|
domenica 25 novembre 2018
|
noia
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 18 novembre 2018
|
pessimo
|
|
|
|
Orribile. Sembra una telenovela
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
valerio.bo
|
domenica 18 novembre 2018
|
semplicemente inguardabile
|
|
|
|
È la prima volta in vita mia che mi capita di abbondare la sala all'intervallo. Un film letteralmente inguardabile.
|
|
[+] lascia un commento a valerio.bo »
[ - ] lascia un commento a valerio.bo »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 18 novembre 2018
|
film osceno
|
|
|
|
Riassumibile in mezzo rigo, si dilunga per ore. Ho dovuto mangiare patatine per 2 ore per non addormentarmi e di solito non sgranocchio nulla durante un film. Tedioso e senza significato come pochi.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 18 novembre 2018
|
semplicemente inguardabile
|
|
|
|
Forse è la prima volta in vita mia che abbandono la sala all'intervallo. Un film semplicemente inguardabile
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
mciril
|
sabato 17 novembre 2018
|
la tragicitá
|
|
|
|
Farhadi dipinge scenari famigliari a molti di noi conosciuti –liti per questioni venali, invidie o richiesta mancate di riconoscenza –e le intreccia a tragedie.
Rendendo tutti i personaggi eroi tragici.
Tragica èLaura, madre e moglie condannata al rimorso. Tragica èRocío, che si fa coinvolgere per amore in crimine e viene scoperta. Tragicomica èla figura del padre di Laura.
Per peccato di ubris svetta in tragicitáPaco, condannato a tutto: a perdere figlia, moglie, lavoro.
La tragicitádi Alejandro èla mediocritá. Alejandro risulta alla fine debole, scialbo, bigotto fuori posto. Di lui si sa poco o nulla, come si sa poco o nulla di chi vive a quattordicimila chilometri di distanza.
[+]
Farhadi dipinge scenari famigliari a molti di noi conosciuti –liti per questioni venali, invidie o richiesta mancate di riconoscenza –e le intreccia a tragedie.
Rendendo tutti i personaggi eroi tragici.
Tragica èLaura, madre e moglie condannata al rimorso. Tragica èRocío, che si fa coinvolgere per amore in crimine e viene scoperta. Tragicomica èla figura del padre di Laura.
Per peccato di ubris svetta in tragicitáPaco, condannato a tutto: a perdere figlia, moglie, lavoro.
La tragicitádi Alejandro èla mediocritá. Alejandro risulta alla fine debole, scialbo, bigotto fuori posto. Di lui si sa poco o nulla, come si sa poco o nulla di chi vive a quattordicimila chilometri di distanza. (Mi chiedo perchéun´attore del calibro di Darín ha accettato un personaggio tanto negativo?).
Unico personaggio non tragico èIrene, giovane donna esuberante e inconscia di rischi, che subisce la violenza. Chiede solamente ad Alejandro perchénon sia andato a salvarla al posto di Paco.
Domanda che rimane senza risposta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mciril »
[ - ] lascia un commento a mciril »
|
|
d'accordo? |
|
corazzatapotiomkin
|
mercoledì 14 novembre 2018
|
un deja vu, ma con stile
|
|
|
|
Il profumo di dejà vu sarà stato fortissimo per chi, come il sottoscritto, aveva già visto l'assai meno rinomato "I segreti del settimo piano", film argentino del 2013, fra l'altro con lo stesso interprete nei panni del marito truffato: Ricardo Darin.
Ecco, non voglio dire che la sceneggiatora sia stata copiata di sana pianta, questo no, ma sicuramente il film argentino è stato fonte di ispirazione, di molta ispirazione: il rapimento dei figli, il raggiro ai danni del marito, l'intrigo famigliare, e persino il poliziotto in pensione che si occupa della vicenda.
