raptus
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lunedì 24 luglio 2017
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semplicemente pessimo
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Io penso che lo dovrò rivedere, perché sinceramente un voto del genere non me l'aspettavo. Io penso che per quanto ci si voglia sbizzarrire non ci si puo' discostare molto dalla fisionomia del personaggio originario. Qui siamo all'invenzione pura. E secondo me si scimmiotta un po' anche DeadPull. Ma lo ribadisco, la tentazione di rivederlo e' grande perché io gli avrei dato 0 e vedere 3,30 mi lascia non poco perplesso.
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fabiant.
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lunedì 24 luglio 2017
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superfluo e insignificante
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Un teen movie (esageratamente teen) del tutto superfluo e insignificante. Poteva andare bene come puntata per una serie TV. Mancano infatti scene madri, mancano colpi di scena, manca una vera sceneggiatura, manca di originalità. E soprattutto manca di un taglio registico efficace. Sembrano davvero lontani i tempi dell'ottima versione di Raimi. Carino e sufficientemente godibile, con un protagonista che ce la mette proprio tutta, ma la trama risulta evanescente all'inverosimile e la caratterizzazione di Spider-Man non lascia il segno. A fine visione, infatti, la sensazione è netta: nulla ma proprio nulla di memorabile.
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Un teen movie (esageratamente teen) del tutto superfluo e insignificante. Poteva andare bene come puntata per una serie TV. Mancano infatti scene madri, mancano colpi di scena, manca una vera sceneggiatura, manca di originalità. E soprattutto manca di un taglio registico efficace. Sembrano davvero lontani i tempi dell'ottima versione di Raimi. Carino e sufficientemente godibile, con un protagonista che ce la mette proprio tutta, ma la trama risulta evanescente all'inverosimile e la caratterizzazione di Spider-Man non lascia il segno. A fine visione, infatti, la sensazione è netta: nulla ma proprio nulla di memorabile.
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tmpsvita
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sabato 22 luglio 2017
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spider-man entra nel mcu, ma senza il botto
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Spider-Man è un personaggio che non ha bisogno di tante presentazioni, uno se non il supereroe più famoso della Marvel, sia nell'ambito dei fumetti che in quello cinematografico grazie alla celebre trilogia di Sam Raimi e poi con i due sfortunati "The amazing Spiderman".
Con questo nuovo film, però si ha qualcosa che tutti i fan stavano aspettando, ovvero il suo inserimento nell'universo espanso Marvel (grazie ad un accordo con la Fox).
Ma questo Spider-Man Homecoming com'è?
Beh, devo essere sincero e dire che non sono uno dei tanti a cui piace il personaggio dell'uomo ragno, perciò non nutrivo aspettative particolarmente alte, soprattutto dopo aver visto il trailer che non mi aveva convinto abbastanza, però apprezzo parecchio il lavoro, per quanto riguarda i film, della Marvel e quindi sono comunque andato a vederlo al cinema.
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Spider-Man è un personaggio che non ha bisogno di tante presentazioni, uno se non il supereroe più famoso della Marvel, sia nell'ambito dei fumetti che in quello cinematografico grazie alla celebre trilogia di Sam Raimi e poi con i due sfortunati "The amazing Spiderman".
Con questo nuovo film, però si ha qualcosa che tutti i fan stavano aspettando, ovvero il suo inserimento nell'universo espanso Marvel (grazie ad un accordo con la Fox).
Ma questo Spider-Man Homecoming com'è?
Beh, devo essere sincero e dire che non sono uno dei tanti a cui piace il personaggio dell'uomo ragno, perciò non nutrivo aspettative particolarmente alte, soprattutto dopo aver visto il trailer che non mi aveva convinto abbastanza, però apprezzo parecchio il lavoro, per quanto riguarda i film, della Marvel e quindi sono comunque andato a vederlo al cinema.
Dopo la piccola delusione che ho avuto con Civil War (non che sia un brutto film, però le aspettative erano altissime e non sono state soddisfatte del tutto)
e la grande sorpresa del seguito di Guardiani della Galassia, devo dire che questo non riesce ad inserirsi in questo enorme universo aggiungendo qualcosa di relativamente nuovo e inaspettato ad esso, come invece praticamente tutti hanno fatto, compresi i due su citati.
Credo che abbiano voluto rendere il film più leggero e divertente, facendolo assomigliare più ad Ant-man che agli altri comic movie, ma in quel caso il mix tra azione e commedia funziona alla grande, qui invece un po' meno a causa del tipo di comicità, infatti il film soffre di una comicità infantile troppo insistente e ripetitiva, nonché evitabile.
