La Rivista del Cinematografo
Quelle del 24 marzo 1976 e del 30 ottobre 1983 sono due date cruciali nella storia dell'Argentina. Rappresentano l'inizio e la fine della dittatura militare. Il Clan di Pablo Trapero è stato uno dei migliori film a descrivere la fine di quel periodo buio, incarnando le inquietudini del post-Videla, gli orrori dell'oppressione. Rosso di Benjamín Naishtat si propone invece come l'altra faccia della medaglia: racconta l'avvicinarsi, inesorabile, del golpe. Ne parlano i giornalisti, anche il comportamento delle persone cambia. [...]
di Gian Luca Pisacane, articolo completo (2970 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 9 aprile 2021
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