A Private War

La guerra privata di Marie Colvin reporter al confine

Reporter rinomata come la Oriana Fallaci dei tempi migliori, Marie Colvin fu inviata sui fronti più pericolosi del mondo tra il 1985 e il 2012, quando perse la vita durante l'offensiva di Homs. Siria e Libia, Iraq e Sri Lanka, dove restò orbata di un occhio a causa di una granata, sono solo una parte dei teatri di guerra in cui svolse il suo lavoro. Però Marie fu anche in conflitto con sé stessa, a quanto ci dice (fin dal titolo) A private war, primo lungometraggio narrativo di Matthew Heineman, già regista di apprezzati documentari. La narrazione segue due linee narrative parallele: convince di più nelle sequenze di guerra, un po' meno in quelle sulla vita privata della giornalista. Se il punto di vista è - come d'uso - "occidentale" e la messa in scena piuttosto tradizionale, il suo film è onesto e interessante. Anche grazie a un'inedita Rosamunde Pike, che si cala con passione nel personaggio.
Da La Repubblica, 22 novembre 2018


di Roberto Nepoti, 22 novembre 2018