Con questo non voglio dire che il film sia brutto, perché comunque la qualità tecnica e narrativa della Marvel si sente parecchio : gli effetti speciali sono di alto livello, le scene d'azione sono spettacolari e divertenti, dirette in maniera precisa, chiara e fluida, e il villan, interpretato da Michael Keaton, è stato ben caratterizzato sia per quanto riguarda il lato psicologico che per quello estetico, inoltre la interpretazione di Keaton lo rende uno dei migliori villan Marvel.
Anche Tom Holland mi è piaciuto abbastanza, anche se non è molto credibile nella parte di un quindicenne visto la sua reale età (21 anni).
In generale il film è carino e riesce a rendere bene lo spirito giovanile e spensierato che era presente nei fumetti ma, a causa di una sceneggiatura poco incisiva e un trama in generale alquanto canonica, è abbastanza dimenticabile soprattutto se confrontato agli altri film della Marvel.
VOTO: 6,5/10
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birbo
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venerdì 21 luglio 2017
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peggiore marvel di sempre
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non credevo ai miei occhi, Peter Parker catapultato versione simil Deadpool teconoligicamente avanzato nei ragazzi della terza C con tanto di amicone obeso, e con combattimenti aerei finali con l Uomo Ragno stile Mazinga e Jeeg Robot ? e che dire della trama, udite udite traffico d armi aliene vendute a teppisti borseggiatori, rapinatori di Queens ? per me si salva solo Tony Spark nel ruolo di mentore di Parker, il resto, come guardare una soapopera adolescenziale.
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jlkbest72
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giovedì 13 luglio 2017
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spider man oppure iror man junior?
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per alcuni versi c'è un ritorno allo stile spidy dei fumetti osannato da tutti ma nemmeno troppi, analizziamoli:
-il protagonista è un quindicenne, quindi si torna alle origini ed è assolutamente positivo
-E' sfigato??? più l'amico ciccio rispetto a Peter visto che strappa addirittura le attenzioni di una ragazza più grande di lui
-E' simpatico e snocciola battute a raffica... Assolutamente Sì.
-E' un po' troppo tecnologico. Su questo punto mi dedicherò in maniera più approfondita in seguito per finalizzare il commento di questo film.
-Molti personaggi sono assolutamente fuori contesto: zia May è una sexy 52enne interpretata da Marisa Tomei che c'entra poco con la fragile e grigia vecchietta!!!! Non voglio credere che MJ sia stata individuata in quella figura assolutamente differente dall'unico amore che dovrebbe esistere per P.
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per alcuni versi c'è un ritorno allo stile spidy dei fumetti osannato da tutti ma nemmeno troppi, analizziamoli:
-il protagonista è un quindicenne, quindi si torna alle origini ed è assolutamente positivo
-E' sfigato??? più l'amico ciccio rispetto a Peter visto che strappa addirittura le attenzioni di una ragazza più grande di lui
-E' simpatico e snocciola battute a raffica... Assolutamente Sì.
-E' un po' troppo tecnologico. Su questo punto mi dedicherò in maniera più approfondita in seguito per finalizzare il commento di questo film.
-Molti personaggi sono assolutamente fuori contesto: zia May è una sexy 52enne interpretata da Marisa Tomei che c'entra poco con la fragile e grigia vecchietta!!!! Non voglio credere che MJ sia stata individuata in quella figura assolutamente differente dall'unico amore che dovrebbe esistere per P.P. e che salva e compromette il mondo dei fumetti marvel
-Trama scorrevole e poco concentrata su un unico grosso evento. qUESTO è ASSOLUTAMENTYE PIACEVOLE
Dunque la nuova tendenza Marvel è quella di divertire il suo pubblico.
Ho riso moltissimo con i secondo episodio dei guardiani della galassia (constatando che una trama troppo sterile non ne aveva fatto un capolavoro) ed anche Spider-Man homecoming mi ha assolutamente divertito.
Devo però concentrare la mia critica su un punto:
troppa tecnologia rende questo SpiderMan una sorta di "Iron Man junior" cercando soluzioni tecnologiche su ragnatele con 256 funzioni di armi, parlando con un Jarvis al femminile e cercando di ridare quel brio e quel menefreghismo al vecchio Tony perso negli ultimi episodi.
Insomma un piccolo spider che parla con la sua tuta, chiede consigli e configura schemi di attacco...
