Un viaggio tra le geometrie, le illusioni ottiche e le parole del celebre artista olandese. Da lunedì 16 dicembre al cinema.
Come si possono ricreare le forme ripetute delle cose che si susseguono lontano nel paesaggio? Come si fa a catturare quelle geometrie, quelle ombre e quei dettagli che l'occhio percepisce in maniera così perfettamente assemblata nello spazio? Escher ci riesce componendo, con un rigore matematico e uno stile ossessivo fatto dalla ripetizione dei soggetti, le forme che l'illustratore coglie intorno a lui, che appaiono via via infinite. "Non sono un artista. Sono un matematico", risponde Mauritz Cornelis Escher a Graham Nas, cantautore e fotografo inglese che scopre l'illustratore olandese grazie a un prezioso libro alla fine degli anni Sessanta, e lo contatta al telefono.
Questo documentario è la storia che lo racconta e si basa su più di 1000 lettere, diari e lezioni scritte originali. Sono sue le parole che lo spettatore potrà ascoltare mentre gli parla della sua vita, delle sue paure, i dubbi, la politica, il lavoro.
Sento che c’è una sola persona nel mondo che può fare un film veramente buono sulle mie stampe: io stesso.
Il regista ha scelto di non ricostruire il suo personaggio attraverso un attore, di non renderlo fittizio, ma di lasciare l’artista come testimone e narratore del nostro tempo che commenta le cose dall'esterno, da un altro mondo.
Diretto da Robin Lutz, Escher - Viaggio nell’infinito - di cui oggi presentiamo in anteprima il trailer italiano - sarà al cinema da lunedì 16 dicembre distribuito da Feltrinelli Real Cinema e Wanted.