Detto questo, "Tutti lo sanno" rimane un film ben diretto e ben interpretato, validi i dialoghi e le musiche: un film da vedere
|
|
[+] lascia un commento a corazzatapotiomkin »
[ - ] lascia un commento a corazzatapotiomkin »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
martedì 13 novembre 2018
|
un segreto rivelato
|
|
|
|
Con la sua ultima opera cinematografica “Tutti lo Sanno” il regista iraniano Asghar Farhadi si conferma l’ottimo regista di sempre che è. Girato ed ambientato tutto in Spagna, con un cast interamente spagnolo/argentino, che differenziano la pellicola dalle sue precedenti ambientate in Iran (eccezion fatta per “Il Passato” su suolo francese), “Tutti lo Sanno” racconta di una donna che, dopo essersi sposata e trasferita in Argentina, in occasione del matrimonio della sorella minore ritorna in Spagna con i due figli, una ragazza di sedici anni ed un bambino di circa 7/8 anni. Qui ella ritrova i propri anziani genitori e l’intero parentado, nonché l’ex fidanzato dei tempi giovanili lasciato a suo tempo per seguire il nuovo amore in Argentina.
[+]
Con la sua ultima opera cinematografica “Tutti lo Sanno” il regista iraniano Asghar Farhadi si conferma l’ottimo regista di sempre che è. Girato ed ambientato tutto in Spagna, con un cast interamente spagnolo/argentino, che differenziano la pellicola dalle sue precedenti ambientate in Iran (eccezion fatta per “Il Passato” su suolo francese), “Tutti lo Sanno” racconta di una donna che, dopo essersi sposata e trasferita in Argentina, in occasione del matrimonio della sorella minore ritorna in Spagna con i due figli, una ragazza di sedici anni ed un bambino di circa 7/8 anni. Qui ella ritrova i propri anziani genitori e l’intero parentado, nonché l’ex fidanzato dei tempi giovanili lasciato a suo tempo per seguire il nuovo amore in Argentina. Nel corso degli ultimi preparativi per le nozze e del matrimonio stesso, tutti vivono le proprie giornate in armonia ed allegria finchè a festa inoltrata non viene scoperto che la figlia adolescente è stata misteriosamente rapita. A ciò, dopo breve tempo, si susseguono ovviamente dei messaggi da parte dei rapitori con l’ordine perentorio di non fare intervenire la Polizia e la richiesta di un’ingente somma di denaro come riscatto. Saranno ore di inferno per tutti i familiari e parenti che cercheranno in ogni modo di lottare contro il tempo al fine di recuperare i soldi necessari a liberare la ragazza, portando nel frattempo anche alla luce verità mai sospettate ….
Quello che contraddistingue il cinema di Farhadi è sempre un evento che irrompe improvvisamente e misteriosamente nelle vite dei protagonisti, cambiandone definitivamente le esistenze ed il modo di pensare e configurando una nuova situazione che mai più però sarà uguale a quella precedente. Ma tutto quello che succede nelle vicende presentate dal regista iraniano non avviene mai per caso od irrazionalmente, bensì ha un chiaro e preciso legame con la realtà e la vita dei protagonisti che ne giustifica l’accadimento e le naturali ed inevitabili conseguenze. In “Tutti lo Sanno” l’avvenimento ‘chiave’ è costituito dal rapimento della giovane figlia della protagonista che porta scompiglio nella grande famiglia come evento già di per sé grave e doloroso, ma anche come rivelazione di sconcertanti verità che destabilizzeranno per sempre gli assetti familiari.
Come in tutti i suoi films, anche in quest’ultimo lavoro Farhadi dirige con una regia lucida, nitida, lineare, precisa e con un andamento da thriller ‘sommesso’e, cioè, procedendo lentamente con la storia, dispiegandola man mano attraverso gli eventi che conseguentemente fanno scaturire nei personaggi azioni e reazioni tese alla scoperta della verità che inevitabilmente sempre sopraggiunge alla fine. Elemento fondamentale e quanto mai importante nelle sue opere sono, inoltre, anche i dialoghi e, dunque, la sceneggiatura in generale, che appaiono ben strutturati e razionali, verbosi ma vivaci e, pertanto, mai noiosi, e soprattutto finalizzati ad immedesimare lo spettatore stesso nella vicenda rappresentata, rendendolo quasi partecipe ai protagonisti sullo schermo.