Ma per piacere!!! Siamo ben lontani dall'amichevole Spider di quartiere che però rinsavisce...
Insomma una pedina fondamentale per l'inserimento dell'uomo insetto nei progetti Marvell futuri e tutto sommato un film divertente ma non un capolavoro.
Vorrei come ultima casa segnalare che nelle 2 precedenti versioni i cattivi erano veramente similari ai fumetti, mantenerli tali nonostante alcuni difeti di concetto (assenza di turbine) non sarebbe così malvagio
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gipsydanger
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martedì 11 luglio 2017
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l'uomo ragno cade per la terza volta.
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Lasciamo da parte per un attimo il fatto che Sam Raimi è un regista straordinario; lasciamo da parte le polemiche sul fatto che per alcuni questo è il vero Uomo Ragno e non quello del suddetto regista.
Prendiamo invece in considerazione il fatto che sono esistite due versioni dell'Uomo ragno: quella classica e quella di ULTIMATE SPIDERMAN.
Queste due versioni hanno creato due fronti opposti di fans del ragnetto; la maggior parte dei lettori della vecchia guardia non potranno che guardare con sospetto la versione ULTIMATE ritenendo che ha cambiato troppo le carte in tavola nella storia del ragno, snaturandolo e togliendoli quell'atmosfera di realismo che sono carattistiche fondamentali del personaggio.
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Lasciamo da parte per un attimo il fatto che Sam Raimi è un regista straordinario; lasciamo da parte le polemiche sul fatto che per alcuni questo è il vero Uomo Ragno e non quello del suddetto regista.
Prendiamo invece in considerazione il fatto che sono esistite due versioni dell'Uomo ragno: quella classica e quella di ULTIMATE SPIDERMAN.
Queste due versioni hanno creato due fronti opposti di fans del ragnetto; la maggior parte dei lettori della vecchia guardia non potranno che guardare con sospetto la versione ULTIMATE ritenendo che ha cambiato troppo le carte in tavola nella storia del ragno, snaturandolo e togliendoli quell'atmosfera di realismo che sono carattistiche fondamentali del personaggio.
Viceversa le nuove generazioni probabilmente disprezzano la versione classica ritenendola "vecchiume del passato". In questa versione poteva accadere un poco di tutto, ma il prezzo da pagare era che il personaggio perdeva la sua centralità e quindi il suo fascino. In ULIMATE c'era troppa carne al fuoco.
Stabilito che esistono due fronti opposti che non riusciranno mai a capirsi nemmeno per un attimo. Stabilito questo credo di potere iniziare la mia recensione di SPIDERMAN HOMECOMING.
Penso si sia capito che il film non mi è piaciuto. Chi legge queste righe ed è molto giovane penserà che è ovvio: non mi è piaciuto perchè non sono più un adolescente; e in parte questo è vero, ma il problema di fondo di S.H. è molto più grave.
Il problema non è perchè è un film indirizzato solo agli adolescenti; questo non è affato un tabù: ci sono bellisssimi film rivolti ai giovanissimi; mi vengono in mente un paio di titolo: GREMLIMS e RITORNO AL FUTURO. Film che parlavano all'intelligenza e al cuore dello spettatore; film che lo aiutavano a crescere e a maturare; oltretutto erano opere dirette in maniera ineccepibile, era impossibile trovarvi un solo errore di regia.
Erano film moralmente alti e tecnicamente perfetti, rivolti ai giovanissimi che però divertivano anche i più grandi.
Spiace dirlo ma questo S.H. fallisce su tutti e due i fronti; sia a livello morale che a livello tecnico.
S.H. è un film noiosissimo anche per un adolescente, figuriamoci per un adulto.
Se il regista fosse un buon autore, anche attingendo dall' UNIVERSO ULTIMATE qualcosa di buono sarebbe comunque venuto fuori.
Le coreografie delle scene d'azione sono dirette molto male ; Watts non ha la verve visiva di Raimi.
Ho gia sentito in giro frasi tipo; "Chi se ne frega di Raimi! Questo è il vero spiderman!"
Sentendo questa frase mi viene in mente la storia di un tipo che, andando in visita al museo del Louvre, dopo avere contemplato la GIOCONDA per qualche istante, se ne esce fuori dicendo; "Però, tutto sommato, stò LEONARDO è un pittore mediocre!"
Guardatevi la scena "cristologica" dell'Uomo Ragno "crocifisso" che blocca il treno e ditemi se Raimi è o non è un autore colto e intelligente.
