Sembra mio Figlio

Film 2018 | Drammatico, +13 103 min.

Titolo internazionaleJust Like My Son
Anno2018
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia, Belgio, Croazia, Iran
Durata103 minuti
Regia diCostanza Quatriglio
AttoriBasir Ahnang, Dawood Yousefi, Tihana Lazovic .
Uscitagiovedì 20 settembre 2018
TagDa vedere 2018
DistribuzioneAscent Film
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,05 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Costanza Quatriglio. Un film Da vedere 2018 con Basir Ahnang, Dawood Yousefi, Tihana Lazovic. Titolo internazionale: Just Like My Son. Genere Drammatico, - Italia, Belgio, Croazia, Iran, 2018, durata 103 minuti. Uscita cinema giovedì 20 settembre 2018 distribuito da Ascent Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,05 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 maggio 2020

La storia di un viaggio tra Oriente e Occidente nel perdersi e ritrovarsi di una madre e dei suoi figli. In Italia al Box Office Sembra mio Figlio ha incassato 32,3 mila euro .

Sembra mio Figlio è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato sì!
3,05/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,15
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera coraggiosa con una forte presa sulla contemporaneità, portatrice di un messaggio semplice, universale e atemporale.
Recensione di Emanuele Sacchi
venerdì 10 agosto 2018
Recensione di Emanuele Sacchi
venerdì 10 agosto 2018

Ismail e Hassan sono due fratelli, migrati dall'Afghanistan all'Italia in tenera età. Quando Ismail ritiene di aver finalmente ritrovato un contatto con la propria madre insiste per vederla, nonostante lei neghi tutto. Di fronte alle difficoltà, decide di recarsi in Pakistan di persona per parlarle.

Un film di silenzi e di attese, di destini incompiuti. Va vissuto sul piano più lirico e intenso Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio.

Va vissuto come il passaggio dal documentario al film di finzione di una cineasta che affronta coraggiosamente un cambio di stile radicale. Sono molti i film sui migranti, sempre di più. Sono l'impegno sociale e l'attualità a richiedere che l'artista si esprima in questo senso, d'altronde, ma il lavoro di Quatriglio reca in sé un quid di straordinarietà per l'oggetto trattato.

Il popolo hazaro, minoranza etnica di Afghanistan e Pakistan, rappresenta qualcosa in più di una genia discriminata e perseguitata. Rappresenta le radici del mondo stesso, un idioma che per molti versi accomuna ceppi linguistici differenti, secondo intrecci e origini remote. Per i talebani il popolo hazaro ha rappresentato un nemico da sterminare, fin dall'esplosione dei Buddha che chiarì al mondo di cosa fosse capace il mullah Omar.

Attraverso il personaggio di Ismail riviviamo l'esperienza biografica dell'attore che lo interpreta, il poeta Jan, mescolata a quella di altre vittime dell'intolleranza talebana, come il fratello Hassan, segnato da abusi che restano avvolti nel mistero. Il punto di vista è quello di Ismail e il linguaggio è quello della poesia, dominato dai silenzi e dalle suggestioni, dallo scorrere di immagini che fanno capire quanto sangue sia stato versato e dolore inflitto senza bisogno di logorroiche didascalie. Fino al viaggio in Pakistan di Ismail e all'intensa e catartica risoluzione. Un'opera con una forte presa sulla contemporaneità, portatrice di un messaggio semplice, universale e atemporale sul senso di identità e appartenenza di un popolo disperso.


SEMBRA MIO FIGLIO disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 23 settembre 2018
namla

I tempi lenti lasciano adito alla riflessione e all'attenzione ai particolari. Film delicato e intenso che riesce a farti percepire la gravità di un dramma vergognoso senza bisogno di scene dure e violente. Chi la violenza l'ha vissuta realmente soffre a mostrarla .... la trasmette da sguardi e gesti!

Frasi
Lo sai che quella volta in stazione è come si ti avessi visto per la prima volta...
(Tihana Lazovic)
dal film Sembra mio Figlio - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 18 settembre 2018
Paola Zonca
La Repubblica

La storia personale di Ismail, fuggito in Europa dall'Afghanistan quando aveva nove anni, diventa metafora della tragedia di un popolo intero, quello dell'etnia hazara, perseguitato da due secoli e, in tempi recenti, decimato prima dai sovietici poi dai talebani. E non solo: il suo è il dramma degli immigrati di tutto il mondo, costretti dalla guerra a lasciare la loro terra e a separarsi dai genitori, [...] Vai alla recensione »

sabato 29 settembre 2018
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Silenzi, attese, intensità, delicatezza, rigore morale, lezione di cinema, storia di assenza, storia di mancanze, radici e identità da ritrovare, amore materno, volti scavati, qualcosa di pasoliniano, inquadrature scarne, montaggio ellittico". Si potrebbe continuare, pescando dalle recensioni che hanno senza eccezione lodato il film di Costanza Quatriglio.

domenica 23 settembre 2018
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Impossibile appartenere a un solo luogo», dice Costanza Quatriglio a proposito del suo Sembra mio figlio (Italia, Belgio, Croazia, Iran, 2018, 103'). Scritto con Doriana Leondeff, il film si ispira alla vita di Mohammad Jan Azad, un giovane di nazionalità hazara rifugiato in Italia. Gli Hazara sono meno del nove percento della popolazione afghana. Contro di loro si è consumato e si consuma un feroce [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 settembre 2018
Alessandra Levantesi
La Stampa

Approdato in Italia giovanissimo al seguito del fratello Hassan, Ismail abita a Trieste, dove sta per aprire un'attività in proprio. Ma quel sentimento di non appartenenza che cova nell'intimo da ogni esiliato si fa sentire sempre più forte in lui per via di certe straniate telefonate con la madre lontana: convolata a seconde nozze con un pakistano, la donna gli parla a monosillabi e pare volerlo disconosce [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 settembre 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Divisa in due parti, Europa e Asia, è la ricostruzione, scabra e insieme evocativa, della storia vera di un rifugiato, uno dei ragazzini del doc "Il mondo addosso" (2005). Dalla nuova vita a Trieste, il 30enne Ismail riprende contatto a Kabul con la madre, perduta da bambino nella fuga dai talebani col fratello. Nei titoli di coda si ricordano le stragi degli hazara afgani, che da maggioranza etnica [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 settembre 2018
Stefano Giani
Il Giornale

Persi a distanza nella diaspora dell'etnia afgana degli Hazara, madre e figlio si rincorrono al telefono con tramiti compiacenti da un continente all'altro. Sopravvalutato dramma antileghista e sinistroide con il pregio di portare all'attenzione pubblica la tragedia di un popolo ingiustamente massacrato dai talebani. Il resto è sceneggiatura debole, dialoghi futili e personaggi «tagliabili» come la [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
lunedì 17 settembre 2018
 

Ismail e Hassan sono due fratelli, migrati dall'Afghanistan all'Italia in tenera età. Quando Ismail ritiene di aver finalmente ritrovato un contatto con la propria madre insiste per vederla, nonostante lei neghi tutto.

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