Una storia di speranza e disperazione, svolta in crescendo, capace di parlare di poesia (e della sua assenza) nella vita moderna. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Lisa Spinelli è una maestra d'asilo con la passione per la poesia. Non molto dotata, sa riconoscere il talento altrui e rimane folgorata da un bambino dell'asilo, Jimmy, che ogni tanto cammina come in trance recitando poesie. Lisa decide di proteggerlo da una società indifferente al suo talento, spingendosi oltre i limiti della sua professione.
Remake di un film israeliano, Lontano da qui è una storia di speranza e disperazione, che nasce dalla disillusione dell'età adulta di una donna. Una donna che abbraccerà la vita e un progetto di assoluta purezza, sola contro tutti.
Al centro del film Maggie Gyllenhaal in una delle sue prove più sottili e intense.
Il film riesce a parlare di poesia e della sua assenza nella vita moderna e costruisce un efficace crescendo. Quasi da thriller.
In occasione dell'uscita al cinema di Lontano da qui, in sala dal 13 dicembre, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Andrea Fornasiero.