Come si può trovare brutto il bello (LA GIOCONDA); e trovare bello il brutto, cioè SPIDERMAN HOMECOMING?
La nostra socità sta andando incontro a quello tristemente profetizzato da Pasolini molti decenni fa. l'esaltazione del brutto - vedi TRANSFORMERS. (Non PACIFIC RIM dove Guillermo del Toro ha trasformato qualcosa di potenzialmente kitch in qualcosa di bello).
Morte, (zio Ben, Gwen Stacy); malattia e vecchiaia, (la zia May originaria); sembrano non avere diritto di cittadinanza in questo S.H.
Questo film sembra operi nel cinema quello che si sta operando nella nostra società; ossia la rimozione della vecchiaia e della morte.
Una rimozione che noi vecchi lettori invece fortunatamente non trovavamo; qualcosa che i passati autori del ragno fumettistico non avevano paura di mostrarci e per questo li ringrazierò per sempre.
L'Uomo Ragno di Raimi aveva attraversato al Linea d'Ombra; lo Spiderman di John Watts non l'ha nemmeno intravista.
Vorrei terminare parafrasando un paio di persone che di vita e morte avevano capito qualcosa: JOSEPH CONRAD e CARL GUSTAV JUNG.
CONRAD, in uno dei più bei romanzi di formazione di sempre diceva di LORD JIM che "..egli era uno di Noi!"; possiamo dire lo stesso dello Spiderman di Watts? Assolutamente no!!
CARL JUNG invece diceva che "..anche nel gioco bisogna essere seri!"; SAM RAIMI ha giocato seriamente; quello di WATTS invece è un giocattolo che non solo non è serio, ma non riesce nemmeno a intrattenere.
TRUESPIDEY
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willywillywilly
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martedì 11 luglio 2017
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piccoli eroi crescono
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Marvel Studios è cresciuta . Le produzioni ormai convogliano i migliori attori di Hollywood ( Keaton vi dice qualcosa ? ); le trame sono intrecciate fra i vari film come se si trattasse di una grande Serie TV; la qualità delle sceneggiature sono indubbiamente più articolate dei primissimi Avengers tutto fracasso e pistolettate.
In questo caso l'eroe scanzonato più famoso del mondo è stato riproposto nella sua versione adolescenziale e brufolosa, appena quindicenne ma già pienamente operativo nel suo cammino verso l'età adulta e la piena consapevolezza dei suoi poteri.
Frequenta un liceo prestigioso nonostante sia "apparentemente" uno sfigato, non socializza con nessuno tranne che con l'amico sovrappeso e geniale, rincorre l'amore della compagna di classe che segretamente ricambia l'amore di Peter, e focalizza tutta la sua attenzione sulla possibilità di poter diventare preso ufficialmente un Avengers, accanto a Visione, Thoir e Stark.
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Marvel Studios è cresciuta . Le produzioni ormai convogliano i migliori attori di Hollywood ( Keaton vi dice qualcosa ? ); le trame sono intrecciate fra i vari film come se si trattasse di una grande Serie TV; la qualità delle sceneggiature sono indubbiamente più articolate dei primissimi Avengers tutto fracasso e pistolettate.
In questo caso l'eroe scanzonato più famoso del mondo è stato riproposto nella sua versione adolescenziale e brufolosa, appena quindicenne ma già pienamente operativo nel suo cammino verso l'età adulta e la piena consapevolezza dei suoi poteri.
Frequenta un liceo prestigioso nonostante sia "apparentemente" uno sfigato, non socializza con nessuno tranne che con l'amico sovrappeso e geniale, rincorre l'amore della compagna di classe che segretamente ricambia l'amore di Peter, e focalizza tutta la sua attenzione sulla possibilità di poter diventare preso ufficialmente un Avengers, accanto a Visione, Thoir e Stark.
Ma la sua leggerezza adolescneziale lo inchida per terra, aspirante eroe fracassone ed impacciato anche nelle sue scorribande notturne a cassia di banditi, riiuscendo solo a combinare pasticci che gli causano l'allontanamento dagli Avengers.
Eppure la passione e la genuinità che sempre hanno accompagnato Spidey unita ad una buona dose di fortuna lo porteranno ad affrontare da solo la minaccia dello psicopatico e d avido avvoltoio riuscendo nel non facile compito di salvare l'umanità ed ottenenre la fiducia degli Avengers.
