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venerdì 25 maggio 2018
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bellissimo
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Finalmente qualcosa di nuovo, profondo e diverso. Ce ne fossero di più di questi film, altro che le solite americanate.
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no_data
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domenica 20 maggio 2018
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grandioso regista
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Parto dicendo che è diretto da un un regista che adoro, ed ho adorato anche questo dipinto di Napoli. C'è tutto in questo film , bellezza, arte, passione, mistero , sentimenti, risentimenti . Mi stupisco ci sia gente che si sia concentrata sul fattarello insignificante dell'omicidio e si sia anche irritata per la mancata individuazione del colpevole o per il finale "velato" appunto. Stiamo parlando di una bellezza esterna ed interna di questa meravigliosa cittá , che oltre ai tanti primati ha avuto il culto dell'esoterismo del "velo", dove hanno operato Eusapia Palladino ed il Principe di San Severo (giusto per esemplificare) . Non siamo andati a vedere Montalbano (in tutta la sua grandezza) , ma Ozpetek.
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Parto dicendo che è diretto da un un regista che adoro, ed ho adorato anche questo dipinto di Napoli. C'è tutto in questo film , bellezza, arte, passione, mistero , sentimenti, risentimenti . Mi stupisco ci sia gente che si sia concentrata sul fattarello insignificante dell'omicidio e si sia anche irritata per la mancata individuazione del colpevole o per il finale "velato" appunto. Stiamo parlando di una bellezza esterna ed interna di questa meravigliosa cittá , che oltre ai tanti primati ha avuto il culto dell'esoterismo del "velo", dove hanno operato Eusapia Palladino ed il Principe di San Severo (giusto per esemplificare) . Non siamo andati a vedere Montalbano (in tutta la sua grandezza) , ma Ozpetek. Per me sale sul podio, degnamente accanto a capolavori come Nuovo Cinema Paradiso e La migliore offerta, anche grazie agli ottimi Beppe Barra, Lina Sastri e la Mezzogiorno.
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g_andrini
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mercoledì 9 maggio 2018
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elegante
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Decisamente riuscito dal mio punto di vista, cerca di trasmettere sensazioni. Molto brava e bella la protagonista. Anche la fotografia mi ha colpito, grazie anche alla resa delle Alexa.
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giusy
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sabato 5 maggio 2018
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molto velata......
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Napoli velata napoli celata nascosta con i suoi misteri con le sue maschere. Un film che ruota intorno agli occhi a ciò che vedono ciò che ricordano che desiderano che cercano...un film per me spesso sovraccarico.... che narra una napoli nascosta esasperante misteriosa dimenticata...Una Napoli narrata nei suoi vicoli spesso bui rappresentati da maschere, palazzi e sculture inquietanti....come l'anima della protagonista come le anime dei vari attori.....Ozpetek narra personaggi che emergono per la loro diversità ma stavolta una diversità esasperante. Il piccolo universo omosessuale che emerge nel film non viene narrato come normale ma letto come diversità, cupezza, mistero spietato e forse omicida.
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Napoli velata napoli celata nascosta con i suoi misteri con le sue maschere. Un film che ruota intorno agli occhi a ciò che vedono ciò che ricordano che desiderano che cercano...un film per me spesso sovraccarico.... che narra una napoli nascosta esasperante misteriosa dimenticata...Una Napoli narrata nei suoi vicoli spesso bui rappresentati da maschere, palazzi e sculture inquietanti....come l'anima della protagonista come le anime dei vari attori.....Ozpetek narra personaggi che emergono per la loro diversità ma stavolta una diversità esasperante. Il piccolo universo omosessuale che emerge nel film non viene narrato come normale ma letto come diversità, cupezza, mistero spietato e forse omicida....un mondo dove la diversità tra virgolette si moltiplica x se stessa e si nutre di altre diversità si circonda delle diversità come le vede Ozpetek......la chiaroveggente non è solo chiaroveggente ma è distesa bloccata in un letto trasandata quasi stregata una figura esasperata accostata ad altre immagini anch'esse esasperate....la diversità della chiaroveggente viene presentata e assistita da una donna affetta da nanismo spavalda a tratti sfacciata e cinica in scene ridondanti di mobili e suppellettili...abitazioni con altari mobili tappeti ornamenti pesanti...ma dove sono queste abitazioni...esistono ancora?... Unica perla la Mezzogiorno...malata per amore malata d'amore e malata in amore...perseguitata da paure, desideri, e tanto forte negli sguardi....brava la Mezzogiorno e li riconosco la maestria del regista nel suo modo di muovere la macchina da presa un po' meno questa volta sulla narrazione dei personaggi spesso sproporzionati e a tratti anacronistici.... ..Finale con interrogativo....le amiche lesbiche la zia oppure lei la chiave di tutto? Perché a volte per poter far vivere un amore vanno chiusi gli occhi....a voi la scelta del finale...io il mio ce l'ho.....il mistero continua dopo la visita al Cristo anch'egli velato ma questa è tutta un'altra storia....
