Un film esorcistico-demoniaco diverso dal solito, carico di una sinistra atmosfera opprimente. Recensione di Rudy Salvagnini, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Una giovane ragazza, Hannah Grace, viene esorcizzata da un paio di sacerdoti, alla presenza di suo padre, ma l'esito è tragico: i sacerdoti vengono uccisi e il padre, a sua volta, uccide Hannah, disperato. Tre mesi dopo, Megan Reed, ex poliziotta, prende servizio per il turno di notte alla morgue di un grande ospedale e si ritrova ad affrontare qualcosa di terribile.
Il regista padroneggia con abilità la materia narrativa non troppo cospicua, riuscendo a creare un film esorcistico-demoniaco diverso dal solito, non solo perché l'esorcismo ne è un elemento minimale e propedeutico, ma soprattutto per la capacità di ibridare in modo abbastanza riuscito varie mitologie horror in un film di buon intrattenimento, anche se con un finale un po' sbrigativo.
In occasione dell'uscita al cinema di L'esorcismo di Hannah Grace, Veronica Bitto interpreta la recensione di Rudy Salvagnini.