Devo essere onesto; l'impressione iniziale mi aveva lasciato l'amaro in bocca: mi sembrava di trovarmi ancora una volta di fronte ad un clone dei primi due " Amazon spiderman", prodotti adolescenzialli privi di sostanza a suon di "fico" ed ancora "fico" o di cellulari sempre a portata di tasca con suonerie "impossibili".
Ma tralasciando queste leggerezze, si scorge subito l'originalità della trama e della sceneggiatura, il dinamismo delle scene che non sono mai pesanti, si assiste alla gestazione di quello che sarà l'eroe "outsider" per eccellenza, ironico e fracassone, che tornerà secondo me in diversi film futuri degli Avengers.
Le scene "cult" sono intense, adrenaliniche, ed il film può essere visto anche dai più piccoli perchè non si esagera mai con la violenza. Quindi questa nuova rivisitazione del buon vecchio Uomo Ragno ha centrato l'obiettivo.
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loland10
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lunedì 10 luglio 2017
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spider-school
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“SpiderMan. Homecoming“ (id., 2017) è il terzo lungometraggio del regista statunitense Jon Watts.
Ecco che al caldo imperante fuori il prodotto blockbuster è l’unico refrigerio dentro per passare oltre due ore senza ansie e un bicchiere d’acqua che con leggerezza passa oltre.
Si ricomincia da capo (o quasi) per un ‘uomo ragno’ che non vuole fermarsi e rientra in gioco con una nuova produzione ‘Columbia-Sony-Marvel’: pomposità e allegria si arruolano insieme con caparbietà.
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“SpiderMan. Homecoming“ (id., 2017) è il terzo lungometraggio del regista statunitense Jon Watts.
Ecco che al caldo imperante fuori il prodotto blockbuster è l’unico refrigerio dentro per passare oltre due ore senza ansie e un bicchiere d’acqua che con leggerezza passa oltre.
Si ricomincia da capo (o quasi) per un ‘uomo ragno’ che non vuole fermarsi e rientra in gioco con una nuova produzione ‘Columbia-Sony-Marvel’: pomposità e allegria si arruolano insieme con caparbietà.
Film che arriva come nuovo inizio della ‘saga’: dopo cinque pellicole negli ultimi tre lustri ecco uno nuovo con diversità d’intenti e furbizia per un nuovo pubblico da accalappiare (le multisale gongolano all’arrivo esuberante di adolescenti con bibita e pop-corn da acquistare…e qualche cinema fa promozione con biglietto tutto incluso…).
Una High-School rinnovata e viva tra adolescenti, finti adulti, supereroi da crescere e amicizie trastullanti. Ecco che il miscuglio preparato arride al pubblico presente: molti si divertono e ridono. Non so perché (a me sembra pura furberia gocciolante e piena di fili) a me il riso non viene e dopo un’ora (spezzano il film per un secondo cibo per chi vuole) mi sto annoiando.
Il film ha un incipit per prepararci e poi sul più bello (almeno per chi scrive) per uno sviluppo dell’antefatto si passa a otto anni dopo … per avere in prima fila il logo Marvel. E da qui il quindicenne Peter Parker ha dalla sua (lui che vuole essere grande, che ha voglia di diventare qualcuno) una possibilità da sfruttare quella di indossare un supercostume con poteri molto particolari. C’è Tony Stark come Iron Man che interviene in suo aiuto alla bisogna per rimproverarlo, rincuorarlo e buttarlo nella (grande) mischia ‘marvel-iana’. La Sony a fianco ha le lacrime agli occhi.
Una pellicola che alcuni meriti: ringiovanire il pubblico (anche quello anta) per seguiti già annunciati (‘to be continued’), ricaricare le pile dell’autoironia, fingere che l’eroe è uno di noi, ammaliare con peripezie cartonate, rincuorare il selfie in noi tutti (ma non proprio tutti) e salvarci prima dell’arrivo dei soccorsi (arrivano sempre in ritardo…chi sa….).
Ma ecco invece i demeriti della stessa (che possono essere per qualcuno meriti ma che non agevolano la freschezza): linguaggi ridondanti e poco efficaci, lungaggini e velleità artistiche, incontri soporiferi e spenti, ironia adolescenziale schietta ma piatta, ripetitività di volti e schemi, furbizie di megatitoli con seguiti e ‘captain’ finale, uno spot continuo e un gioco copia-incolla. Insomma centotrentatre minuti sono eccessivi, lunghi e, alquanto, inutili. Il viso di Tom Holland cerca l’infantilismo e il primo approccio costantemente, l’amico di scorta insegue le sue scorribande e quello di un primo incontro da ‘marchiare’: tutto ‘political correct’, tra colori della pelle, istrioni fasulli e facili robot.
