Kin

Roberto Nepoti

Elijah, adolescente di Detroit, trova in una fabbrica abbandonata una misteriosa arma, dall'apparenza futurista e dai grandi poteri. Assieme al fratello adottivo, che è appena uscito di prigione, e a una giovane ballerina, il ragazzo deve darsi alla fuga mentre una quantità di persone lo inseguono per mettere le mani sull' ordigno: criminali, agenti dell'FBI, oltre a quelli che, forse, sono i veri proprietari dell'arma. All'origine c'è un cortometraggio, realizzato nel 2014 da Jonathan e Josh Baker. Senza troppe pretese, l'originale ebbe un certo successo così i due registi hanno pensato di farne una versione lunga. Ma era una falsa buona idea. Malgrado un cast assai ricco per questo tipo di prodotto (Jack Reynor, James Franco nella parte del cattivo, Zoe Kravitz, Dennis Quaid), il lungometraggio allunga il brodo fino a fargli perdere sapore. Stirando artificialmente l'originaria trama minimalista, la storia resta costantemente indecisa su quale direzione prendere: il film di fantascienza? la trama on-the-road con inseguitori e inseguìti? Il dramma sociale (il ragazzo è nero e adottato)? Il bello è che il finale resta aperto a potenziali sequel, che certo non attenderemo con impazienza.
Da La Repubblica, 15 agosto 2019


di Roberto Nepoti, 15 agosto 2019