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Dalla regia alla scelta del cast, 5 validi motivi per vedere Cafarnao

Guida ai (numerosi) punti di forza del film di Nadine Labaki, applaudito dal pubblico e premiato dalla Giuria a Cannes. Dall'11 aprile al cinema.
di Letizia Rogolino

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Zain Alrafeea (19 anni) 10 ottobre 2004, Daraa (Siria) - Bilancia. Interpreta Zain nel film di Nadine Labaki Cafarnao - Caos e miracoli.
giovedì 4 aprile 2019 - Focus

Il dodicenne Zain vive tra le baraccopoli di Beirut con la sua famiglia ma, dopo essere stato arrestato per aver pugnalato un uomo, cita in giudizio i suoi genitori per averlo fatto nascere sapendo già di non potergli offrire cura, sicurezza e affetto. La madre Souad (Kawthar Al Haddad) e il padre Selim (Fadi Kamel Youssef) sono talmente poveri che non hanno potuto pagare le tasse per registrare la nascita dei loro figli che, pertanto, sono privi di documenti. Per questo non possono andare a scuola e sono costretti a guadagnarsi da vivere con alcuni lavori improvvisati. Dopo che la sorella a cui è molto legato viene costretta a sposarsi a soli 11 anni, Zain scappa di casa e inizia a lottare per sopravvivere da solo in una realtà frenetica e difficile. L'incontro con l'immigrante etiope Rahil (Yordanos Shiferaw), un'anima gentile che sta nascondendo il figlio di un anno Yonas ai datori di lavoro e alle autorità in una baracca fra detriti e ruggine, gli dona una speranza seppur per poco.

La parola cafarnao significa "accumulo disordinato di oggetti". Nadine Labaki, regista di Caramel e E ora dove andiamo? ha deciso di intitolare così il suo terzo film che racconta una storia caratterizzata da un forte senso di caos che travolge la vita del piccolo protagonista, interpretato da Zain Al Rafeea.
Letizia Rogolino

Dopo l'anteprima al festival di Cannes 2018, Cafarnao (guarda la video recensione) è stato molto apprezzato dalla critica internazionale e, di seguito, vi diamo cinque buoni motivi per non perdere questo nuovo film di puro realismo sociale scritto e diretto da Nadine Labaki.

1. La regista
Nadine Labaki è la prima regista araba femminile a essere mai stata nominata per un Oscar nella migliore categoria di film in lingua straniera. Cafarnao conferisce al Libano una nomination dopo L'insulto di Ziad Doueiri, che è stato nominato precedentemente. Labaki è stata anche la prima regista araba femminile a vincere lo scorso anno il Premio della Giuria a Cannes, dove ha vinto il secondo più alto onore del festival e ha ricevuto un'ovazione di ben quindici minuti. Questo successo le ha permesso di essere nominata Presidente della Giuria della sezione Un Certain Reguard al prossimo festival di Cannes 2019. Inoltre il suo film ha ammiratori anche molto importanti. Basti pensare che Oprah Winfrey ha scritto sui social: "Non riesco a smettere di pensare a questo film. L'ho visto tre giorni fa. Quando l'ho visto non sapevo che i membri del cast fossero persone reali, inclusi i due bambini fenomenali."

2. Il cast non professionista
Il cast non è composto da attori professionisti, ma ogni personaggio è estremamente verosimile, espressivo e contribuisce all'autenticità del film. Nadine Labaki e la direttrice del casting Jennifer Haddad hanno cercato attori le cui storie di vita si avvicinassero ai retroscena dei personaggi che dovevano interpretare. Il bambino, per esempio, ha fatto il fattorino all'età di 10 anni e Cedra Izzam, la sorella, è una siriana rifugiata che è stata sorpresa a vendere gomma da masticare per le strade di Beirut qualche tempo fa. Ovviamente la loro interpretazione è merito anche della regista che, con pazienza e una genuina empatia, ha saputo guidarli e fare un ottimo lavoro. In particolare gestire la coppia Yonas/Zain è stata una grande sfida visto la loro tenera età.


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In foto una scena del film Cafarnao - Caos e miracoli.
In foto una scena del film Cafarnao - Caos e miracoli.
In foto una scena del film Cafarnao - Caos e miracoli.

3. Il legame tra Yonas e Zain
Quando Rahil scompare, Zain diventa l'unico in grado di prendersi cura di Yonas come una specie di fratello maggiore inesperto. I due bambini devono badare a se stessi in un luogo senza pace, misericordia o ordine. C'è anche un elemento di commedia in alcuni momenti del rapporto tra Zain e Yonas, come quando si fanno strada attraverso il caos con il bambino più piccolo seduto in una pentola montata su uno skateboard mentre Zain lo trascina per le strade. Labaki propone questa amicizia e fratellanza tra i due piccoli protagonisti, ricordando la malinconia e la tenerezza di film come Ladri di Biciclette di De Sica e Il monello di Charlie Chaplin. Richiamando passione e compassione, Cafarnao cerca di spiegare cosa significano povertà e disperazione, ma anche amore e umanità. Prendersi cura di Yonas rende Zain arrabbiato, ma anche più intimamente informato sulla povertà e l'ingiustizia, e più consapevole delle terribili scelte che chiunque può essere costretto a prendere per il freddo e la fame.

4. Il carisma del piccolo protagonista Zain
Qualcuno potrebbe riconoscere una traccia di Huckleberry Finn in Zain, questo ragazzino furbo e coraggioso il cui vagabondaggio illumina le assurdità e gli orrori di un mondo più vasto. Come un eroe di Charles Dickens che naviga in una metropoli dove povertà e crudeltà minacciano di sopraffare la gentilezza e il sentimento, egli ha solo 12 anni ma gli viene chiesto di crescere troppo in fretta. I suoi grandi occhi trasmettono determinazione e preoccupazione, ma le sue azioni sono plasmate dal duro lavoro e dalla voglia di non spezzarsi per il dolore che la vita gli impone. All'inizio del film Zain trova sollievo dalla sua casa disordinata e nella compagnia dei suoi fratelli, in particolare della sorella Sahar. È in costante movimento, facendo commissioni per i negozianti nel suo quartiere e aiutando i genitori con le loro imprese quasi legali. Quando non riesce a impedire il matrimonio di Sahar con il figlio del loro padrone di casa, Zain fugge ed è costretto a diventare un abile materialista. Nelle sue interazioni con gli adulti cerca quasi sempre di fare un accordo o di lavorare per guadagnare la sua parte, mentre in qualche modo si aggrappa al senso dell'onore e alla capacità di empatia. Il giovane Zain Al Rafeea è assolutamente perfetto per questo ruolo, con un carisma potente e un'espressività del tutto naturale.

5. Una energia emotiva
Guardando Cafarnao è facile paragonarlo a film come Millionaire di Danny Boyle o Trash di Stephen Daldry, ma la sua energia è diversa e nuova. La curiosità di Nadine Labaki e il carisma della giovane star Zain Al Rafeea alimentano tale energia emotiva in un gioco costante di compassione e cinismo. Lo spettatore vive un sentimento di eccitazione e pericolo dall'inizio alla fine del film, seguendo la camera che sfreccia tra mercati affollati e le numerose baraccopoli della città per vivere un'esperienza umana disperata, sentimentale, terrificante ed eticamente e politicamente viva. Cafarnao è un racconto tentacolare strappato alla vita reale che va oltre le convenzioni del documentario o del realismo in una modalità di rappresentazione che non ha un nome preciso. Devi solo vederlo e sentirlo come un semplice essere umano.


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