Partendo dal passato e dal college tv, il film si orienta verso la semplice confidenza che si da ad un amico (spettatore) per farlo tornare completamente bambino e farlo sorridere (si spera ridere) con un ‘refrain’ immagini di film ‘una pazza giornata di vacanza’ (pensando alle ‘buche’ dello studente non modello Peter); solo che qui l’impazzimento è godibile ma tende sempre verso il basso comune, semplice e non velleitario. E tra Peter e Michelle non si arriva mai al dunque per di più il ragazzo-ragno scopre che il suo nemico acerrimo ‘avvoltoio’ abita dalle parti della ragazza. Che dire, una sorpresa per lasciare ammutolito il pubblico e sparare le ‘cartucce’ del buonismo negli ultimi trenta minuti.
I titoli di coda si consigliano sempre (non finiscono veramente mai…) per avere l’ultimo quadro immagine del Nostro ‘Captain America’ che ammicca e gelosamente ci aspetta per le prossime uscite. Un ’ritorno a casa’ senza sbandamenti: vi aspettiamo!
Divertimento opzionale a parte si esce senza nessun ricordo e un ritorno a casa nonostante il caldo serale.
Tom Holland (Peter e Spider Man) ci mette del suo, Michael Keaton (Adrian/avvoltoio) è oramai fissato sui voli (non è meglio cambiare tiro), Robert Dowen Jr. (Tony/Iron Man) sta ancora cercando la strada per qualche film che non arriva.
Regia super giovanilistica.
Voto: 5/10.
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lucacapaccioli
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domenica 9 luglio 2017
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da grandi poteri, derivano... grandi produzioni!
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Esattamente nel 2002 debuttò il fenomenale Spider-Man diretto da Sam Raimi, di quella che nel giro di qualche anno divenne una trilogia di successo, caratterizzata da un secondo capitolo addirittura migliore del precedente e un seguito che però deluse le aspettative. Qualche anno dopo, la Sony Pictures sviluppò un reboot del personaggio, con ben due film indubbiamente controversi e con dei difetti, riusciti solo in parte, entrambi con la regia di Marc Webb. A causa delle aspre critiche, la casa di produzione ha dovuto cancellare ogni progetto in programma, stipulando un accordo con i Marvel Studios nel 2015 per integrare Spider-Man nella continuity ufficiale dell’MCU, avviato nel 2008 con il primo Iron Man di Jon Favreau.
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Esattamente nel 2002 debuttò il fenomenale Spider-Man diretto da Sam Raimi, di quella che nel giro di qualche anno divenne una trilogia di successo, caratterizzata da un secondo capitolo addirittura migliore del precedente e un seguito che però deluse le aspettative. Qualche anno dopo, la Sony Pictures sviluppò un reboot del personaggio, con ben due film indubbiamente controversi e con dei difetti, riusciti solo in parte, entrambi con la regia di Marc Webb. A causa delle aspre critiche, la casa di produzione ha dovuto cancellare ogni progetto in programma, stipulando un accordo con i Marvel Studios nel 2015 per integrare Spider-Man nella continuity ufficiale dell’MCU, avviato nel 2008 con il primo Iron Man di Jon Favreau. Non è un caso che si parli di Iron Man, in quanto l’iconico Vendicatore in armatura interpretato, come sempre, da Robert Downey Jr. (ormai un tutt’uno con il personaggio) è presente nel nuovo adattamento del Tessiragnatele, Spider-Man: Homecoming, con la regia di Jon Watts. In seguito agli eventi narrati in Captain America: Civil War (2016), il giovane Peter Parker/Spider-Man (Tom Holland) vuole più che mai provare a Tony Stark, e a sé stesso, che è pronto per combattere nuovamente al fianco degli Eroi più potenti della Terra, nonostante l’industriale multimiliardario sia fermamente contrario, ritendendo che un semplice ragazzo, seppur dotato di abilità uniche, non sia pronto per una vita del genere, il che porta il piccolo apprendista a sventare sempre piccoli crimini a New York. Come se non bastasse, Peter deve fare i conti con l’adolescenza, che comporta grossi problemi per la sua vita sociale come studente delle superiori, nel senso che non trova il coraggio di parlare con la ragazza più bella della scuola, Liz Allen (Laura Harrier), e viene tormentato dai bulli di turno, in particolare Flash Thompson (Tony Revolori), anche se tuttavia è in ottimi rapporti con il suo amico e compagno di banco Ned Leeds (Jacob Batalon). A complicare ulteriormente le cose, un nuovo criminale a capo di un organizzazione fornita di armamenti alimentati dalla tecnologia dei Chitauri (gli alieni della battaglia a New York, in The Avengers) si fa avanti: Adrian Toomes/Vulture (Michael Keaton), con cui il protagonista si confronterà… a suo rischio e pericolo.