Essendo, ripeto, ambientato in Spagna “Tutti lo Sanno” è composto da un cast interamente spagnolo di cui fanno parte, come attori principali, Penelope Cruz e Javier Barden che spiccano sugli altri confermando la propria professionalità. L’unica eccezione del cast locale è data dalla presenza dell’attore argentino Ricardo Darin nella parte del marito della protagonista a cui, però, purtroppo è stato affidato un ruolo, tempisticamente parlando, marginale che, per quanto ne confermi la nota bravura, ne limita assai la performance.
Un vero gioiello di film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
kimkiduk
|
martedì 13 novembre 2018
|
farhadi o .....
|
|
|
|
Il nuovo film di Almodovar ancora non raggiunge i livelli dei suoi, forse perchè non ci sono gli stereotipi comportamentali suoi classici, i personaggi di sempre.
La famiglia è descritta bene, la regia decisamente buona, la storia prende ma non sempre; un film che dovrebbe avere un crescendo ma si ferma quando vengono scoperti i colpevoli che decisamente non reggono la storia del film; un thriller che non lo diventa mai, una storia d'amore che non si trasforma, un dramma che non cresce mai. Detto così sarebbe un pessimo film, ma in fin dei conti non lo è perchè Almodovar lo completa con una fotografia ottima, e un cast suo ormai rodato.
Da Almodovar ci si aspetta ormai questo, sembrano finiti i bei tempi?
Vabbè dai Farhadi ha fatto una gitarella in Spagna, ha chiesto la collaborazione di Almodovar (ho aspettato i titoli finali per vedere scritto il nome di Pedro ed infatti appare nei ringraziamenti) e chiaramente il film perde perchè il film non ha la personalità di nessuno dei due.
[+]
Il nuovo film di Almodovar ancora non raggiunge i livelli dei suoi, forse perchè non ci sono gli stereotipi comportamentali suoi classici, i personaggi di sempre.
La famiglia è descritta bene, la regia decisamente buona, la storia prende ma non sempre; un film che dovrebbe avere un crescendo ma si ferma quando vengono scoperti i colpevoli che decisamente non reggono la storia del film; un thriller che non lo diventa mai, una storia d'amore che non si trasforma, un dramma che non cresce mai. Detto così sarebbe un pessimo film, ma in fin dei conti non lo è perchè Almodovar lo completa con una fotografia ottima, e un cast suo ormai rodato.
Da Almodovar ci si aspetta ormai questo, sembrano finiti i bei tempi?
Vabbè dai Farhadi ha fatto una gitarella in Spagna, ha chiesto la collaborazione di Almodovar (ho aspettato i titoli finali per vedere scritto il nome di Pedro ed infatti appare nei ringraziamenti) e chiaramente il film perde perchè il film non ha la personalità di nessuno dei due.
Piacevole ma poco di più; peccato Farhadi e peccato Almodovar.
[-]
[+] errore
(di alle72)
[ - ] errore
|
|
[+] lascia un commento a kimkiduk »
[ - ] lascia un commento a kimkiduk »
|
|
d'accordo? |
|
|
lunedì 12 novembre 2018
|
il vuoto
|
|
|
|
Che brutto film! Fatto male! Un cast eccessivo, il vuoto è la costante di questo film! Non c'è niente che si salva a parte l'attrice Penelope Cruz! Dialoghi pessimi, personaggi fatti male, montaggio inesistente e utilizzo della macchina da presa piatto! Scenografie alquanto scarne, la fotografia forse è discreta! Uno dei film più brutti visti negli ultimi anni! Il vuoto mi ha sommerso!
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|