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astromelia
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venerdì 4 maggio 2018
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quasi imitazione
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chissà perchè mi è venuto in mente LA GRANDE BELLEZZA....per contenuti e per chi più ne ha più ne metta.....il finale assolutamente enigmatico sfalsa la ricerca interiore della protagonista lasciando lo spettatore spaesato...mah
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roxy19
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martedì 1 maggio 2018
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misterioso
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Oltre la indiscutibile bravura della Mezzogiorno, il film lascia un velo di incompiuto che apre a mille interpretazioni.
la crudezza delle riprese e i piani sequenza sono tra i più belli mai visti.
semplicemente Napoli, la sua vena esoterica che ci accompagna da secoli.
per chi si nn ha ancora visto il film, suggerisco di lascarsi andare e liberare la mente dal giudizio che incatena e fa perdere la poesia del film.
tutte le scene hanno un senso, anche la prima e più criticata, sensa la quale nn avrebbe Spessore tutta la trama.
nn si può etichettare il film in un genere, lascia però tantissimi spunti di riflessione.
io l'ho visto già due volte, e ad ognuna ho provato un emozione diversa .
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Oltre la indiscutibile bravura della Mezzogiorno, il film lascia un velo di incompiuto che apre a mille interpretazioni.
la crudezza delle riprese e i piani sequenza sono tra i più belli mai visti.
semplicemente Napoli, la sua vena esoterica che ci accompagna da secoli.
per chi si nn ha ancora visto il film, suggerisco di lascarsi andare e liberare la mente dal giudizio che incatena e fa perdere la poesia del film.
tutte le scene hanno un senso, anche la prima e più criticata, sensa la quale nn avrebbe Spessore tutta la trama.
nn si può etichettare il film in un genere, lascia però tantissimi spunti di riflessione.
io l'ho visto già due volte, e ad ognuna ho provato un emozione diversa .
il film ci permette di approfondire il concetto di vita e di morte.
buona visione.
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giovannastory
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giovedì 26 aprile 2018
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e' come sbagliare la ricetta pur...
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avendo tutti gli ingredienti giusti.
Il regista non è stato all'altezza del materiale, sia umano, che testuale e nemmeno della scenografia.
Un film "arronzato" che poteva essere un piccolo capolavoro.
Il voto brutto è più alla delusione che al valore del film in sé.
Peccato veramente.
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tiz
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domenica 22 aprile 2018
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tra i più brutti film della storia del cinema
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Noia, noia, noia... Malissimo interpretato, malissimo diretto, scrittura inesistente, terribile. Un film tra più brutti film della storia del cinema. Anche se questo non è cinema.
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giuggi
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sabato 24 febbraio 2018
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da non vedere.
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Da non vedere. Film inutile e noioso. Privo di senso. Solo la musica si salva.
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cesarepremi
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mercoledì 14 febbraio 2018
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ozpetek svelato
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Film cervellotico e pretenzioso. Sullo sfondo di una Napoli magica e folclorica si snoda quello che vorrebbe essere un giallo psicologico. Ma la storia non sta in piedi, la sceneggiatura è di una mediocrità imbarazzante, il filo della "vicenda" completamente scollegato dalla quinta teatrale costituita dalla città e dal suo fascino un po' esotico. I flash back sull'infanzia traumatica della protagonista, il medico patologo Adriana, appaiono ridicoli per come sono costruiti didascalicamente. Le citazioni autoriali (Hitchcock nell'incipit, Sorrentino nello sfruttamento della città come quinta teatrale) giustificano l'aggettivo pretenzioso con cui qualifico il film.
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Film cervellotico e pretenzioso. Sullo sfondo di una Napoli magica e folclorica si snoda quello che vorrebbe essere un giallo psicologico. Ma la storia non sta in piedi, la sceneggiatura è di una mediocrità imbarazzante, il filo della "vicenda" completamente scollegato dalla quinta teatrale costituita dalla città e dal suo fascino un po' esotico. I flash back sull'infanzia traumatica della protagonista, il medico patologo Adriana, appaiono ridicoli per come sono costruiti didascalicamente. Le citazioni autoriali (Hitchcock nell'incipit, Sorrentino nello sfruttamento della città come quinta teatrale) giustificano l'aggettivo pretenzioso con cui qualifico il film. In conclusione, un film brutto che conferma definitivamente il mio giudizio negativo su Ozpetek, un regista che vela la sua mediocrità dietro effetti sofisticati e ambizioni autoriali ma privo di sostanza. Ozpetek svelato.
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