Dopo una serie di incarnazioni del personaggio di Spider-Man, creato nel 1962 da Stan Lee e Steve Ditko, sarebbe stato difficile immaginare un protagonista che si distaccasse in modo netto da Tobey Maguire prima e Andrew Garfield poi, eppure siamo davanti all’Uomo Ragno definitivo, in quanto Tom Holland incarna pienamente lo spirito e l’essenza del protagonista, che pare letteralmente uscito dai fumetti, meglio di chiunque altro in precedenza: assistiamo alla visione di un ragazzo a cui di certo non manca lo humor e la logorrea tipica del personaggio, ma è anche tormentato, irresponsabile, megalomane e incapace di prevedere le conseguenze delle proprie azioni, esattamente come molti adolescenti di oggi, il che porta il grande pubblico ad identificarsi in lui; in altre parole, come molti altri supereroi della Marvel, sotto il costume e nonostante i suoi poteri è umano e di conseguenza vulnerabile. Eccellente, come in qualsiasi capitolo dell’MCU, l’iconico Tony Stark, sempre più lontano dalla sua figura decisamente più scanzonata dei primi capitoli, in questo film vero e proprio mentore di Peter, nel senso che si sente responsabile del giovane, nel senso che è consapevole dei tanti errori commessi in tutta la sua vita e non vuole sbagliare con un semplice ragazzo, che egli stesso ha trascinato nel mondo dei supereroi. Nelle sequenze di dialogo tra i due, Tony parla a Peter come se in lui una parte di sé, quel lato arrogante e poco responsabile che lo ha indotto, in passato, a mettere a repentaglio l’incolumità delle persone a lui care e a creare un sistema di intelligenza artificiale che ha provocato caos e distruzione (Avengers: Age of Ultron, 2015). Menzione particolare anche per il villain del film, Vulture, migliore rispetto a molti altri visti nei recenti lungometraggi Marvel, grazie anche alla grande performance di Michael Keaton, che aveva già interpretato Batman negli acclamati film di Tim Barton. Si tratta di un criminale le cui parole incutono terrore in diverse sequenze, ancor prima di spiccare il volo all’interno della sua imbracatura dotata di ali, ed è molto più umano rispetto ad alcuni suoi ‘colleghi’, dato che non ha essenzialmente fini distruttivi, vuole semplicemente portare a termine degli affari nel tentativo di avere una vita normale, rovinata a causa di un passato in cui ha perso la propria posizione in società, anche a costo di intraprendere una carriera criminale. Non male, anche se con un ruolo ridotto, la Zia May di Marisa Tomei, ‘ringiovanita’ rispetto alle versioni di Rosemary Harris (la trilogia di Raimi) e Sally Field (il reboot di Webb) e grande forza motivante del protagonista. Divertente la performance di Jacob Batalon nel ruolo di Ned Leeds, così come quella di Zendaya come Michelle, compagna di scuola di Peter, e azzeccate le interpretazioni di Laura Harrier e Tony Revolori nei loro rispettivi ruoli. Non manca il cameo di Stan Lee e vi sono tantissimi riferimenti al fumetto originale che i fan noteranno sicuramente, a partire dal costume ad alta tecnologia di Spider-Man ad opera di Stark, munito di numerosi gadget e funzioni varie. La sceneggiatura è ottima e vi sono molti colpi di scena che sorprenderanno gli spettatori, per non parlare di molte sequenze d’azione memorabili, ma eccessive e prevedibili verso il finale. Gli effetti speciali sono spettacolari e la colonna sonora di Michael Giacchino (Doctor Strange) è azzeccata con il tono del film. Si può quindi dire che Spider-Man è finalmente tornato a casa, come suggerisce il titolo della pellicola, e nonostante qualche scelta di casting discutibile e fin troppo distaccata rispetto al cartaceo, più qualche altro piccolissimo difetto, possiamo affermare di assistere ad uno dei migliori film dell’Uomo Ragno e della Marvel in generale.
