The Children Act - Il Verdetto |
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Un film di Richard Eyre.
Con Emma Thompson, Stanley Tucci, Fionn Whitehead, Anthony Calf.
continua»
Titolo originale The Children Act.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Gran Bretagna 2017.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 18 ottobre 2018.
MYMONETRO
The Children Act - Il Verdetto
valutazione media:
3,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Regina del silenzio
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Fiona Maye non ha mai un capello o un pensiero fuori posto. Fiona Maye non ricorda quando ha fatto l'amore con il marito l'ultima volta, ma doveva essere molto tempo fa. Fiona Maye è un famoso giudice dell'Alta Corte britannica e non ha tempo peri piaceri. Di sera studia i casi dolorosi che dovrà risolvere in aula («applicando la Legge, non la morale»). Di giorno affronta genitori di gemelli siamesi affranti al pensiero di sacrificarne uno per salvare l'altro" o Testimoni di Geova pronti a immolare il figlio 17enne malato perché la loro fede vieta le trasfusioni. Se Fiona Maye è anche un grande personaggio cinematografico è perché grazie a una sublime Emma Thompson ogni gesto, ogni occhiata, ogni silenzio di questa donna che ha passato la vita ad aiutare gli altri, anche loro malgrado, e a proteggere se stessa trincerandosi dietro le leggi e il lavoro, gronda esattezza e verità. Esattezza e verità che nel romanzo originario di lan McEwan ("La ballata di Adam Henry", Einaudi), qui anche sceneggiatore, sono fatte di pensieri e di parole, ma che il meditato film di Richard Eyre trasforma in facce, spazi, pause, trasalimenti. E perfino in musica, come nella toccante scena chiave del colloquio in ospedale tra Fiona e quel ragazzo pronto a morire ma pieno di vita e di intelligenza, scandito da una ballata su testo di Yeats. Qualcosa magari è più convenzionale, a partire da una ovvia e insistente colonna sonora. Ma la materia del racconto, che a tratti evoca curiosamente "I morti" di Joyce, non dà scampo. Decisa a fare il bene anche a costo di trascurare se stessa, Fiona ferirà a morte un innocente per difendere la parte più superficiale di sé: la propria reputazione. Di Richard Eyre si ricorda un altro bel film scritto da McEwan, "L'ambizione di James Penfield". Del giovane malato, Fionn Whitehead, già visto in "Dunkirk", è facile dire che si parlerà a lungo.
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