P.S. Inutile dirlo, ma sono presenti sequenze a metà e dopo i titoli di coda.
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[+] scusa ma che film hai visto
(di fede17)
[ - ] scusa ma che film hai visto
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sora97
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domenica 9 luglio 2017
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bello come film ma non come spiderman
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Nel tentativo di "rimodernare" i personaggi adattandoli alla mentalità moderna e per non ripetere le stesse storie già dette le altre 5 volte la Marvel ha deciso di cambiare le cose. Credo che tutti siano d'accordo nel dire che questo film sia "diverso" dagli altri, e devo dire che personalmente la maggior parte dei cambiamenti non mi è piaciuta. Innanzitutto la decisione di inserire il nuovo spiderman nell'universo avenger con tutto quello che ne comporta, come la presenza troppo oppressiva di Ironman/Tony o la scelta di ambientare la storia dopo l'attacco alieno di NewYork, sacrificando il personaggio di spiderman che passa in secondo piano e viene "plasmato" dal comportamento degli altri super più vecchi, sia nella sua personalità che nello stile del film dato che non aveva una base solida già formata nel corso dei propri film individuali come thor, ironman ecc.
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Nel tentativo di "rimodernare" i personaggi adattandoli alla mentalità moderna e per non ripetere le stesse storie già dette le altre 5 volte la Marvel ha deciso di cambiare le cose. Credo che tutti siano d'accordo nel dire che questo film sia "diverso" dagli altri, e devo dire che personalmente la maggior parte dei cambiamenti non mi è piaciuta. Innanzitutto la decisione di inserire il nuovo spiderman nell'universo avenger con tutto quello che ne comporta, come la presenza troppo oppressiva di Ironman/Tony o la scelta di ambientare la storia dopo l'attacco alieno di NewYork, sacrificando il personaggio di spiderman che passa in secondo piano e viene "plasmato" dal comportamento degli altri super più vecchi, sia nella sua personalità che nello stile del film dato che non aveva una base solida già formata nel corso dei propri film individuali come thor, ironman ecc.. che rimangono loro stessi anche nell'universo (e film) avenger. Poi questo Peter quindicenne potrà anche non mostrare le sue origini, la morte dello zio e la inziale scoperta dei propri poteri, ma hanno dato troppo spazio ai problemi relazionali senza mostrare una vera e propria convivenza della doppia identità, gli eventi si accavallano tutti in maniera perfetta e Peter deve sacrificare non qualche ma tutti i momenti importanti della sua vita privata per fare l'eroe, e non è la stessa cosa. Abbiamo la scelta di mostrare un Peter adolescente e acerbo, impulsivo e distratto ma che non pensa mai a quello che fa, e con queste premesse sfido chiunque a far capire che in realtà è un genio, sopratutto se la tuta te la procura Tony ed è così equipaggiata che probabilmente funzionerebbe lo stesso anche con un manichino di plastica dentro, al punto che i superpoteri dell'uomo ragno praticamente non si notano se non appunto quando non la indossa (ci mancava poco ed era la tuta a dargli la capacirà di farlo arrampicare sui muri). Non apprezzo nemmeno il fatto che un pò troppa gente conosce la sua identità che di norma viene definita "segreta" per un motivo, mentre qua almeno in 5 sanno chi è solo alla fine del film. L'ultimo aspetto negativo riguarda l'humor, che spiderman come icona ha sempre avuto e che qui manca completamente, come le classiche "battutine" negli scontri oppure i pasticci che fa almeno di solito li aggiusta anche per dire, mentre qui sono funzionali alla (volendo esagerare) trama e che quindi lo fa sembrare anche incapace.
In sintesi un supereroe che di super ha pochissimo, sacrificato alla causa avenger e agli altri eroi, e che a tutti gli effetti è così diverso da Spiderman che gli è rimasto solo il nome e metà dei poteri. Il film in sè non è male ma dovendo confrontarsi con tutto quello che è stato detto in tutti gli anni di storia di un supereroe ne esce praticamente distrutto a mio giudizo. Unica vera nota positiva è Avvoltoio, un cattivo veramente riuscito e umano, senza essere folle o avere piani di distruzione di massa privi di ogni senso, un cattivo che potrebbe essere chiunque posto nella stessa situazione, e che esalta ancora una volta gli effetti collaterali dei supereroi come genesi dei supercattivi, un pò sulla scia della catastrofe post Ultron mostrata in Civil War.
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